IL SINDACO HA PERSO IL TRENO

Da questo fine settimana è iniziata la demolizione del ponte di Teodorico e sono aumentate le fermate alla stazione di Classe. Due iniziative di Trenitalia volte a cambiare tutto nel primo caso e a far tornare le cose come prima nel secondo. Del ponte abbiamo già detto. Non possiamo esserne soddisfatti: si costruisce ciò che già c’era per consentire il passaggio a ciò che non c’è e potrebbe non esserci mai. Era così urgente un cantiere di almeno sei mesi, nove milioni di investimento pubblico e il pressoché certo caos nella circolazione quando a settembre si dovrà fare i conti con la già problematica riapertura delle scuole? Perché anticipare i tempi rispetto alla creazione del collegamento (che oggi non c’è e nemmeno è previsto) ad un terminal (che oggi non c’è e nemmeno è previsto) quando invece latitano interventi di ben altra urgenza come il raddoppio dei binari tra Castelbolognese e Ravenna (che pure oggi non c’è e nemmeno è previsto, purtroppo). Senza il raddoppio il “miglioramento” dei collegamenti per Ravenna può avvenire solo eliminando servizi nelle stazioni intermedie.

Era il 9 dicembre 2018. Il Sindaco aveva strombazzato ai quattro venti di essere felice perché Ravenna stava per migliorare radicalmente i tempi di percorrenza lungo le reti ferroviarie che la intersecavano. “Per la mia amministrazione – dichiarava de Pascale – ottenere un miglioramento radicale dei collegamenti ferroviari, in termini qualitativi e quantitativi, è sempre stata una priorità. Sono anni, anche da ben prima di essere sindaco, che sollecito e mi confronto con Regione e con Trenitalia e oggi posso dire che siamo giunti a un primo importante risultato concreto. La Regione ha fatto un investimento significativo e Trenitalia ha potenziato l’offerta. Adesso ci aspettano nuove sfide, per raggiungere risultati altrettanto efficaci sui treni a lunga percorrenza”.

Ricordiamo come andò a finire: saltarono fermate a Godo, Russi e Classe. Era quella la “trovata” delle Ferrovie, d’accordo con la Regione, per “far arrivare prima i treni”. Iniziò allora la lotta dei pendolari e dei comitati cittadini per riottenere quanto avevano perso. Iniziò allora la lunga retromarcia di de Pascale per passare dal giubilo alla protesta (garbata, vuoi mai dar fastidio a Bonaccini nell’anno prima delle elezioni?). A dicembre dello scorso anno Godo e Russi hanno visto il ripristino della situazione precedente. Anche se non sono mancati ulteriori strascichi per la questione del rimborso degli abbonamenti. E Classe?

Qui le battaglie degli abitanti per riavere un servizio utile a studenti e pendolari, ma anche ai turisti diretti alla Basilica e al museo Classis, sono dovute continuare sino ad ora. C’è voluto un anno e mezzo perché Trenitalia garantisse sette fermate in più durante l’estate. Al momento tutti i treni in più sono stati aggiunti in orario mattutino. È invece l’orario pomeridiano quello più provato dai tagli: mentre prima del 9 dicembre 2018 a Classe c’erano fermate distribuite nell’arco di tutta la giornata, da quel giorno vennero eliminati tutti i treni dell’orario pomeridiano e serale. L’azienda fa sapere che «dal 14 giugno non verranno introdotte tutte insieme le 7 nuove fermate: partiamo con 4, mentre le altre 3, che sono pomeridiane, arriveranno ad agosto». Ad agosto, dunque, si dovrebbe riuscire a tornare, anche per Classe, alla situazione precedente. E a settembre? Ci saranno sorprese in negativo dopo l’estate?

Ravenna in Comune è pienamente consapevole che senza l’insistenza da parte degli abitanti di Classe non si sarebbe ottenuto niente. È anche consapevole, però, che senza la vigilanza continua anche quello che sembra oggi garantito può perdersi domani, con l’attuale Amministrazione che non ha affatto le idee chiare sulle priorità in fatto di trasporti.

Caro Sindaco, non sono i ponti che già ci sono a dover essere costruiti con urgenza; semmai i ponti vanno sottoposti a regolare manutenzione e sostituiti solo quando è indispensabile. Sono i binari che mancano ad essere indispensabili e urgenti per il traffico ferroviario passeggeri e merci. È quello che ancora manca che impedisce anche al porto di Ravenna di essere il porto della Regione. Il ponte di Teodorico può anche diventare più alto da dicembre ma non porterà né più traffici né migliori collegamenti. Quando avremo il raddoppio? Cosa sta facendo la Giunta in proposito? Vorremmo tanto saperlo!

#MassimoManzoli #RavennainComune #Ravenna #Classe #treni

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Più treni sulla costa per l’estate: e tornano le fermate a Classe

Sorgente: 12/06/2020: da agosto 7 fermate in più a Classe

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Nessuna certezza per i treni a Classe, la rabbia dei pendolari: “Una presa in giro”

Sorgente: 10/10/2019: un anno di proteste

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Bonaccini sul cantiere del nuovo ponte Teodorico, un lavoro da 9 milioni di euro. L’opera, che rientra nel progetto dell’hub portuale, scavalcherà il fascio di binari della stazione centrale, sarà ad arco, con un’unica campata di 56 metri di ampiezza

Sorgente: 13/06/2020: l’inutile distruzione di un ponte

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