I MILLE ERRORI DEL RIGASSIFICATORE

Ravenna in Comune non è imparziale nella vicenda del rigassificatore di Ravenna. Non è un mistero il fatto che sin da quando la notizia si è diffusa, mentre il PD e i suoi notabili locali, da Bonaccini a de Pascale, proclamavano urbi et orbi la propria felicità, abbiamo fatto capillare diffusione delle negatività che avrebbe apportato. Non le ripetiamo: basta una consultazione sul nostro sito per rinvenire le ragioni di mancata sicurezza, attentato all’ambiente, cambiamento climatico, danni alla pesca e al turismo, ecc. Ricordiamo piuttosto che la nostra opposizione non è solitaria ed è anzi in crescita il numero di cittadine e cittadini, associazioni e forze politiche unito nel coordinamento della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile che continua nell’azione antagonista anche dopo la manifestazione nazionale del 6 maggio scorso.

Questo dà fastidio, ovviamente, come tutte le iniziative che non piacciono ai poteri forti che vanno a braccetto con la maggioranza di centrosinistra (ma non disdegnano nemmeno la minoranza di centrodestra). Come Ravenna in Comune ne paghiamo consapevolmente un prezzo alto in termini di visibilità negata e lo stesso accade per chi in forma singola o aggregata manifesta insoddisfazione verso le scelte politiche della Giunta de Pascale. È puntualmente accaduto anche con l’iniziativa condotta su un piano tecnico dall’ing. Riccardo Merendi e le sue puntuali denunce degli errori accumulati da SNAM in sede di presentazione del suo progetto per l’installazione della BW Singapore. Denuncia che stride particolarmente con le rassicurazioni dell’Assessora ai Capri Espiatori Del Conte che continua come un disco rotto a ripetere che, benché sia stata una mezza farsa il procedimento amministrativo del Commissario Bonaccini, dovrebbe lasciarci tranquilli «il coinvolgimento di oltre sessanta enti ognuno dei quali si è espresso per le proprie competenze e per quelli che sono i propri ambiti proprio per andare a verificare con attenzione tutti gli aspetti legati all’ambiente, legati alla sicurezza». O così dice lei.

Nel nostro sito riportiamo una nuova serie di errori e incongruenze contenute nel progetto di SNAM e messe in luce dall’ing. Merendi (li si può leggere ovviamente anche sul blog dello stesso Merendi all’indirizzo https://riccardomerendi.altervista.org/ ). Come Ravenna in Comune non possiamo non convenire con le sue conclusioni: «Si confida che dopo aver letto quanto sopra ci si convinca che non si può continuare a chiudere gli occhi davanti alla superficialità e scarsa diligenza con le quali è stato approvato un progetto a elevato Rischio di Incidente Rilevante che riguarda un impianto capace di immagazzinare ben 170mila metri cubi di GNL». Ma se il Sindaco continuasse a prestare orecchio solo alla voce di SNAM, come sin qui fatto, può star sicuro che troveremo modo di farci ugualmente sentire! Chi ha a cuore l’interesse della lobby del fossile ha dalla sua la grancassa mediatica ma chi tutela quello dell’intera collettività può contare su una spinta ideale incomparabilmente più grande.

#RavennainComune #Ravenna #rigassificatore #gnl

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Riccardo Merendi

NON È VERO CIÒ CHE È VERO, È VERO CIÒ CHE FUNZIONA

Fonte: Riccardo Merendi del 14 luglio 2023

Progetto del rigassificatore di Ravenna: una massaia di Voghera avrebbe fatto meno errori!

[avvertenza: le immagini si trovano qui]

