Un giornale locale (Ravenna & Dintorni) ha domandato alle candidate e ai candidati alla guida dell’Amministrazione cittadina:
«Ravenna capitale delle fonti di energia fossili: dal rigassificatore allo stoccaggio di Co2 fino all’offshore, tanto che siamo ancora una volta sede dell’Omc. Condivide le scelte fatte finora su questo fronte? Da sindaco spingerebbe per nuove estrazioni? Quali progetti in questo ambito promuoverebbe?»
A questa domanda il candidato Sindaco Barattoni, designato da una larga coalizione di partiti tra cui alcuni che si autodefiniscono ambientalisti o, quanto meno, sensibili ai temi ambientali, ha risposto:
«Rispetto alla transizione, in questi anni Ravenna ha cercato di fare la propria parte. Il gas è l’energia chiave per questi passaggi e la meno inquinante fra quelle fossili».
Sorge spontanea una domanda: come si fa a sostenere che le politiche energetiche incentrate prevalentemente sull’energia fossile, come quelle sostenute dal PD guidato da de Pascale, prima, e da Barattoni, poi, devono essere superate e contemporaneamente sostenere de Pascale e Barattoni? Come si fa a partecipare a cortei, manifestazioni, raccolte di firme, presidi e flash mob contro Ravenna Hub del gas, il rigassificatore, il deposito di CO2 e le estrazioni davanti alla costa, e contemporaneamente chiedere il voto per Barattoni che rigassificatore, deposito di CO2 ed estrazioni appoggia convintamente? Come si fa a raccontare che ci si candida perché la prossima consigliatura sia verde, anzi verdissima, quando il partito guida della coalizione, il PD, è stato incoronato re della cementificazione per tutti gli anni in cui Barattoni ne è stato segretario?
Ravenna in Comune contesta la mancanza di coerenza alle forze politiche che predicano a favore dell’ambiente e si schierano con chi l’ambiente lo massacra da anni ed è anche fautore di una linea politica che continuerà a massacrarlo: Barattoni. Ravenna in Comune, invece, si è sempre opposta a rigassificatore, deposito di CO2 e a nuove estrazioni davanti alle coste. La nostra candidata Sindaca, Marisa Iannucci, ha a sua volta risposto così:
«Ravenna non deve essere la capitale del fossile ma della transizione ecologica. Non condivido le scelte fatte finora: rigassificatore, deposito di CO2, trivellazioni in Adriatico. Ravenna è ridotta a vetrina del fossile (Omc docet) dalle politiche del Pd in Regione, in sintonia con la destra. Queste scelte scommettono sul passato e sulle lobby del gas, tradendo il clima e la volontà di cambiamento. Il rigassificatore è un’opera inutile, imposta dall’alto, pericolosa per l’ambiente marino e per la sicurezza del nostro territorio, che ci condanna a decenni di dipendenza dal gas. Ravenna in Comune dice basta alle nuove estrazioni: mai più trivelle in Adriatico. Al contrario, promuoveremo un piano coraggioso per fare di Ravenna la capitale delle energie rinnovabili. Punteremo su parchi eolici e fotovoltaici e sulla nascita di comunità energetiche, per produrre energia pulita e condivisa. Riconvertiremo i lavoratori del fossile verso impieghi verdi, perché la transizione ecologica non lasci indietro nessuno. Investiremo nell’occupazione ecologica: bonifiche ambientali, innovazione sostenibile, mobilità elettrica e cura del territorio creeranno posti di lavoro stabili e di qualità».
La nostra coerenza l’abbiamo dimostrata opponendoci al PD e alle sue politiche da quando Ravenna in Comune è sorta come lista; abbiamo rifiutato ogni ipotesi di alleanza con il PD; non abbiamo ceduto a lusinghe nemmeno in occasione del ballottaggio del 2016; non abbiamo partecipato al voto nel 2021 proprio per non venir meno alla promessa fatta all’elettorato di una opposizione dura e di una alternativa sicura. Marisa Iannucci rappresenta la miglior speranza che queste posizioni, condivise da tanta parte della cittadinanza, trovino finalmente nuova rappresentanza in Consiglio Comunale. Non riusciamo a vedere come forze politiche che stanno nel centrosinistra di Barattoni possano al contempo essere credibili quando si proclamano ambientaliste o, quanto meno, sensibili ai temi ambientali. Invitiamo l’elettorato all’ascolto attento di quanto viene detto, ad immaginarsi cosa possa accadere di quelle promesse dopo il voto e a votare di conseguenza.
#RavennainComune #Ravenna #IannucciSindaca #amministrative2025 #ambiente #rigassificatore #CO2 #offshore #fossile #rinnovabili
__________________________________
Dal rigassificatore alle trivelle: i candidati a sindaco su energia e fonti fossili
Quanto da voi sostenuto è vero, però Ravenna in Comune se non può essere presente in consiglio comunale, come fa ad opporsi alle decisioni della Giunta? Secondo me, ritengo sia più opportuno votare per qualcuno che abbia più speranze di essere eletto, sia pure in alleanza con il PD, ma che si molte tematiche , dall’ ambiente , alla sanità pubblica, alla Sicurezza sul lavoro, all’ antifascismo ecc ecc possa almeno tentare di frenare la deriva piadina. A mio modesto parere alcuni nomi votanili, ci sono.
