Che bello, che bello: Hera continua a macinare utili. Il bilancio d’esercizio 2024 consegna un utile netto di pertinenza degli azionisti in forte incremento: 494,5 milioni (+31,8%). C’è un bel dividendo di 15 centesimi per azione, anch’esso in aumento del 7,1% rispetto all’ultimo pagato. Per il Comune di Ravenna significano entrate per euro 10.983.981,75. Pensate che bello!
Già, ma da dove sono stati presi quei soldi? Dai cittadini dei Comuni che hanno affidato ad Hera la tosatura delle pecore. Acqua, rifiuti, gas, tutti servizi pubblici. Qualcuno si ricorda ancora dei referendum del 2011 che dovevano far piazza pulita di Hera e degli strappasoldi dello stesso tipo? Perso? No. Vinto, vinto alla grande. Ma… inattuato! Per colpa di soggetti politici come il PD che Hera l’hanno voluta e creata apposta per fare quel che fa.
Quell’illustre sindaco e senatore piddino di nome Vidmer Mercatali qualche tempo si vantava di essere stato «capofila per la Romagna nella trattativa». Raccontava: «Ci difendemmo bene perché eravamo una squadra unita. Capitò, la notte prima della quotazione in borsa, che mi chiamasse Rusticali per dirmi che le aziende forlivesi volevano una quotazione più alta di un milione e mezzo. In macchina andai a Rimini da Ravaioli, incontrai Conti in una pizzeria a Cesena alle due di notte. Furono disponibili a rinunciare a qualcosa, come Ravenna, per risolvere il problema di Forlì. Telefonai a Rusticali alle tre di notte, chiudemmo la partita». Che bello, che bello, i sindaci piddini affaristi che creavano Hera alle spalle nostre!
Sono talmente contenti di quel che hanno fatto che de Pascale ha perfino premiato con la medaglia Città di Ravenna Tomaso Tommasi di Vignano, il primo presidente di Hera, che ha ricoperto per l’incarico per più di 20 anni. Ma se loro sono contenti e soddisfatti, la cittadinanza è d’accordo?
Chi è contento della rete colabrodo dell’acqua? Chi è soddisfatto di come vengono gestiti i rifiuti? Chi festeggia per gli aumenti delle bollette del gas? Hera è tutto questo. Altro che medaglia! Il rischio imprenditoriale è talmente inesistente che Hera è in grado di prevedere al centesimo la remunerazione degli azionisti. Il Piano industriale 2024-2028 prevede una crescita del dividendo fino a 17 centesimi per azione al 2028, con un utile netto per azione in crescita del 6% medio annuo.
Ci si può liberare di Hera? Si può rispettare l’esito del referendum? A Ravenna, se dopo le prossime elezioni dovesse essere il PD a venire riconfermato nell’Amministrazione, no di certo. Però si può fare. Basta volerlo. Almeno ci si può provare. Come hanno già fatto a Forlì creando una società interamente pubblica. Come stanno provando a Ferrara, dove raccolgono le firme per ripubblicizzare il servizio rifiuti.
Ravenna in Comune pretende dei servizi pubblici di qualità forniti da soggetti pubblici che impiegano dipendenti pubblici. Vogliamo che venga il giorno in cui smetteremo di essere considerati pecore da tosare con l’Amministrazione piddina che ci tiene fermi mentre Hera taglia e raccoglie il vello d’oro. La cittadinanza deve sapere che non occorre la magia per liberarci da tutto questo. Basta il voto del 25 e 26 maggio prossimi.
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Hera approva il bilancio 2024: utile netto di 495 milioni, crescita del 32 percento
L’assemblea dei soci ha deciso che verrà distribuito un dividendo di 15 centesimi per azione