COME SI FA AD ESSERE CONTRO IL FOSSILE E CON DE PASCALE?

Abbiamo ricevuto e, come sempre, pubblicato sui nostri canali social il comunicato stampa del Coordinamento ravennate di “Per il Clima – Fuori dal Fossile” che peraltro condividiamo. L’argomento in discussione è quello della indispensabile svolta energetica che il “nostro” Sindaco continua a vedere, anno dopo anno, sempre un po’ “più avanti” nel tempo. L’idea, per il Sindaco e i suoi sostenitori di destra e del centrosinistra, è quella di continuare a rimanere legati all’energia fossile e ai suoi potenti promotori, da ENI in giù. Il trucco è quello di chiamare questo immobilismo “transizione”. È dagli anni “50 del secolo scorso che a Ravenna si cerca ed estrae gas dai fondali. 70 anni di investimenti di cui ha beneficiato l’occupazione ed il reddito di chi lavora nel settore. Anche 70 anni di danni all’ambiente però. Con la subsidenza che è continuata inarrestabile. Ne sa qualcosa Lido di Dante, che “scende” ogni anno sempre più velocemente, a causa dell’Angela Angelina con la cui presenza è costretta a convivere. Il paese andava “giù” di 1 centimetro l’anno tra il 1987 e il 1999, di 1,9 tra il 1999 e il 2005, di 2,1 tra il 2006 e il 2011. Ne derivano ingressioni dal mare sempre più frequenti, costa che sparisce e necessità di ripascimenti senza fine.

C’era una volta un Sindaco (de Pascale) che aveva promesso la prossima chiusura almeno dell’Angela Angelina. La promessa è vecchia di 4 anni e si deve essere persa per strada. In “compenso” de Pascale onora, senza titubanze, la promessa fatta ad ENI di difendere, in ogni contesto, il “diritto” del cane a sei zampe di continuare ad estrarre gas come se niente fosse. Quella che chiama “transizione” appunto, benché il consumo di gas sia diventato la maggior fonte di produzione di CO2. E lo stesso Sindaco manifesta entusiasmo verso i costosissimi progetti di captazione e stoccaggio della CO2 che falliscono in tutto il mondo ma sono coccolati da tutte le multinazionali del fossile. Sono la foglia di fico per continuare a perforare e consumare fossile come se non ci fosse un domani. Che, invece, purtroppo c’è, come l’emergenza climatica già in atto segnala puntualmente. La transizione, quella vera, verso le rinnovabili dovrebbe iniziare subito, accompagnando anche ad una transizione lavorativa chi ricava ancora da vivere dal settore estrattivo.

Ma il Sindaco, sulla più grande “discarica” del mondo, che ENI pretende proprio davanti alla città, ha dichiarato: «sarebbe paradossale che un Sindaco dica no ad investimenti sul proprio territorio». Ci uniamo per parte nostra senza tentennamenti al comitato “Per il Clima – Fuori dal Fossile” quando, a sua volta, dichiara: «c’è investimento e investimento, quelli che possono garantire, e quelli destinati a compromettere, il futuro delle prossime generazioni».

Ravenna in Comune ha sempre sostenuto in Consiglio Comunale, nei Consigli Territoriali, nelle manifestazioni sul territorio e sulla stampa il proprio favore per gli investimenti nelle rinnovabili e la propria ferma opposizione a tutti i tentativi di proseguire nelle estrazioni, contrarietà a tutti i costosi “trucchetti” (tipo CCS) per continuare a produrre CO2, avversione rispetto alla dichiarata (anche dal Sindaco) volontà di evitare di smantellare le piattaforme. Siamo soli a rappresentare nelle istituzioni locali un ambientalismo senza ombre. Non abbiamo visto lo stesso tra i “coraggiosi” (a parole) che sostengono de Pascale. Non comprendiamo come sia possibile, per forze che si dichiarano ambientaliste, pensare di allearsi con de Pascale. De Pascale non ha cambiato idea. Neanche Ravenna in Comune.

[nella fotografia: la manifestazione nazionale a Ravenna del 12 maggio scorso contro la discarica di CO2. Tra i partecipanti Ravenna in Comune e altre forze che si dichiarano sia contro il progetto che a favore di un’alleanza con de Pascale che, però, ha messo l’adesione al progetto come condizione per un’alleanza. I “coraggiosi”, poi (che si sono già alleati con il Sindaco) dicono di essere contro al CCS ma hanno fatto capire che, se non ci sono finanziamenti pubblici, una quadra si trova pur di restare in maggioranza: comunque, visto che molti loro aderenti erano alla manifestazione, hanno ufficialmente dichiarato di non esserci stati.

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Tadolini (Per il Clima – Fuori dal fossile, Ravenna): “UE boccia fondi per idrogeno blu. Fermare operazioni per realizzare il progetto CCS”

Fonte: RavennaNotizie del 29 giugno 2021

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