I LAVORATORI NON SONO TUTTI UGUALI NEMMENO PER IL CORONA VIRUS

A seguito della nostra interrogazione urgente dal titolo “CoVid19: tutti i lavoratori delle scuole avranno lo stesso trattamento?, il Consiglio Comunale di oggi ha fornito la risposta dell’Assessora Bakkali, presente e interveniente, comunque, il Sindaco. Avevamo domandato:

  • Se ogni lavoratrice e lavoratore coinvolto in queste settimane di emergenza sanitaria, indipendentemente dal modo in cui è contrattualizzato, verrà trattato allo stesso identico modo, cioè ognuno sarà messo in condizione di percepire il proprio normale stipendio senza intaccare diritti quali permessi retribuiti e ferie (certamente non applicabili in questo caso, si spera)
  • Se sono già previste misure che possano aiutare a risolvere questo problema (per esempio: fondi da Stato o Regione, cassa integrazione sanitaria,…)

Di seguito riportiamo la nota del capogruppo Massimo Manzoli:

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Per far fronte all’emergenza sanitaria causata dal nuovo coronavirus CoVid19 la Regione ha emesso in data 23 febbraio prima un’ordinanza che prevedeva la “chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado”, la settimana successiva, il 29 febbraio, ha poi confermato “la sospensione delle attività di asili nido, scuole di ogni ordine e grado e Università.”

Sono tantissimi le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e nel nostro question time chiedevamo se ciascuno di loro verrà trattato allo stesso identico modo, cioè se ognuno sarà messo in condizione di percepire il proprio normale stipendio.

La risposta arrivata dalla Giunta ha chiarito che sono possibili due scenari: nel caso l’emergenza fosse esaurita in queste due settimane c’è l’impegno per arrivare a piena copertura degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga o fis) che potrebbero garantire oltre l’80% dello stipendio (comunque non la totalità).

Nel caso si dovessero prolungare le settimane di sospensione delle attività scolastiche, la soluzione potrebbe essere quella di creare meccanismi di domiciliarità che potrebbero da un lato dare un servizio alle famiglie, dall’altro lato creare un monte ore in cui impiegare i lavoratori.

È evidente che è una soluzione teoricamente apprezzabile ma che vediamo di difficile applicazione.

Inoltre, sarebbe una parziale soluzione solo per gli educatori e non per lavoratrici e lavoratori di mense, pulizie, trasporto scolastico. Abbiamo sottolineato come i tempi per mettere in piedi questo secondo scenario siano strettissimi e che vadano coinvolti sempre tutti i sindacati, soprattutto in un momento così delicato.

Le debolezze del sistema creano lavoratori con condizioni e diritti, purtroppo, enormemente differenti.

Ci potremmo trovare in una situazione in cui i lavoratori delle strutture fism convenzionate (abbiamo sempre votato contro, unici, all’aumento dei fondi per queste strutture) godono di diritti differenti ai loro pari delle cooperative che lavorano nelle strutture comunali.

Questa emergenza ha messo alla luce ciò che sosteniamo da sempre cioè che nei servizi comunali sono presenti figure professionali simili con diritti totalmente differenti.

Non vorremmo che questa crisi sanitaria diventasse una “guerra tra i lavoratori”. Alla Giunta l’onore e l’onere di coinvolgere tutte le figure affinché ciò non accada.

Massimo Manzoli

Capogruppo Ravenna in Comune

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