LA RESISTENZA PASSA ANCHE PER IL VOTO

Ieri, 25 Aprile, si è festeggiato il giorno della Liberazione. Liberazione dal Fascismo. Attraverso la Resistenza. Ci sono tre parole con l’iniziale maiuscola per lo stesso giorno. Il Fascismo con la F maiuscola è il termine il cui contenuto si è definito durante il periodo in cui è stato al potere un partito con quel nome, la cui riorganizzazione, sotto ogni forma, è espressamente vietata dalla nostra Costituzione che, così, si dichiara esplicitamente antifascista. La Liberazione con la L maiuscola è stata declinata come obiettivo nella lotta contro il Fascismo e si è intesa in questo senso durante tutto il periodo in cui il Fascismo è stato militarmente combattuto. Basta ricordarsi cosa abbiano rappresentato i Comitati di Liberazione Nazionale per capire perché, prima ancora della istituzione della Repubblica, il decreto legislativo luogotenenziale n. 185, emanato da re Umberto di Savoia il 22 aprile 1946, abbia proclamato la festività civile del 25 aprile: in quel preciso giorno, l’anno precedente, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia aveva dichiarato l’insurrezione generale in tutti i territori ancora sotto occupazione.

Il terzo vocabolo è Resistenza. Come concetto espresso con la R maiuscola nasce solo dopo che il movimento di resistenza al nazifascismo in Italia, ma anche in Europa, si è concluso. Se la Liberazione definiva l’obiettivo prima di raggiungerlo, la Resistenza riassume a posteriori come lo si è conseguito in un tempo ben definito. Così la Resistenza in Italia è solo quella armata che si è sviluppata dopo l’8 settembre 1943. Le tante azioni di contrasto al Fascismo che hanno preceduto quella data e/o che hanno previsto forme diverse da quella armata non fanno parte della Resistenza celebrata dalle parole di Piero Calamandrei e di tante e tanti.

Ieri, dunque, si è festeggiato un momento storico importantissimo, fondativo del nostro Paese e della sua democrazia. Tuttavia, come abbiamo detto più volte, il 25 aprile richiede la sua continua attualizzazione per essere mantenuto vivo, per non essere confuso con un qualsiasi giorno di astensione dal lavoro senza particolari qualificazioni. Ieri come Ravenna in Comune abbiamo scelto di non partecipare alla commemorazione pubblica in Piazza del Popolo perché in quella sede si è data la precedenza alla sola commemorazione storica rispetto al valore attuale del 25 aprile. Si sono anche creati momenti di confusione con l’esposizione di simboli che in altri Paesi richiamano alla collaborazione con il nazismo. Eravamo invece in Piazza dei Caduti per la Libertà dove la manifestazione aveva nel mirino la “lotta contro le politiche di riarmo, repressione ed economia di guerra di Governo e UE, contro la complicità del nostro paese al genocidio in Palestina, contro il passaggio di armi nel porto di Ravenna, contro il rigassificatore e le politiche di devastazione ambientale, per la rimessa in sicurezza dei territori alluvionati, per il ritiro dell’Italia dalla NATO”. Obiettivi concreti di cosa possa significare oggi mettere in pratica un’azione efficace di resistenza alla fascistizzazione neanche tanto strisciante della società italiana ed europea.

Crediamo che per attualizzare la Resistenza con la R maiuscola, ripulendola dalla polvere retorica che anno dopo anno la ricopre, sia sempre più necessaria un’azione che mette in campo una pluralità di resistenze. Azioni di diversa natura che, riconoscendo i tratti del fascismo in ciò che si chiama in altro modo, lo affrontino con consapevolezza e determinazione. In modi che possono apparire molto diversi da quelli messi in campo durante la Resistenza storica ma che possono risultare altrettanto efficaci per combattere il fascismo a noi contemporaneo, sempre più dilagante nella nostra società.

Ravenna in Comune ieri ha presentato formalmente la lista e le candidature per partecipare alle prossime elezioni comunali dopo avere ottenuto la sottoscrizione di tante cittadine e cittadini. Riportare una rappresentanza della popolazione non privilegiata nel Consiglio Comunale di Ravenna è di fondamentale importanza. Significa rimettere in gioco anche dentro le Istituzioni valori, pratiche e programmi orientati al pubblico, tanto nei servizi che nei destinatari, che il liberismo condiviso da centrodestra e centrosinistra ha escluso. Significa ridare a lavoratrici e lavoratori uno spazio altrimenti riservato alle sole istanze dei padroni. Vuol dire consentire a chi sta fuori dal Palazzo di avere una voce dentro il Palazzo. Significa, in buona sostanza, resistere al fascismo che sempre più prende piede anche a livello locale e anche tra chi si dichiara antifascista.

Per noi la Resistenza si deve declinare oggi in forme di resistenza attuabili concretamente. Si tratta di forme variabili a seconda delle situazioni e delle occasioni. Anche, benché non esclusivamente, attraverso il voto. Per questo il nostro simbolo dell’asterisco giallo su sfondo rosso sarà sulla scheda elettorale i prossimi 25 e 26 maggio. Ora e sempre Resistenza.  

[nell’immagine: la nostra candidata Sindaca Marisa Iannucci interviene a “Resistere a guerra, genocidio e devastazione ambientale!” in Piazza Caduti per la Libertà il 25 Aprile a Ravenna]

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Manifestazione di OSA – Opposizione studentesca alternativa

Fonte: Ravenna Web TV del 25 aprile 2025

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