
Ieri, 3 ottobre, Ravenna ha conosciuto la più grande adunata di manifestanti da molti (troppi) anni a questa parte. In 10mila persone, donne e uomini, finalmente di ogni età e strato sociale, abbiamo manifestato il sostegno alla Palestina e la rabbia per l’ennesimo atto terroristico dello Stato sionista. La Flottilla di Terra, come è stata definita la nostra protesta, ha visto sfilare assieme lavoratrici e lavoratori dei sindacati di base e CGIL (altre sigle mancano ancora all’appello ma chi lavora ha la memoria lunga), collettivi, associazioni, organizzazioni studentesche, partiti della sinistra (e anche qualche rappresentante più o meno istituzionale dei partiti del centrosinistra) e tantissime persone senza appartenenze dichiarate. Come Ravenna in Comune avevamo detto che l’onda stava crescendo ed è arrivata veramente in alto. Chi straparla di problemi di traffico, di trappole d’odio e di week end lungo, semplicemente, non sa più cosa dire sentendosi superato da una popolazione ravennate nuovamente degna della medaglia d’oro alla Resistenza che onora la nostra Città.
Ora è il tempo che anche le Istituzioni si dimostrino parimenti all’altezza. Basta con le vuote chiacchiere e fare ammüìna. Il Sindaco ha dimostrato che quando vuole fermare un carico di armi è in grado di farlo. L’Autorità Portuale, se vuole, è perfettamente in grado di apprendere cosa arriva e cosa parte dal nostro porto. Assieme Comune e AdSP-MACS possono fermare ogni traffico da e per Israele. Il Presidente della Regione ha invitato «a interrompere ogni rapporto con i rappresentanti del governo israeliano». Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio, Autorità Portuale, Università possono fare molto di più: chiudere qualunque rapporto di qualunque genere con Israele, le sue Università, le sue Amministrazioni, le sue Aziende, ecc. Le società controllate da questi nostri Enti devono fare lo stesso dal punto di vista commerciale. L’influenza esercitata dalle Istituzioni può far cessare i rapporti con Israele intrattenuti da cooperative e consorzi, raggruppamenti e organizzazioni e persino imprese insediate sul territorio. Ogni rapporto con sionisti e sioniste deve cessare in qualunque campo, senza eccezioni: dal turismo al commercio, dalla cultura all’industria. Inclusi progetti europei come UnderSec, da cui l’Autorità Portuale deve uscire immediatamente.
Oggi, sabato 4 ottobre, si svolge a Roma una enorme manifestazione, con molte persone provenienti dalla Provincia di Ravenna. Non c’è futuro per la Palestina dal Piano di Trump e Netanyahu. Non ci sono aperture per una autodeterminazione del popolo palestinese da parte delle colonie occidentali dell’impero statunitense, per quanto i governi recitino più o meno credibilmente il mantra “due popoli per due stati”. Continuiamo a spingere dal basso per una soluzione giusta. Sappiano le Istituzioni che l’onda crescerà ancora.
La repressione non fermerà le proteste. Interrompiamo ogni legame con Israele. Facciamo di Israele il paria del mondo.
[nella foto: un momento della manifestazione di ieri]
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Ravenna c’è: oltre 8mila persone in corteo per la Palestina, tantissimi i giovani
