LA PUSTOLA – COSE FUORI DAL COMUNE

L’Istituto Superiore di Sanità italiana descrive così il vaiolo: «È stata una delle malattie più devastanti conosciute dall’umanità e ha causato milioni di morti prima di essere eradicata». Ne ricorda anche la caratteristica visivamente più evidente: «un’eruzione cutanea molto caratteristica, consistente in lesioni individuali contenenti virus infettivo che progredivano attraverso stadi successivi di macule, papule, vescicole, pustole». Ad oggi, conclude, «riserve del virus sono mantenute ufficialmente solo in due laboratori in condizioni di stretta sicurezza: uno negli Stati Uniti e uno in Russia».

Tutto questo per dire che gli Stati Uniti hanno messo in libertà il virus che avevano a disposizione, che questo virus si diffonde a partire da Israele, e sta come una pericolosa pustola sulla faccia del mondo. Come altrimenti considerare il comportamento e la natura di Israele che viola ogni convenzione umana, attacca e uccide senza restrizioni e causa al contempo enormi sofferenze al genere umano?

«Non esiste davvero nessun Paese con cui abbiamo lo stesso livello di condivisione di intelligence, equipaggiamento militare, strategia, obiettivi comuni, in larga misura perché condividiamo un fondamento comune di civiltà basato sulla visione del mondo giudaico-cristiana». Queste le parole usate dall’ambasciatore USA in Israele per dare pubblica definizione del rapporto che lega gli stessi USA, cioè chi ha rilasciato il virus, con la malattia più devastante che oggi conosce l’umanità, quella letale forma di vaiolo che Israele diffonde nel mondo.

Nel 1967 l’Organizzazione mondiale della sanità lanciò il programma intensivo per l’eradicazione del vaiolo che portò dieci anni dopo alla identificazione dell’ultimo caso di contagio da vaiolo della storia umana. Ci vollero gli sforzi congiunti della comunità internazionale per raggiungere lo scopo. Nessun Paese mise in dubbio il pericolo rappresentato dal vaiolo per il genere umano. La chiave di tutto il programma fu nell’isolamento immediato di ogni manifestazione del vaiolo nel mondo. Nello stesso 1967 Israele aveva dato inizio alla Guerra dei sei giorni e all’occupazione di Gaza e della Cisgiordania. Ma né allora né dopo la comunità internazionale ha dato il via nei confronti di Israele a qualcosa di simile a quanto adottato per il vaiolo.

Venerdì notte Israele ha lanciato attacchi contro l’Iran. Sono moltissimi i morti tra la popolazione civile. Tra di essi 20 bambini di cui alcuni neonati. Del resto Israele, negli ultimi 2 anni, ha già massacrato decine di migliaia di palestinesi, di cui il 70% è costituito da donne e bambini.

Ravenna in Comune rilancia l’urgenza del lancio di un programma intensivo per l’eradicazione della pericolosità di Israele. Israele non è una democrazia di cui prendersi cura ma un posto i cui abitanti sono in larga misura affetti da una terribile malattia che si manifesta come una pustola della cui pericolosità il mondo deve liberarsi prima possibile per fermare il dilagare del virus. Non confondiamo l’anti-sionismo con l’anti-giudaismo, perché non sono la stessa cosa. Il secondo è un pensiero criminale, come l’anti-islamismo del resto e altre specifiche forme di odio nei confronti di chi osserva un determinato credo religioso. O contro chi si rifiuta di osservarne uno, del resto. Comprendere che il sionismo è un virus pericoloso per l’intera umanità è invece il primo indispensabile passo per procedere alla sua indispensabile eradicazione. Israele deve essere immediatamente isolato dal resto della comunità umana e poi bisogna provare a guarire tutta la Palestina storica e chi la abita, in qualunque cosa creda, dal vaiolo sionista.

[nell’immagine: pustole del vaiolo]

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Fonte: RaiNews24 del 13 giugno 2025

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