Caro Claudio, per fortuna ancora si fanno le elezioni per scegliere chi rappresenterà la cittadinanza in Consiglio Comunale e non ci si affida a Nostradamus o alla palla di vetro. Quanto alle possibilità che serva qualcosa votare un alleato del PD, basterebbe guardare a quel che hanno ottenuto Coraggiosa e 5stelle durante l’ultimo mandato de Pascale, oppure Sinistra per Ravenna e Articolo 1 nel precedente, o i Verdi e Coraggiosa con Bonaccini in Regione nell’ultimo mandato e Sinistra Italiana in quello precedente, eccetera eccetera. Poi, se qualcuno è contento di ascoltare le promesse che andranno a vuoto, come sempre, fa bene a votarli. Guai a lamentarsi di quanto inevitabilmente seguirà, però. Con Marisa c’è la certezza di un’opposizione ferma alle cementificazioni, al rigassificatore, al taglio indiscriminato dei pini, alle estrazioni sotto costa eccetera eccetera, come è stato con Raffaella Sutter e con Massimo Manzoli. Vedi un po’ tu cosa sia preferibile: se credere alla storiella del voto utile e stare a guardare quel combina in Giunta un Gallonetto o un Baroncini o votare per cambiare le cose.
Non sono del tutto d’accordo, perchè la differenza la fanno le persone. E’ vero che in passato “i Coraggiosi” o Art.1 MDP, abbiano avuto poco coraggio e si siano allineati al diktat del PD, ma non è del tutto vero che il M5S, abbia fatto altrettanto. Sappiamo bene che c’erano 2 eletti, uno dei quali, Gallonetto, allineato e sdraiato alla maggioranza, ma l’altro nominativo, Schiano, non è sempre stato così. Ha detto parecchi NO in contrasto con la linea della Giunta e del Consiglio. Negare questo, sarebbe disonesto e scorretto. Poi è vero che forse non è stato molto efficace, però dobbiamo tener conto che era 1 contro 32 . Nel 2016, quando eravamo tutti uniti, molto meglio organizzati di oggi e soprattutto più numerosi nell’attivarci per le amministrative , riuscimmo a far eleggere 1 candidato ottenendo il 6% dei consensi. Oggi quanto pensate di ottenere? Sarà un successo se si arriverà a superare l’1% o l’1,5%, senza riuscire ad eleggere nessuno. Secondo voi, è meglio 0 contro 32? Oppure 1 o forse 2, contro 32. Teniamo in considerazione che si possono esprimere le preferenze, oltre alla croce sul simbolo del partito, e fra questi candidati, almeno 3 , per me personalmente, sono degni di essere votati: Maiolini e Lazzari, per i Verdi e Schiano per il M5S. Spero, egoisticamente parlando, che Lazzari non venga eletto, perchè dovrebbe sicuramente abbandonare il suo lavoro di costruzione della CERS RA, in quanto avrebbe troppi impegni, ma se Schiano e Maiolini fossero eletti, sarebbe una bella vittoria.Almeno io la considero tale.
Caro Claudio,
le prese di posizioni sono tutte legittime ma la svalutazione del momento elettorale, specie in prossimità del 25 aprile, non ci sembra una opinione come un’altra. Pur in campagna elettorale ospitiamo sul nostro sito, nello spirito democratico che ci contraddistingue, il tuo appello a non votare Ravenna in Comune anche se, ci chiediamo, quante altre liste farebbero altrettanto. Certo non lo condividiamo. Certo saranno le elezioni a stabilire le preferenze accordate ad ogni simbolo e ad ogni candidata e candidato. L’esperienza però qualcosa vale. Nessuno, consentici il paragone un po’ irriverente, assaggia i lasciti canini che trova per strada per comprenderne la natura. Dunque cosa accade nelle coalizioni guidate dal PD con un candidato piddino, per giunta segretario di quel partito, lo si è visto abbondantemente. Uno solo decide per tutti e gli altri si adeguano. E se, passate le elezioni, qualche volta si è vista l’astensione di un consigliere di maggioranza (o perfino il voto contrario), certo non lo si è mai visto abbandonare lo scranno e la maggioranza anche quando si trattavano argomenti considerati prioritari. E, in ogni caso, nessun assessore ha mai smollato la Giunta sugli stessi argomenti. A qualunque partito appartenesse.
Apprezziamo chi ha il coraggio di candidarsi in Ravenna in Comune contro il centrosinistra del cemento, del rigassificatore, delle estrazioni sotto costa, degli alberi abbattuti, del deposito di CO2, delle torri Hamon distrutte, dei supermercati a pioggia, eccetera eccetera. Questo non vuol dire svalutare le qualità personali di chi si è candidato in altra lista. Ma in coalizione col PD la loro presenza fa solo greenwashing. Se ti va bene votare chi si candida nel centrosinistra raccontando cose che sa benissimo non verranno attuate da Barattoni, se eletto, è una tua libera scelta. Quale sarà il Consiglio Comunale che verrà determinato il 25 e 26 maggio verrà deciso liberamente con il voto. Andare a votare, persino per chi si candida nel centrosinistra, è comunque un modo di celebrare l’80esimo anniversario della sconfitta del fascismo. Votare per Ravenna in Comune, però, lo consideriamo incomparabilmente meglio e ringraziamo tutte e tutti coloro che si stanno impegnando per consentirlo. Buon voto.