PORTO 2030: BUONE NOTIZIE OFFRESI

Una buona notizia dal porto. Anzi, addirittura una serie. L’Autorità di Sistema ha comunicato l’avvio delle attività di manutenzione straordinaria dei fondali che aveva anticipato qualche tempo fa. Contemporaneamente ha anche fornito un aggiornamento sulla costruzione di un modello ordinario di manutenzioni di durata pluriennale che pure aveva anticipato: si parla di “interventi di manutenzione ordinaria e continuativa dei fondali nell’arco di quattro anni”. Infine, qualcosa si è detto anche sotto l’aspetto dell’indispensabile impianto di trattamento dei materiali che verranno estratti dal canale nell’ambito del progetto Porto 2030.

Sono tutte buone notizie, in quanto costituiscono una conferma delle anticipazioni date dalla stessa Autorità di Sistema al Consiglio Comunale del 28 gennaio. E già questo, cioè il rispetto della propria parola, rappresenta una piacevole discontinuità. Ci siamo infatti dovuti confrontare con un Ente, e col suo massimo rappresentante, che ci ha abituato per anni (dall’insediamento di Rossi di cui quest’anno viene a scadenza il mandato quadriennale) a smentire se stesso senza nemmeno prendersi la briga di uno straccio di spiegazione. Ci vengono in mente a questo proposito i continui rinvii dell’avvio della gara per l’approfondimento dei fondali infine partita solo lo scorso novembre.

Detto questo, qui terminano le buone notizie. Infatti, come appunto a suo tempo anticipato da Rossi, quelli in corso oggi non sono dragaggi perché non si saprebbe dove mettere i fanghi estratti dal canale. Si tratta invece di livellamenti, ossia di materiali spostati da qui a lì, spingendo ciò che costituisce una cunetta in un dosso. Il tutto a condizione che siano spostamenti estremamente ravvicinati per non dover azzerare le caratterizzazioni (ossia le analisi) completate in tutto il porto e alla base della gara in corso. Non si pone rimedio (non si potrebbe), quindi, a tutte le necessità accumulate nel porto ma, come già si è fatto più volte in questi anni, si interviene nel caso sotto banchina si trovassero degli accumuli e vi fossero degli avvallamenti compresi nella stessa partizione dei fondali in cui sono state suddivise le caratterizzazioni del porto (quadranti).

E per le manutenzioni ordinarie? Anche qui niente di particolarmente innovativo: si potrà portare al largo quanto dragato dalla canaletta esterna o, se risultasse compatibile, dall’avamporto. Sempre solo livellamenti, invece per i dodici chilometri di canale. Per quattro anni. Come confermato da Rossi in Consiglio Comunale, dunque, di dragaggi veri e propri si potrà parlare solo nell’ambito dei lavori per il Porto 2030. Ma di questi non si è parla ancora: è appena iniziato il lavoro della commissione di gara e andrà avanti ancora per un pezzo. C’è solo da sperare che le uniche due candidature all’effettuazione dei lavori presentate sopravvivano alle verifiche.

Veniamo all’impianto di trattamento. Non si parla più dell’impianto per l’essiccazione che, oramai da anni (lo aveva tirato fuori dal cappello ancora Di Marco) ogni tanto appare all’orizzonte per poi svanire quando si arriva al dunque. Quando Rossi lo aveva rispolverato in Consiglio Comunale avevamo scritto: “verrà realizzato più avanti (quando? dove? a che costo?) un piccolo impianto di essiccazione di fanghi per consentire una limitatissima (di nuovo: quanto?) attività di escavo vero e proprio, estraendo una limitatissima quantità di fanghi (di nuovo: dove?) che verrà depositata in un luogo non meglio precisato”. E l’impianto di trattamento vero e proprio? Su quello si sta procedendo con la progettazione, dice Rossi. Vale a dire che l’aggiornamento riporta lo stato di avanzamento allo stesso livello a suo tempo annunciato dal Commissario Meli (2016). E qualche dubbio sul fatto che la progettazione da parte degli uffici fosse mai effettivamente iniziata lo fa venire.

Commenta Rossi: “La struttura dell’Ente sta facendo un gran lavoro”. Prendiamo atto. Sulla fiducia. Perché i dati statistici appena diffusi dall’Autorità Portuale, relativi al mese di gennaio, vedono numeri con il segno meno per tutte le categorie merceologiche nel confronto con lo stesso periodo del 2019: -10,7% le toccate; – 3,3% le merci movimentate; -16% i Teu dei container; -16,7%  trailer/rotabili. Come era andato (molto) male il mese di dicembre, del resto. E come aveva il segno meno il complessivo 2019. Aspettiamo dunque che agli annunci di cose positive di là da venire facciano seguito anche fatti avvenuti di natura positiva. Ci aspettiamo anche che si capisca che se si spera che gli annunci aiutino qualcuno ad essere rieletto (Sindaco) o rinominato (Presidente dell’Autorità Portuale), avendo già aiutato qualcun altro (Presidente della Regione), la speranza non si estende alle sorti del nostro porto. Il porto ha bisogno di fatti, non di parole.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #porto #lavori

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Autorità di Sistema Portuale, il 4 marzo partono interventi di dragaggio al Porto di Ravenna. Da domani e per i prossimi 60 giorni, gli interventi interesseranno le aree di sottobanchina dei terminal Fassa Bortolo, Yara, Sapir, TCR, Docks cereali e Setramar

Sorgente: gli annunci dell’autorità portuale

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