IL MANTRA DELLE MANUTENZIONI CHE NON SI FANNO

È stato un lungo Consiglio Comunale dedicato al porto. Una richiesta dell’opposizione che, alla fine, la maggioranza ha dovuto concedere. Dopo le elezioni, però. Purtroppo sprecato in gran parte della parte iniziale da prolusioni di vicesindaco ed ospiti che si sono dedicati a riassumere quanto già si sapeva. La stampa riferirà nel dettaglio. Abbiamo rivolto tre domande, attraverso il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli.

La prima era rivolta a farsi dare conto delle presunte migliaia e migliaia di nuove assunzioni in porto “sparate” da Bonaccini: chi assumerà questi lavoratori e da quando? Non abbiamo avuto nessuna risposta.

La seconda faceva riferimento allo studio di ENEA da poco diffuso secondo il quale entro il 2050 il rischio di inondazioni relative, tra l’altro, alla zona industriale di Ravenna aumenterà esponenzialmente. Un progetto che parte oggi e si completerà non così distante da tale data limite come si confronta con il problema? Non abbiamo avuto nessuna risposta.

Riportiamo di seguito l’unica delle richieste che abbiamo rivolto per la quale abbiamo ottenuto risposta dal Presidente Rossi.

Abbiamo chiesto di fare definitivamente chiarezza sulle manutenzioni dei fondali, ossia sul fatto che si facciano o meno gli indispensabili dragaggi asportando dal canale i sedimenti che nel tempo si sono stratificati sui fondali. Si sono infatti succedute nel tempo informazioni discordanti da parte istituzionale. Il Presidente di Autorità di Sistema aveva sempre escluso la possibilità di dragaggi al di fuori del “progettone”. Durante la sua sospensione dalla funzioni, invece, il Commissario e il Sindaco avevano rivoltato la frittata garantendo agli operatori la possibilità di escavo indipendente dal “progettone”. A sospensione conclusa Rossi era tornato a negare tale possibilità. Da ultimo, però, sulla stampa sono uscite notizie che si prestano ad interpretazioni non univoche. Dunque?

Rossi ha confermato che quanto meno sino all’avvio del “progettone”, ossia tra un anno, non si effettueranno escavi ma solo livellamenti per la mancanza di un posto dove mettere i fanghi sino allo svuotamento delle attuali casse di colmate. Peraltro si potranno effettuare i livellamenti, cioè lo spostamento di fanghi senza la loro estrazione dal canale, con notevoli limitazioni rispetto al passato. Infatti sono state completate le caratterizzazioni dei materiali da estrarre dai fondali e pertanto gli spostamenti potranno essere effettuati solo nell’ambito dei quadranti in cui sono stati distinti i fondali per la loro caratterizzazione. Questi livellamenti inizieranno il prossimo mese, saranno estremamente limitati e si concluderanno nel mese di marzo.

Unica eccezione: verrà realizzato più avanti (quando? dove? a che costo?) un piccolo impianto di essiccazione di fanghi per consentire una limitatissima (di nuovo: quanto?) attività di escavo vero e proprio, estraendo una limitatissima quantità di fanghi (di nuovo: dove?) che verrà depositata in un luogo non meglio precisato. Meno chiari di così, si muore…

Diciamo che la problematicità delle manutenzioni è stata preannunciata dallo stesso Rossi. Prima di iniziare a risponderci ha pronunciato la parola “manutenzioni” cinque volte consecutive senza altro aggiungere. Per poi prendere il via… andando a sbattere dove abbiamo raccontato qui sopra.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #porto #lavori #ConsiglioComunale

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