UNA MANO D’ASFALTO LAVA L’ALTRA

Legambiente ha diffuso un proprio studio sul consumo del territorio nel nostro Comune.  Riportiamo di seguito alcuni passaggi significativi:

L’Emilia Romagna è una delle regioni che più ha subito la pressione di sempre nuove urbanizzazioni: si stima che dal 1975 ad oggi sia stato consumato suolo per sfamare 2 milioni di persone! Si tratta di un danno che non riguarda semplicemente l’agricoltura, ma che interessa anche la capacità di una comunità ad essere resiliente al Rischio Climatico, quindi garantire la mitigazione di quei sempre più frequenti eventi estremi che rendono sempre più difficoltosa la gestione delle acque e del territorio.

Nel nostro specifico, il Comune di Ravenna, secondo l’ultimo dossier di ISPRA, al 2018 presenta 7.032 ettari di suolo consumato (circa l’11% del territorio), con un valore di nuovo consumo di 11 ettari dal 2017 al 2018 (301 mq al giorno). Un dato che delinea un’ulteriore progressione nella perdita di suolo vergine, risorsa preziosissima e oltretutto necessaria per la sicurezza idraulica del territorio. A potenziali danni ecosistemici, vengono a sommarsi anche ulteriori pressioni più di carattere sociale. La perversa corsa alla realizzazione di nuovi centri commerciali crea degli squilibri importanti nelle dinamiche economiche locali ed in un contesto in cui risulta sempre più difficile mantenere una certa dinamicità all’interno del centro storico, nuove grandi realizzazioni commerciali non sono d’aiuto.

La lista delle nuove realizzazioni comincia sicuramente a farsi importante per il territorio ravennate nonostante gli obiettivi della nuova legge regionale che avrebbe l’ambizione di portare a zero il saldo di consumo di suolo proponendo un massimo di nuove impermeabilizzazioni pari al 3% del territorio urbanizzato a partire dal 2022. Gli obiettivi, però si scontrano con queste nuove realizzazioni:

  • Conad di via Antica Milizia: prevede la costruzione di un centro Conad di vendita non alimentare, per una superficie di 2500 mq, ed un punto vendita alimentare per invece 1500 mq. Il progetto, interessa un’area complessiva di 69.000 mq. Un progetto su cui sarebbe oltretutto necessaria un’attenta verifica sulla potenziale presenza di reperti archeologici durante gli scavi.
  • Ampliamento centro Teodora: a seguito della realizzazione di un’area polifunzionale comprendente un’area commerciale in cui saranno previsti una struttura alimentare di 2.500 mq e due ulteriori strutture non alimentari di rispettivamente 5.000 e 2.500 mq, insieme a strutture di destinazione ricettiva, ricreativa e direzionale.
  • Nuovo centro commerciale a Fornace Zarattini: il progetto comporterà l’impermeabilizzazione di 5 ha di terreno vergine. La struttura non farà altro che alimentare l’importante polo commerciale presente nella zona di Fornace Zarattini spostando ulteriormente gli equilibri economici dal centro storico alla periferia.
  • Lido di Dante: sono state pianificate espansioni che triplicano la dimensione dell’attuale area insediativa apportando un carico urbanistico e una pressione antropica insostenibili. In particolare è già in fase di istruttoria il progetto unitario per l’area S15 a sud del paese, a ridosso dell’abitato e della pineta, nonostante il Consiglio comunale nel 2013 avesse evidenziato e sottolineato numerose criticità.
  • Casalborsetti: si rileva la presenza di un progetto turistico risalente al 2014 che prevede nuove urbanizzazioni per strutture ricettive pari quasi al doppio dell’attuale residenziale, all’interno di aree pre-parco quindi in prossimità di zone SIC-ZPS. A preoccupare ulteriormente è la previsione di un grande campo da golf di pertinenza alle future strutture ricettive che comporterebbe ingenti costi ambientali.
  • Lido di Classe: si prospettano 700 nuovi parcheggi e 380 nuove villette (180 villette tra viale dei Lombardi, viale Vespucci e via Nina, più ulteriori 200 villette più a sud.
  • Progetti diffusi: ve ne sono molti all’interno di quella preziosa campagna di cui ancora possiamo godere nella prima periferia del perimetro urbano e che riguarda il forese, che va ad aggravare la diffusione dello sprawl urbano”.

La conclusione è nostra: come ampiamente dimostrato da quanto viene portato in Consiglio Comunale, la maggioranza è sempre pronta alle dichiarazioni “verdi” che sconfessa di continuo nella pratica. La motivazione, falsa, è quella del rispetto di impegni già presi. Come invece abbiamo costretto l’assessora Del Conte ad ammettere, in occasione dell’ampliamento di Fornace Zarattini, si tratta di iniziative nuove o di ampliamenti altrettanto nuovi che ben potrebbero essere arrestati se solo vi fosse la volontà di farlo. Volontà che invece manca. È più semplice la dichiarazione di Emergenza Climatica e la promozione di un PUG partecipato, rispetto a dire “basta” alle nuove cementificazioni. Gli interessi speculativi di pochi, sostenuti in piena consapevolezza da PD & soci, stanno pregiudicando in maniera irreversibile il futuro della nostra comunità!

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #cementificazione

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Consumo di suolo a Ravenna

Sorgente: Il dossier di Legambiente

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