LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE NON E’ UNA FESTA

Ieri, 5 giugno, si è celebrata la 47° Giornata Mondiale dell’Ambiente. La prima si era tenuta nel 1974. In quell’anno l’overshoot day, cioè il giorno in cui abbiamo consumato le risorse naturali che la Terra è capace di rigenerare in un anno e iniziamo a prendere a prestito quelle del futuro, cadeva il 27 novembre. Quest’anno l’overshoot day per il pianeta cadrà invece il 29 luglio, due mesi prima. Ma per l’Italia il poco onorevole “traguardo” è già stato superato: è stato il 13 maggio.

Approssimandosi la fine del mandato de Pascale, viene quindi spontaneo chiedersi come se la passi Ravenna sotto questo aspetto. Dopotutto la Giunta si autocelebra come verde, anzi verdissima. E alcuni giustificano il passaggio tra le fila dei sostenitori dell’attuale Sindaco proprio con un presunto cambio di passo dell’attuale maggioranza rispetto alle precedenti, pur tutte a guida PD e PRI.

A noi, sinceramente, non sembra sia possibile registrare miglioramenti sensibili. Anzi. Al 2019 le cementificazioni nel Comune di Ravenna, ossia l’ammontare di terreno agricolo impermeabilizzato, ha sfiorato i 7.000 ettari. Si tratta della più grande superficie di suolo consumato in tutta la Regione. E non ci si ferma. Almeno altri 100 ettari saranno interessati dalle piattaforme logistiche portuali e poi sono in partenza tutta una serie di interventi di tipo residenziale/commerciale che si aggiungono alle lottizzazioni già in corso. Abbiamo puntualmente votato contro tutte le volte che le richieste di questo tipo sono arrivate in Consiglio Comunale.

Tutto ciò in un Comune dove la quantità di immobili destinati a case, uffici e simili non utilizzati è da tempo insostenibile. Inoltre va considerato che di quei 7.000 ettari, sono ben 600 quelli in prossimità di fiumi e canali. Si tratta del genere di interventi più delicato, in quanto indebolisce in maniera particolare un territorio già fragile. Sono le prime aree oggetto di allagamento quando le piene superano gli argini. E che questo accada con sempre maggior frequenza se ne sono accorti tutti tranne che dalle parti di Palazzo Merlato. Per rincarare la dose, quasi non bastasse, altri 250 ettari sono stati consumati all’interno di aree che dovrebbero essere protette.

Se, per far dimenticare tutto questo, all’attuale Sindaco possa bastare la foto ricordo di quando ha piantato un alberello (ad una manifestazione dei Fridays for Future), lo decideranno presto gli elettori. Come Ravenna in Comune continueremo a raccontarlo sia in questa che nella prossima consigliatura, se le cittadine e i cittadini di Ravenna lo vorranno. La sfida a trovare in Consiglio Comunale qualcun altro che lo stia facendo con la stessa coerenza è aperta.

[nella foto: l’ennesimo centro commerciale a cui la Giunta “verde” di de Pascale ha dato il via libera, il “parco” Teodorico, sorta di “prolungamento” di un altro “parco”, il Teodora, di fronte al Pala De André di Ravenna]

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Ravenna, per le piattaforme portuali il consumo di suolo di 7 anni

Fonte: Il Corriere Romagna del 25 maggio 2021

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