A: – Egr. Sig. Sindaco di Ravenna, che non si è mai degnato di rispondere
– Assessore Federica Del Conte, che ha risposto due volte limitandosi a ripetere quanto già
contenuto nel testo della petizione
– Consiglieri di maggioranza del Consiglio Comunale di Ravenna, che hanno votato compatti
contro la revisione del progetto e la correzione degli errori
– Consiglieri di opposizione del Consiglio Comunale di Ravenna che hanno firmato un ordine
del giorno per la revisione del progetto e correzione degli errori ma poi erano assenti al
momento della votazione
e, p.c., ai quattro Consiglieri di opposizione del Consiglio Comunale di Ravenna che hanno firmato
un ordine del giorno per la revisione del progetto e correzione degli errori, poi lo hanno
coerentemente votato.
a) Premessa
Tre grossi errori tecnici contenuti nel progetto del rigassificatore di Ravenna e il nulla-osta
rilasciato dall’allora Ministero dello Sviluppo Economico (poi cambiato in Ministero delle imprese
e made in Italy) sono stati oggetto di diverse comunicazioni e di una petizione.
Risultato: il Comune di Ravenna NON ha ritenuto di dover richiedere che siano corretti i
documenti che contengono errori né che il progetto sia verificato per escludere la presenza di altri
errori oltre a quelli segnalati.
Ha detto l’assessore Del Conte nel suo intervento in Commissione 8: “Un procedimento di questo
tipo si presenta come un procedimento altamente tecnico e sul quale, ricordiamo, c’è stato il
coinvolgimento di oltre sessanta enti ognuno dei quali si è espresso per le proprie competenze e
per quelli che sono i propri ambiti proprio per andare a verificare con attenzione tutti gli aspetti
legati all’ambiente, legati alla sicurezza … quindi c’è stato un percorso tecnico che ha valutato e
verificato il progetto”.
Ma proprio per questo non si capisce il motivo di tanto accanimento del Comune di Ravenna
nel voler mantenere gli errori nei documenti che li contengono invece di procedere alla loro
correzione, privando così di significato e credibilità quello che avrebbe dovuto essere, appunto,
un procedimento altamente tecnico finalizzato a garantire correttezza e sicurezza.
Per verificare la reazione di persone prive di specifiche competenze abbiamo riletto un solo
documento (REL-PROG-E-00001 di luglio 2022, cioè quello al quale fa riferimento il nulla-osta
rilasciato dal Mise) insieme a quella che potrebbe essere una rappresentante delle massaie di
Voghera e l’esito è stato a dir poco sconcertante.
Quanto segue è il resoconto di ciò che è emerso ma non è detto che sia tutto perché, come ben
noto, le massaie di Voghera non sono certo famose per saper condurre procedimenti altamente
tecnici. In compenso, però, le osservazioni sono di certo alla portata di chiunque!
1/6
b) La “Golar Tundra” e il dono dell’ubiquità
Il documento MI-SDF-E-09101 -allegato n.
5 a REL-PROG-E-00001 di luglio 2022- si
intitola “Allacciamento Sottomarino FSRU –
Ravenna – Relazione di calcolo per sistema
ormeggio alla Piattaforma Petra” e, a pag. 5,
riporta quanto mostrato nell’immagine a fianco.
Persino la massaia di Voghera sapeva che la
Golar Tundra è la nave rigassificatrice
destinata a Piombino, NON a Ravenna, mentre
la nave prevista per Ravenna si chiama BW Singapore.
La domanda che si è posta la massaia è abbastanza scontata: perché se a Ravenna deve arrivare
la BW Singapore si sono calcolati gli ormeggi per la Golar Tundra?
Quando le abbiamo fatto notare che le due navi sono simili si è messa a ridere: anche lei e sua
sorella sono simili ma i certificati di una non valgono per l’altra! E, comunque, sarebbe bastato un
pizzico di attenzione per mettere il nome giusto!
c) Aguzzate la vista
Nella legenda dell’immagine a
fianco sono elencate:
– 2 briccole di accosto
– 4 briccole di ormeggio
Ma quante sono le “Briccole di
Accosto” evidenziate nell’immagine?
La massaia -che non ne capisce di
ormeggi e nemmeno sa cosa sia un
briccola- ha però osservato che se
nell’immagine di una ricetta fossero
mostrate 6 uova sarebbe confusa se
poi nella descrizione fosse scritto di
usarne 2.
A chi le ha chiesto di spiegarsi
meglio ha risposto di provare a tirare
una sfoglia fatta con 6 o 2 uova a parità
di farina usata!
2/6
d) L’inglese per tutti
La massaia di Voghera, pur
ammettendo di non conoscere lingue
