
Lo scorso mese di luglio come Ravenna in Comune avevamo ritenuto utile sollecitare l’Amministrazione a non gettare nel ridicolo il Ravenna Festival con un comportamento inadeguato. È stato tempo sprecato ma vale la pena ricordare oggi quale sarebbe stato il corretto modo di procedere. Ravenna in Comune chiedeva: «al Sindaco Alessandro Barattoni, nel suo ruolo di Presidente della Fondazione Ravenna Manifestazioni, di voler fornire urgente chiarimento alla cittadinanza circa l’imminente indizione di bando pubblico per l’affidamento degli incarichi di direzione artistica la cui scadenza è stabilita al prossimo 31 dicembre. Il prossimo anno, del resto, scadrà l’incarico affidato all’attuale Soprintendente. Chiediamo pertanto che vengano seguite le opportune forme pubbliche anche nell’affidamento di tale importantissimo incarico».
Per la cronaca il Sindaco ha abdicato al ruolo e ha lasciato alla Presidente onoraria del Festival, Cristina Mazzavillani, priva di qualunque competenza, la designazione di ben due direttori artistici attraverso una scelta assolutamente personale che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha poi ratificato. Sempre per la cronaca sul sito di Ravenna Festival è apparso il 6 ottobre un comunicato dal titolo “Il Presidente della Fondazione Ravenna Manifestazioni accoglie le dimissioni di Michele Marco Rossi da co-direttore artistico di Ravenna Festival” che così inizia: «Gli organi di stampa hanno riportato ieri la notizia – di cui il CDA della Fondazione Ravenna Manifestazioni non era al corrente – di un procedimento penale in corso e del rinvio a giudizio di Michele Marco Rossi, recentemente nominato co-direttore artistico di Ravenna Festival»; e così si conclude: «“La Fondazione – sottolinea il presidente Alessandro Barattoni – accoglie le dimissioni di Michele Marco Rossi: nelle ultime ore la notizia del suo rinvio a giudizio aveva rivelato accuse a suo carico di cui alcun membro del Cda era a conoscenza. Ribadendo l’assoluta estraneità della Fondazione a questa vicenda, precisiamo che la programmazione di Ravenna Festival, attraverso la lente straordinaria dei linguaggi artistici, ha da sempre abbracciato e condiviso i più alti valori etici e morali, e continuerà a perseguire questo indirizzo con la direzione artistica di Angelo Nicastro e Anna Leonardi».
Dunque uno dei due direttori artistici, tra loro sposati, si è dimesso dopo che è trapelato sulla stampa l’imminenza di un processo a suo carico per violenza e maltrattamenti. Giova rappresentare al Sindaco che se si fosse seguita la corretta procedura, ci sarebbe stato un bando pubblico con la presentazione della documentazione ad esso correlata e non sarebbe esplosa inattesa l’esistenza di un procedimento a carico di uno dei due neo assunti per chiamata di una incompetente Mazzavillani.
Ora, apprendiamo che Ravenna Manifestazioni ha pubblicato un invito a candidarsi per il ruolo di Direttore Artistico della Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri. È pubblico ma non è un concorso: «Il presente Avviso non costituisce una procedura concorsuale, né comporta la formazione di una graduatoria, ma risulta esclusivamente finalizzato a favorire la partecipazione del maggior numero possibile di soggetti interessati». Almeno, però, tra i requisiti figura: «non aver subito condanne penali e non avere procedimenti penali pendenti». Piutost che gnit l’è mei piutost… ma quando verrà effettuato un normale bando pubblico per assumere in quelli che sono posti pubblici pagati (adeguatamente) con risorse pubbliche? Il posto di Michele Marco Rossi rimarrà scoperto, si interrogherà di nuovo l’oracolo di Delfi o si faranno, finalmente, le cose per bene? Attendiamo risposta dal Sindaco.
[nella fotografia scattata l’8 marzo scorso sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna: da sx, Cristina Mazzavillani, Presidentessa onoraria del Ravenna Festival, il violoncellista Michele Marco Rossi, il giornalista Massimo Bernardini e l’oboista Anna Leonardi]
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Nicastro lascia, Ravenna Manifestazioni cerca direttrice o direttore per la stagione d’opera
