Ieri 7 maggio, grazie ad Alberto Bradanini abbiamo potuto condividere un eccezionale punto di vista sulla Repubblica Popolare Cinese in un incontro che abbiamo appositamente organizzato alla Sala Buzzi di Ravenna. L’evento era stato organizzato dalla coalizione che sostiene la candidatura di Marisa Iannucci alla carica di Sindaca di Ravenna: Ravenna in Comune, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo ed il Partito Comunista Italiano. La cittadinanza che ha partecipato alla serata ha ascoltato dalla voce dell’ex ambasciatore a Pechino che la politica cinese vuole aprire una prospettiva di sviluppo, di sostenibilità, di recupero della sovranità e dell’indipendenza di cui possono beneficiare altre nazioni al mondo. A dispetto di una narrazione distorta della realtà, la Cina persegue la pace come scelta politica e per proprio interesse. Il commercio interno è considerato importante da quel grande Paese ma è l’interscambio con l’estero ad essere considerato fondante per il benessere del miliardo e quattrocento milioni di persone che lo abitano. La fondazione dei BRICS va letta anche in questo senso.
La professoressa Marisa Iannucci ha a sua volta sottolineato l’importantissimo ruolo che ci si aspetta da un’organizzazione come quella dei BRICS che, benché formalmente interessata ai soli aspetti del commercio, è diventata (e ci si attende progredisca ulteriormente) la maggior spinta alla creazione di un mondo multipolare. Un Pianeta, o almeno una sua importante parte, che intende sottrarsi al sistema di dominio imperiale incentrato sugli Stati Uniti d’America è fattore di giustizia e miglioramento di vita per tutti e non solo per pochi come attualmente avviene.
Lo scorso anno la Regione Emilia Romagna, con l’uscente assessore, il cervese Andrea Corsini, ha svolto una missione in Cina. Si è trattato della partecipazione alla fiera “Transport Logistic China 2024” di Shangai nel giugno 2024. Di ritorno ha raccontato che a breve le cose non potranno che migliorare per il porto di Ravenna avendo riscontrato «l’interesse di tanti operatori cinesi a Shanghai». Migliorare? Di spazio per migliorare i rapporti commerciali, in effetti, ce n’è in abbondanza ma dubitiamo che le promesse di un miglioramento in assenza di politiche attive che lo supportino, si realizzino da sole.
La locale Camera di Commercio nell’ultimo rapporto pubblicato, che si riferisce all’anno 2024, riporta queste parole per l’export verso la Cina: «Verso la Cina, con quota che arriva appena all’1%, i traffici sono in pesante discesa rispetto al gennaio-dicembre del 2023 (-16,6%)».
Può consolare il fatto che Ravenna sia principalmente un porto votato all’import? Se guardiamo alla merceologia di maggior peso nei traffici, ossia quell’acciaio che da solo vale all’incirca un terzo di tutte le merci in ingresso, ci accorgiamo che la quota cinese si limita al 6,3%. E anche qui si registra un calo dell’11,2% rispetto al 2023, secondo i dati forniti dall’Autorità Portuale. Un po’ poco per un gigante che da solo copre ben più della metà della produzione mondiale con oltre un miliardo di tonnellate all’anno.
Dipende forse dalla distanza dall’Italia? Neanche per sogno, visto che la maggior quota di acciaio che arriva nel porto di Ravenna, in misura doppia alla quota cinese, proviene dal Vietnam. Ossia segue la stessa rotta delle merci cinesi. La verità è un’altra.
Come ha ricordato Bradanini, a fine 2023 l’Italia è uscita dalla via della seta. E quindi abbiamo rinunciato ad un rapporto privilegiato, frutto di un importante lavoro diplomatico svolto nell’interesse dei due Paesi. Solo per compiacere gli USA. E, a proposito di Stati Uniti d’America, si parla tanto dei dazi di Trump ma la UE già prima aveva imposto anch’essa dei dazi alla Cina e ovviamente l’Italia si è piegata anche in questo caso. Per quanto riguarda il porto di Ravenna, può cambiare questa situazione quella Zona Logistica Semplificata che tanto viene propagandata da centrosinistra e centrodestra? Nemmeno per sogno. Poteva essere uno strumento in grado di orientare i traffici se fosse stato adottato in maniera ragionata e selettiva. Ma è stata estesa in pratica a tutti i porti italiani, azzerandone l’efficacia.
Il candidato del centrosinistra che sino ad oggi ha amministrato Ravenna, il segretario provinciale del PD Alessandro Barattoni, continua a parlare di sviluppo di porto mettendo in fila solo gli slogan e le frasi fatte che gli ha lasciato in eredità il suo predecessore. Il porto di Ravenna, la comunità portuale e la collettività allargata del nostro Comune meritano un’Amministrazione in grado di esprimere valutazioni autonome e decisioni consapevoli sulle scelte fondamentali che occorrono perché quel bene comune che è lo scalo compensi gli enormi investimenti pubblici che gli vengono destinati. La miglior comprensione del valore rappresentato dalla Cina nello sviluppo dei traffici portuali è il contributo che abbiamo dato alla campagna elettorale organizzando l’incontro di ieri sera. Ringraziamo l’ex ambasciatore Alberto Bradanini e la cittadinanza intervenuta. Il voto che chiediamo alle prossime elezioni comunali per la nostra candidata Marisa Iannucci è perché il nostro contributo arrivi anche nelle opportune sedi Istituzionali da dove è mancato dal 2021. Con quali conseguenze lasciamo all’elettorato il giudizio.
[nell’immagine dell’incontro del 7 maggio 2025 a Sala Buzzi a Ravenna: a sx la candidata Sindaca Marisa Iannucci e a dx l’ex Ambasciatore Alberto Bradanini
#RavennainComune #Ravenna #IannucciSindaca #amministrative2025 #AlbertoBradanini #Cina #porto
____________________________________
Alberto Bradanini a Ravenna a fianco di Marisa Iannucci per parlare di Cina e commercio mondiale