RAVENNA in COMUNE: comunicato stampa su consiglio comunale straordinario

Come noto, nella seduta del consiglio comunale del 2 settembre, avente ad oggetto la notizia di indagine a carico di alcuni dipendenti pubblici all’epoca dei fatti di Comune, Provincia e Regione, i rappresentanti di centro destra hanno deciso di abbandonare l’aula come conseguenza della prosecuzione a porte chiuse deliberata dai consiglieri di maggioranza del Partito Democratico. Diego Rubboli, tra i firmatari del progetto di costruzione della lista di cittadinanza denominato RAVENNA IN COMUNE, ha invece deciso di rimanere in aula. La scelta di Rubboli, eletto in consiglio comunale in rappresentanza della FDS (che a sua volta come noto ha deciso di impegnarsi nella riuscita del progetto coerentemente collocandosi all’opposizione), deriva dalla necessità di presentare un ordine del giorno di richiesta di trasparenza, da parte dell’amministrazione, nel trattare la questione. Altrimenti, a causa dell’uscita degli altri consiglieri di opposizione, la riunione si sarebbe conclusa con la presa d’atto delle sole considerazioni espresse dal Sindaco in difesa della maggioranza e dei relativi  interventi dei gruppi consiliari, ma senza toccare esplicitamente gli argomenti salienti dell’odg  che sono i seguenti:

richiesta al Sindaco ed alla Giunta di trasparenza per fornire ogni informazione su fatti e circostanze al consiglio comunale e alla città,

richiesta di attivare ogni più opportuna iniziativa per la tutela dell’interesse pubblico, nei confronti dei soggetti implicati, fatto salva la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, nell’ambito dei poteri organizzativi e disciplinari riconosciuti dalla legge e dalla contrattazione collettiva,

richiesta a fornire una piu’ ampia collaborazione alla magistratura per l’accertamento dei fatti ed a promuovere la costituzione di parte civile nell’eventuale procedimento penale.

“Speculazione politica”, questa è stata la risposta data al consigliere ed il PD ha bocciato l’ordine del giorno che si basava sull’intenzione di riportare al centro della politica locale il bene pubblico e per questo rimaniamo delusi da una risposta cosi’ frettolosa e banale che riporta alla mente una mala  gestione della cosa pubblica da noi ampiamente documentato con il video “ Dainasty”.

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