Gli spazi pubblici vanno riempiti e non impoveriti. Con le panchine il Sindaco si porta via anche il buon senso.

Intervento di Dora Casalino, Portavoce di Ravenna in Comune

I dati dell’Istat ci dicono che anche sul nostro territorio nella ricca provincia ravennate, aumentano la persone Italiane e migranti in condizione di grave marginalità. La povertà ed il disagio sociale, sono fenomeni che vanno affrontati con il contributo di tutti gli attori sociali: comitati cittadini, associazioni e con i diretti interessati dall’azione di rimozione delle panchine, a dire dell’amministrazione, causa del problema.In realtà il problema, se cosi si può definire, è molto più complesso. Dietro alla manifestazione fisica di quella condizione, disturbo ai residenti, accattonaggio o etilismo, ciò che si manifesta necessita di azioni concrete per limitare i danni fisici e psichici relativi a questo stato di marginalità sociale.Occorre una concertazione costruita proprio attraverso il contatto con le persone definite sbandate.Questa definizione gravissima lascia spazio a forme anche violente di manifestazione dell’ intolleranza, come ad esempio i casi di violenza contro i senza tetto avvenuti negli scorsi anni in diverse città di Italia realizzate da adolescenti, ed il Sindaco sembra non curarsi della pericolosità delle sue affermazioni.

Togliere le panchine è un chiaro segno di disprezzo per quella condizione umana e di preoccupante mancanza di programmazione di interventi adeguati che mettano a confronto le necessità dei residenti e il disagio sociale della persone in questione, le stesse che nel quadro europeo di contrasto all’homelessness sono definitive persone in stato di grave emarginazione. Diverso l’approccio no?
A noi di Ravenna in Comune interessa costruire un dialogo costante con la cittadinanza ravennate, dialogo che possa permettere la risoluzione dei conflitti attraverso opportunità di cambiamento della condizione che ha innescato quel determinato conflitto.
Togliere le panchine senza preoccuparsi di chi su quelle panchine si siede, che siano anziani alla fermata del bus o persone in stato di grave povertà significa aver ceduto il passo al cinismo senza alcuna opportunità di prendersi cura dello stato di salute della comunità che si amministra.
Vi invitiamo al flash mob di domenica 14 dove intendiamo fare proposte e stare in ascolto di chiunque abbiamo soluzioni concrete e non si limiti.

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