RAVENNA FESTIVAL NON E’ AFFARE DI FAMIGLIA

È in pieno svolgimento Ravenna Festival. Quello che, a ragione o a torto, viene considerato il Festival della famiglia Muti Mazzavillani che, certo, tanto ha contribuito alla sua affermazione nel panorama dei festival italiani ed internazionali. Se in questo non c’è nulla di nuovo, ancora meno nuovo è il “nuovo” assessore alla cultura della Giunta Barattoni, che poi è quello “vecchio” della Giunta De Pascale, nonché sindaco facente funzione durante l’interregno: Fabio Sbaraglia. In una delle prime interviste del nuovo mandato gli è stato posto il tema della direzione artistica del Ravenna Festival. Ha risposto così: «Sarà una delle prime sfide. La nostra città in questi anni ha sempre condiviso con la famiglia Muti e con tutta la struttura del festival le scelte strategiche principali. Questo dialogo naturalmente continua e deve rimanere aperto. Siamo in una fase in cui l’uscita di scena di un pilastro della direzione artistica apre scenari nuovi. Penso che in un confronto assolutamente sereno e rispettoso con la famiglia Muti, in particolare con Cristina che è sempre stata l’anima del festival, troveremo il modo di tracciare la strada per i prossimi anni anche per la direzione artistica». In realtà il confronto con Cristina Mazzavillani, per volontà espressa della stessa presidenza onoraria del Festival, è già iniziato da tempo. E si sarebbe pure anche già chiuso. Al momento di presentare la XXXVI edizione attualmente in corso, nel marzo scorso, aveva infatti messo i piedi in testa al predetto Sbaraglia designando, al posto degli attuali Franco Masotti e Angelo Nicastro, il violoncellista Michele Marco Rossi e l’oboista Anna Leonardi. Di fatto, a parer della Mazzavillani, tutto il confronto si sarebbe già risolto in poche lapidarie battute dal palco dell’Alighieri: «I direttori artistici del Festival lavoreranno ancora, ma bisogna pensare al futuro e questi due ragazzi possono essere il futuro del Festival. Ci tengo che questo patrimonio costruito negli anni non venga perso. Fabio ti consegno questi due ragazzi. Nelle scelte, in passato, ho sbagliato poco». Tutto a posto, dunque?

Nemmeno per sogno! Nicastri, Masotti, ma anche il Soprintendente Antonio De Rosa, sono pagati dalla fondazione Ravenna Manifestazioni e non dalla famiglia Muti Mazzavillani. È questa fondazione, del resto, a nominarli, a norma di Statuto. Come avvenuto nel 1998 per i due direttori artistici e nel 2005 per il Soprintendente. E questa fondazione, sempre per statuto, ha come suo presidente il sindaco in carica del Comune di Ravenna che ne è il principale socio e che ne nomina la maggioranza dei rappresentanti nel consiglio di amministrazione. La sostituzione di direttori artistici e soprintendente, dunque, o la loro riconferma, è di stretta competenza di una fondazione pubblica che riceve importanti fondi pubblici. E, come ogni pubblico incarico, dovrebbe avvenire previa valutazione delle candidature avanzate a seguito di bando pubblico per la copertura dei relativi ruoli. Si tratta del resto di incarichi che richiedono una professionalità elevata e che sono pertanto corrispondentemente ben retribuiti (Antonio De Rosa riceve euro 133.461,10 l’anno; Angelo Nicastro euro 112.740,32 l’anno e Franco Masotti euro 81.722,42 l’anno). Non è certo compito di Ravenna in Comune valutare l’adeguatezza o meno delle persone indicate da Cristina Mazzavillani per sostituire gli attuali direttori artistici di Ravenna Manifestazioni. Ma questo non ci preoccupa. Peraltro non è compito nemmeno di Cristina Mazzavillani sostituirsi ad un bando pubblico. E che questo possa invece accadere ci preoccupa non poco.

Ravenna in Comune domanda a Fabio Sbaraglia, nel suo ruolo di assessore alla cultura, e anche al Sindaco Alessandro Barattoni, nel suo ruolo di Presidente della Fondazione Ravenna Manifestazioni, di voler fornire urgente chiarimento alla cittadinanza circa l’imminente indizione di bando pubblico per l’affidamento degli incarichi di direzione artistica la cui scadenza è stabilita al prossimo 31 dicembre. Il prossimo anno, del resto, scadrà l’incarico affidato all’attuale Soprintendente. Chiediamo pertanto che vengano seguite le opportune forme pubbliche anche nell’affidamento di tale importantissimo incarico. Invitiamo a dare risposta a questa richiesta durante lo svolgimento di Ravenna Festival al fine di non arrecare danno al festival con la diffusione non smentita di notizie destituite di fondamento, come il fatto che la nomina di incarichi pubblici possa essere lasciata in capo a Cristina Mazzavillani che non ha in proposito alcuna competenza.

[nella fotografia scattata l’8 marzo scorso sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna: da sx, Cristina Mazzavillani, Presidentessa onoraria del Ravenna Festival, il violoncellista Michele Marco Rossi, il giornalista Massimo Bernardini e l’oboista Anna Leonardi]

#RavennainComune #Ravenna #RavennaFestival

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ravenna notizie

Fabio Sbaraglia, dai reali inglesi al ruolo chiave nella Giunta Barattoni, con una prima patata bollente: la direzione artistica del Ravenna Festival

Fonte: RavennaNotizie del 21 giugno 2025

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Il futuro del Ravenna Festival: “Lo affiderei a questi due ragazzi”

Fonte: il Resto del Carlino del 9 marzo 2025

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