Che dire di Coccolia, la frazione storicamente martoriata dal traffico automobilistico, anche pesante, che nelle nostre “utopie” potrebbe essere un gran bel borgo fluviale, con un lungo-Ronco passeggiabile e attrezzato. Certo, perché ciò possa avverarsi occorre prevedere un’opera impegnativa, e cioè la costruzione della circonvallazione di Coccolia, e riservare il transito, in quella che diventerebbe la “Ravegnana Interna”, ai residenti e comunque al traffico leggero.
Come tutti sanno, in generale non è nelle nostre corde proporre la costruzione di nuove strade per affrontare i problemi di traffico, ma in alcune situazioni particolarmente critiche una nuova strada può essere preziosa. E a Coccolia il sacrificio di una limitata porzione di suolo sarebbe ampiamente compensato dal guadagno in vivibilità per tutti i residenti. Fra l’altro, visto che il Comune di Ravenna, a suo tempo, diede all’azienda Mulino Spadoni l’autorizzazione ad allargare consistentemente la propria area , con previsione di un notevole consumo di suolo (come Ravenna in Comune in Consiglio Territoriale fummo i soli a votare contro), pensiamo che come “opere compensative” bisognerebbe chiedere a quell’azienda proprio un forte impegno nel collaborare alla riqualificazione della frazione, ivi compresa la disponibilità ad investire risorse nella costruzione della circonvallazione. La quale, per altro, dovrebbe naturalmente essere fatta con criteri di vera sostenibilità.
E sempre per Coccolia, ancora una volta crediamo che la “rivoluzione delle alberature”, di cui siamo soliti parlare, dovrebbe accompagnare qualsiasi programma di riqualificazione. E così, allo stesso modo, molte idee possono riguardare gli altri borghi della zona 7. E di tutti i foresi. Ma ci torneremo.
tratto da l’Argine, periodico on line di Ravenna in Comune zona 7
[fotografia: la torre di Villa Pasolini a Coccolia, cartolina ca. 1940]
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