straniere, sapeva che “acqua di
riscaldamento” non si traduce in
inglese con “cooling water”!
Come faceva a saperlo? Beh, che
water significa acqua lo si impara
anche senza volerlo e cooling era scritto sul tappo di un radiatore sopra a raffreddamento: non ha
studiato ma è attenta ai dettagli!
Allora abbiamo chiesto se, secondo lei, era un errore grave confondere riscaldamento con
raffreddamento e lei ha risposto di provare a mettere un semifreddo in forno invece che in
frigorifero e vedere la differenza!
e) Quesito per i piccoli
Se:
“quattro” è seguito da “(4)”
“due” da “(2)”
“dieci” da “(10)”
“uno” da “(1)”
cosa dovrebbe seguire “sedici”?
La massaia ha ammesso di non
essere tanto a suo agio con le
scartoffie ma ricordava che quando
comprò casa il notaio scrisse il
prezzo in cifre e anche in lettere
così, le disse lui, nessuno si sarebbe
confuso.
Ma allora perché nel progetto a
“sedici” segue “(14)”?
La massaia prima si è messa a ridere: “Forse per confondere chi legge?!” Poi si è stretta nelle
spalle: se non si sanno contare le briccole (qualsiasi cosa siano!), forse non si è tanto bravi con i
numeri in generale. Comunque se chi ha scritto questo andasse più spesso a fare la spesa
imparerebbe presto a non pagare sedici se nello scontrino è scritto 14!
3/6
f) Trova le differenze
Leggendo solo il documento REL-PROG-E-00001 di luglio 2022 e i relativi allegati -in
particolare le tavole 2 e 3 dell’allegato 17 identificato da PG-TP-D-35281- la massaia non ha
rilevato alcunché di strano a proposito del Punto Di Entrata (PDE), ovvero la parte di impianto che
comprende diverse funzioni necessarie per collegare la nave rigassificatrice alla rete di distribuzione
del gas e indicato sulle mappe con un rettangolo giallo.
A quel punto però abbiamo mostrato alla massaia altre due mappe e lei si è accorta subito che il
rettangolo giallo era in una posizione diversa.
“L’avranno spostato” ha detto “perché magari a qualcuno dava fastidio dove volevano metterlo.”
Spiegato alla massaia che, a seguito di un’osservazione, Snam in effetti aveva deciso che
l’impianto PDE sarebbe stato “ricollocato circa 700 m a sud-ovest rispetto alla posizione
originaria”, le abbiamo fatto leggere il nulla-osta rilasciato dal Mise nel quale a un certo punto è
scritto: “si rilascia per quanto di competenza il relativo nulla osta definitivo alla costruzione,
subordinandolo alle seguenti condizioni: … 2) tutte le opere siano realizzate in conformità a
quanto contenuto nel Progetto “FSRU Ravenna e collegamento alla rete nazionale gasdotti” n°
REL-PROG-E_00001 di luglio 2022″.
E qui, a dire il vero, la faccenda si è un po’ ingarbugliata, infatti non è stato immediato che la
massaia, confrontando le date delle mappe -06.07.22 per la prima e 20.09.22 per la seconda- si
chiedesse come avrebbero potuto tutte le opere essere realizzate in conformità a quanto contenuto
in un progetto di luglio 2022 se la modifica era intervenuta solo a settembre 2022.
Ma non si è data per vinta e ha continuato a cercare, confrontare, studiare per poi emettere il suo
verdetto: il nulla-osta faceva riferimento SOLO ed ESCLUSIVAMENTE al documento REL-
4/6
PROG-E_00001 di luglio 2022, NON ad altri documenti, quindi NON sarebbe stato possibile
adottare la modifica di settembre rispettando la condizione posta dal Mise relativa al progetto di
luglio.
Secondo lei non c’erano che due alternative: o si rispettava la condizione lasciando il PDE dove
indicato nella prima mappa, o si metteva il PDE dove indicato nella seconda mappa violando la
condizione. Ma nel secondo caso (nota: che le sembrava più probabile) perché lei doveva rispettare
tutti i cavilli che le complicavano la vita e invece qualcuno poteva fare e disfare a proprio
piacimento?
Bella domanda che giriamo agli amministratori.
g) I vecchi errori
Sapendo di non poter pretendere troppo dalla massaia, non l’abbiamo sottoposta a lezioni di
fisica e ingegneria perché potesse capire gli errori tecnici che avevamo rilevato in precedenza. Però
le abbiamo chiesto di esprimere il suo parere su una questione:
ammesso che nel documento che aveva letto fossero contenuti errori altamente tecnici che lei non
avrebbe potuto rilevare -e cioè una procedura di collaudo non a norma e fisicamente impossibile da
