MIGRANTI = SCARTO DELLA SOCIETA’?

Oggi arriva in porto la nave umanitaria della ONG Solidaire. Per chi ha tenuto il conto è il 19esimo attracco in quello che il Governo continua a considerare un porto sicuro. Ravenna in Comune dà il benvenuto alle 67 persone tratte in salvo. Con l’occasione pubblichiamo il pertinente contributo pervenutoci da Maurizio Masotti dal titolo provocatorio: “Migranti = Scarto della società?”.

Nel ringraziarlo, invitiamo chi volesse inviare contributi a Ravenna in Comune a trasmetterli all’indirizzo email comunicazione@ravennaincomune.it

[nell’immagine: Solidaire]

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MIGRANTI = SCARTO DELLA SOCIETA’?

Siamo giunti al quarto articolo di questa serie, mentre una nave con 82 migranti è da poco arrivata a Ravenna ed è ancora presente la tristezza per la scomparsa di Papa Francesco, a cui riconosciamo l’impegno per gli ultimi, compresi i migranti, lo “scarto” della società, come ripeteva instancabile.

Nella stessa direzione vanno le parole di don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea saving humans, la Ong che si sforza di monitorare e salvare i migranti in mare, rilasciate in un’intervista a Collettiva, rivista online della Cgil “c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere le persone”.

Indigna che alcuni cosiddetti leader politici della terra versino come sepolcri imbiancati lacrime di coccodrillo per la fine del papa, mentre i loro interventi sulla pace e sull’accoglienza hanno preso negli ultimi anni una direzione completamente opposta rispetto agli appelli di papa Francesco.

Nel frattempo la rotta albanese – fra silenzio e opacità-ritenta la spedizione controversa delle persone, stavolta ammanettate; l’europarlamentare Cecilia Strada denuncia “già atti di autolesionismo nel centro di Gjader, nei primi 13 giorni di operatività si registrano 35 casi”, dopo non aver ricevuto alcuna risposta sui criteri con cui sono stati scelti i migranti. E in aprile la nave militare Libra è stata ceduta a Tirana, con le elezioni albanesi alle porte.

Spostiamoci in Africa, in Tunisia, dove i migranti subsahariani sono privati di ogni diritto dal regime di Kais Saied.

Sto leggendo in questo periodo un libro di Dionigi Albera, antropologo e direttore di ricerca emerito del Cnbs, all’università di Aix-Marsiglia, specialista riconosciuto dell’area.

Nella postfazione a Lampedusa, una storia mediterranea (Carocci editore 2024) scrive “Il metodo italiano sta riscuotendo un indubbio successo negli ambienti politici europei…Innegabilmente, uno spettro si aggira per il vecchio continente: è quello dell’immigrazione, risorsa spendibile sul fronte della propaganda politica. La vergogna del memorandum del 2017, negoziato dal ministro dell’interno dell’epoca Marco Minniti e firmato dal primo ministro Paolo Gentiloni, è incarnata dalla figura di Abdelraham Milad, trafficante di esseri umani e allo stesso tempo alla testa della Guardia costiera di Zaouia (ucciso il 1° settembre 2024 in un regolamento di conti tra bande mafiose). Le cose non sono certo migliorate, in seguito”.

Ancora in Africa, nel Sahel, l’Unhcr-Agenzia Onu stima che 5,5 milioni siano potenzialmente/praticamente sfollati a causa della crisi climatica e la violenza, dopo il colpo di stato in Mali del 2021.

Per chi si trova a Ravenna o dintorni, consiglio vivamente di visitare una mostra fotografica sulla nave di Emergency che salva i profughi in mare visitabile alla Biblioteca Classense-Manica Lunga- fino al 31 maggio.

Maurizio Masotti

www.nuovetracce.org

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In arrivo a Ravenna 67 migranti sulla nave della ong Solidaire

Fonte: ANSA del 5 aprile 2025

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