UNA DOMANDA AL SINDACO: L’EOLICO AL LARGO DI RAVENNA SARA’ MAI REALIZZATO?

Abbiamo detto più volte che, come Ravenna in Comune, manteniamo una posizione favorevole alle rinnovabili e non siamo ideologicamente contrari nemmeno rispetto alla realizzazione di grandi interventi in questa direzione. Tuttavia non è nemmeno un assegno in bianco: ci riserviamo di guardar dentro ogni singolo progetto per una valutazione ad hoc. Questo vale anche per il grande progetto che va sotto il nome di “AGNES”. Come noto, si tratta di posizionare al largo di Ravenna un elevato numero di torri eoliche nonché di pannelli solari galleggianti, il tutto abbinato alla produzione di idrogeno verde. Un enorme balzo in avanti rispetto alle progettazioni sin qui implementate, che tuttavia presenta anche numerosi aspetti da valutare.

È importante infatti anche la considerazione circa l’impatto paesaggistico dell’impiantistica. I progettisti sostengono che non si pone il problema, in quanto le pale sarebbero invisibili da terra. Altri, come Italia Nostra, sono di parere opposto e si chiedono per quale ragione si assista ad un atteggiamento diverso da parte delle istituzioni a fronte dello stesso tipo di intervento a Ravenna rispetto che a Rimini.

Come Ravenna in Comune, poi, abbiamo direttamente sollevato la questione del riutilizzo delle piattaforme off-shore che, invece, avrebbero dovuto essere smantellate. Le nostre perplessità sono state confermate da una recente normativa che ha collegato un finanziamento pubblico proprio alla «costituzione di un polo energetico nell’Adriatico per riconvertire le piattaforme Oil and Gas e realizzare un distretto marino integrato nell’ambito delle energie rinnovabili al largo delle coste di Ravenna».

E poi, naturalmente, c’è l’aspetto dei costi e la loro sostenibilità. L’importo previsto per il completamento dell’intervento si avvicina ai 2 miliardi di euro. Le risorse stanziate dallo Stato con il finanziamento sopra citato sono importanti in termini assoluti (70 milioni di euro) ma assolutamente lontane dal coprire i costi. Le società impegnate nel progetto sono due. Una emergente, ma ancora piccola, realtà privata: QINT’X, società a responsabilità limitata con socio unico e sede a Fornace Zarattini, con capitale sociale di un milione di euro. E poi c’è SAIPEM, del gruppo ENI, principale socio assieme a Cassa Depositi e Prestiti, che invece ha un capitale sociale ben più sostanzioso: oltre 2 miliardi di euro. Proprio quest’ultima, però, ha appena annunciato che il bilancio 2021 si chiuderà con perdite superiori al terzo del capitale sociale. Il Consiglio di Amministrazione ha parlato di «un significativo deterioramento dei margini economici». In Borsa il titolo ha perso il 30%. Per sopravvivere la società ha bisogno di essere urgentemente ricapitalizzata. In altri termini, il suo futuro è a rischio. La sua base ravennate, del resto, è già stata fortemente ridimensionata in questi anni.

Intendevamo monitorare il progetto AGNES, che come detto ci interessa molto, dal Consiglio Comunale. L’impossibilità di proseguire la nostra attività in Consiglio e in Commissione, d’altra parte, ci costringe a rivolgerci a chi nel Consiglio siede ancora e alla stessa Giunta che pure ha più volte dichiarato di approvare il progetto (loro addirittura senza se e senza ma). Ravenna in Comune chiede dunque al Sindaco di appurare e chiarire se vi siano le condizioni economiche per sostenere il progetto oppure se il tutto sia affidato alla speranza di una copertura tramite investitori ancora da trovare. Insomma, proprio per l’importanza del progetto, di autentica svolta nell’ambito della conversione alle rinnovabili, la città ha diritto di sapere se si realizzerà o meno. E, se sì, quale sarà l’effettivo impatto sulla nostra costa e se verrà ottemperato l’obbligo di rimuovere le piattaforme in dismissione.

#RavennainComune #Ravenna #AGNES #quintx #saipem #rinnovabili #eolico #solare #idrogeno #offshore

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Non si ferma l’emorragia di Saipem, ancora ko in Borsa. La capitalizzazione di mercato è ormai poco sopra il miliardo

Fonte: La Repubblica del 1° febbraio 2022

One comment to “UNA DOMANDA AL SINDACO: L’EOLICO AL LARGO DI RAVENNA SARA’ MAI REALIZZATO?”
  1. Per Saipem ma anche per lo stato italiano Agnes oggi è diventato un progetto ancora più importante di prima. Vale oltre 1 miliardo in lavori e genera molto indotto, ma nessuno ha mai detto che Saipem sia l’investitore finale.
    La cosa più complessa non è trovare l’investitore ma è autorizzare il progetto (costa molti milioni il processo autorizzativo e va fatto d ingegneri molto preparati) e ad oggi in Italia chi li ha investiti li a persi percio nessuno li vuole rischiare. Quindi ci vuole molto rispetto per chi rischia in un progetto che vuole essere un bene per tutta la comunità, sia in termini di energia pulita che in termini di occupazione.
    Quando ho avviato Agnes le grandi multinazionali mi hanno detto, non riuscirai mai ad autorizzarlo in Italia, ma se ci dovessi riuscire vieni subito da noi. Io gli ho risposto che se c’è un posto in cui si può fare è la Romagna, ascoltando e dialogando con tutti. Non fatemi cambiare idea. Preoccupatevi che venga autorizzato nel rispetto di tutti e vederte che se lo litigheranno gli investitori.

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