superare, immissione di aria nel flusso del metano con rischio di esplosione e temperatura di
immissione del metano nelle tubazioni troppo bassa per il materiale dei tubi- sarebbe stato
possibile rispettare la condizione posta dal ministero senza correggere il documento?
Dopo aver studiato tanto a proposito del PDE non aveva più dubbi: non sarebbe stato possibile
rispettare la condizione posta dal ministero per qualsiasi cosa che fosse diversa da quanto
contenuto nel progetto di luglio 2022. Quindi, se davvero la procedura di collaudo descritta nel
documento era impossibile da superare, il gasdotto non avrebbe potuto essere collaudato con esito
favorevole oppure la condizione non sarebbe stata soddisfatta!
Inoltre, quasi offesa, ha fatto notare che anche lei sapeva che se si mette aria insieme al metano
si rischia un’esplosione: per quello, anche prima che si diffondessero i blocchi automatici,
bisognava stare attenti a non lasciare i rubinetti del fornello aperti con la fiamma spenta!
Prima di congedare la massaia le abbiamo anche chiesto se, immaginando che il documento che
aveva letto fosse stato un ricettario, ne avrebbe comprato altri degli stessi autore/editore.
“Mai e poi mai comprerei un libro del genere” ha risposto decisa. “Piuttosto, invece di sborsare
inutilmente denaro, mi farei pagare per trovare gli errori!”
Il contributo della massaia non sarà stato altamente tecnico eppure non abbiamo potuto fare a
meno di chiederci se tra agli oltre sessanta enti che avevano verificato con attenzione tutti gli
aspetti del progetto non sarebbe stato opportuno includere anche un comitato di massaie.
5/6
h) Cosa c’era di incomprensibile nel testo della petizione?
Terminato il resoconto di quanto rilevato della massaia di Voghera, passiamo a una domanda
diretta all’assessore Del Conte.
Nella petizione presentata era scritto testualmente: “b) gli errori sono stati ammessi anche dal
proponente che ha replicato: 1- descrivendo la procedura di collaudo corretta; 2- asserendo che
sarà immesso azoto e non aria; 3- attribuendo l’indicazione sbagliata della temperatura a un
refuso; MA I DOCUMENTI NON SONO STATI CORRETTI”.
Dato che ai firmatari pare che la risposta data alla petizione abbia solo ampliato quanto già
contenuto nel testo ai punti b) 1,2 e 3 senza aggiungere considerazioni nuove, né affrontare
l’argomento nulla-osta rilasciato dal Mise e nemmeno rispondere al quesito posto, si chiede
all’Assessore Del Conte se sarebbe così gentile da evidenziare cosa, di quanto da Lei scritto
nella risposta e confermato nel respingere la successiva richiesta di riconsiderare la petizione,
sia concettualmente diverso da quanto già sintetizzato nel testo della petizione stessa.
i) La domanda delle cento pistole
Magari all’Amministrazione Comunale di Ravenna non importa rendersi ridicola fingendo di
ignorare ciò che risulta evidente persino a una massaia di Voghera -e cioè che documenti contenenti
errori rendono la procedura non credibile e che se un documento risulta infarcito di errori anche la
restante documentazione (e si parla di oltre mille file!) potrebbe essere altrettanto zeppa di errori,
imprecisioni e incongruenze- ma stante la ferma opposizione dimostrata finora da Sindaco, Giunta e
Consiglio Comunale a richiedere una revisione del progetto, cosa dovrebbero fare i cittadini per
essere tutelati invece che ignorati?
j) Conclusione
Si confida che dopo aver letto quanto sopra ci si convinca che non si può continuare a chiudere
gli occhi davanti alla superficialità e scarsa diligenza con le quali è stato approvato un progetto a
elevato Rischio di Incidente Rilevante che riguarda un impianto capace di immagazzinare ben 170
mila metri cubi di GNL.
A scanso di equivoci è bene precisare ancora una volta che non si tratta dell’indiscussa
capacità di Snam di realizzare l’opera bensì della credibilità della procedura di approvazione
del progetto: la garanzia di correttezza e sicurezza non può ridursi a una inutile facciata priva
di sostanza e se questo è il massimo livello possibile di competenza, attenzione e diligenza
dell’Amministrazione Pubblica… poveri noi!

ing. Riccardo Merendi – Ravenna – primo firmatario della petizione “Richiesta di revisione
completa del progetto del rigassificatore di Ravenna”

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