TERZA CADUTA DALL’ALTO IN UN CANTIERE PUBBLICO

Sabato mattina è precipitato a terra un lavoratore da un’impalcatura. Ad un anno dalla posa della prima pietra, nel cantiere di via Antica Milizia per la realizzazione della cosiddetta casa di comunità dell’AUSL Romagna, è dovuto intervenire l’elimedica per portare l’infortunato al Bufalini. Leggiamo sulla stampa: «Ironia della sorte, proprio un presidio sanitario dedicato alla salute di prossimità si è trasformato in teatro di un dramma legato alla mancanza di adeguate tutele». Si ipotizza un malore dovuto al lavoro in condizioni di estremo calore. Ma il fatto è che i lavoratori, caldo o non caldo, non sono pere mature. E invece, per quanto ne sappiamo, è il terzo caso quest’anno in cui in un cantiere pubblico a Ravenna si verifica quanto non dovrebbe mai accadere. In un altro cantiere pubblico, quello per la nuova scuola primaria di Ponte Nuovo, il 25 febbraio scorso c’era stata la caduta dall’alto di un altro lavoratore, anche lui portato al Bufalini. E poi il 17 giugno, di nuovo, un lavoratore era caduto da un ponteggio del cantiere dell’Istituto Tecnico per Geometri “Morigia” e pure lui è finito al Bufalini. Ora è venuto giù il terzo.

Naturalmente non si cade solo nei cantieri pubblici. Nella tarda mattinata del 28 aprile scorso, in un cantiere di Russi, un lavoratore era precipitato da alcuni metri cadendo dal tetto di una palazzina in costruzione. In quel caso il lavoratore era morto.

La caduta dall’alto è considerata il caso di maggior frequenza di esito mortale nei cosiddetti infortuni sul lavoro in edilizia. Ma avviene anche nelle attività manutentive, nelle operazioni portuali, nel magazzinaggio. Secondo Gianpiero Mancini, direttore del Servizio prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro di Ravenna di quella AUSL Romagna che questa volta è il committente dei lavori: «le cadute dall’alto si potrebbero prevenire usando le normali precauzioni di cantiere». Se non avviene è perché le norme che dovrebbero impedirlo sono trascurate perché il profitto viene anteposto al loro rispetto. Se questo è comunque inaccettabile, ancor di più è il fatto che la loro disapplicazione si verifichi anche nei cantieri per le opere pubbliche.

In quanti casi avviene? Se ne tiene conto al momento di assegnare un appalto? Si bada a questo elemento nelle verifiche ispettive? Riporta la stampa: «Fino alla tarda mattinata di sabato, sul luogo dell’incidente non si sono visti né ispettori della medicina del lavoro né forze dell’ordine».

Il 18 giugno 2019 il Consiglio Comunale di Ravenna aveva approvato senza voti contrari la proposta di Ravenna in Comune di istituire un Osservatorio per la legalità e la sicurezza del lavoro. Fare sottoscrivere la proposta anche al PD non ha garantito la sua attuazione che, ancora oggi, è mancata. Tra le altre cose doveva servire a raccogliere quei dati che avrebbero consentito di rispondere a queste domande. È stato detto che se ne doveva occupare la Prefettura e poi è calato il sipario.

Chiediamo al nuovo Sindaco di dare finalmente attuazione ad un importante strumento per mettere in riga anche le Amministrazioni Pubbliche quando sono stazioni appaltanti. 

[nell’immagine: la posa della prima pietra nel cantiere dell’AUSL Romagna dove sabato un lavoratore è precipitato da un’impalcatura]

#RavennainComune #Ravenna #lavoro #infortuni

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Malore nel cantiere dell’Ausl. Operaio crolla per il caldo. I sindacati: “Non più tollerabile”

L’incidente ieri mattina nel cantiere della futura Casa di Comunità di via Antica Milizia. L’uomo è caduto da un’impalcatura, ora è ricoverato al Bufalini in prognosi riservata

Fonte: Il Resto del Carlino del 6 luglio 2025

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