STAZIONE MARITTIMA DEL TERMINAL CROCIERE: CHAMPAGNE?

È da brindisi l’annuncio che va avanti il rilancio del terminal crociere? Forse è presto, visto che siamo ancora all’annuncio di un bando da pubblicare e, come Rossi ci ha insegnato, a livello di tempistica Autorità Portuale tende a peccare di ottimismo. In linea generale, comunque, riteniamo vi siano diversi elementi positivi nel progetto. Innanzi tutto perché, pur con un ulteriore investimento, consentirebbe di mettere a frutto l’enorme spesa affrontata dieci anni fa per costruire un molo nuovo di zecca e dragargli tutto attorno i fondali. Inoltre la possibilità che Ravenna diventi home port fa una consistente differenza sia in termini di redditività che di ricaduta sul territorio. E, ancora, la realizzazione di un parco dove avrebbe potuto sorgere una sorta di Marinara 2 (come da originaria programmazione urbanistica) non può che migliorare un ambiente che, sostanzialmente, oggi continua ad essere una cassa di colmata asciutta. Preoccupa di più l’accenno a scavare fino a -14,50, profondità non esistente fuori dalle dighe se non a lunga distanza.

Ci sarà tempo per i dettagli. Tranne qualcosa che viene in mente subito, grazie alle precisazioni di un altro Rossi, Orio questa volta, cioè il presidente della Pro Loco di Porto Corsini. Ha ricordato che oggi le navi in sosta inquinano pesantemente dovendo tenere accesi i motori in continuazione per produrre energia. Ricordiamo ancora l’incubo del “nasone”, la posatubi Audacia con i motori accesi per mesi. E poi le due navi da crociera parcheggiate per il Covid, la Seven Seas Explorer e la Splendor, anch’esse a motori accesi di continuo. Positivo, dunque, è che si intenda attrezzare la banchina elettrificandola (cold ironing). Meno positivo è riflettere che si poteva fare anche prima. Molto prima. Dopotutto il molo crociere ha una decina di anni. E poi ci sono i tempi: secondo Rossi fino al 2024 non se ne fa niente. E se è Rossi (Daniele) a dirlo…

Poi, ricorda Rossi Orio, c’è la questione inquinamento a terra. Causa traffico pullman. Niente di nuovo anche qui. Nel paio d’anni in cui arrivarono navi, il continuo passaggio di pullman stressò in maniera inaccettabile la piccola comunità di Porto Corsini. Trovarci dunque, dieci anni dopo, a sentire Rossi (Daniele) raccontare che c’è tempo per discuterne e proporre di eliminare della pineta per allargare la strada, sinceramente non è soddisfacente.

Lo champagne, per ora, lo teniamo ancora in ghiaccio.

[nell’immagine: la Costa Classica attraccata con 1.600 passeggeri nel 2014 al deserto di Porto Corsini]

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«Ma prima occorrerà risolvere il problema della viabilità». Orio Rossi (Pro Loco Porto Corsini): «Progetto importante, ma non deve penalizzare il paese». Rossi (Adsp): «Ci ragioneremo»

L’impegno a sostenere l’investimento nel terminal crociere perché può portare benefici economici alla località, ma anche la richiesta di affrontare il problema della viabilità che verrà a crearsi con il via vai di pullman, taxi e auto private che trasportano i passeggeri verso le navi. Orio Rossi (foto), presidente della Pro Loco di Porto Corsini, lo ha spiegato ieri mattina intervenendo alla presentazione del bando di gara. «Noi ringraziamo per l’impegno che Adsp, Comune e Regione mettono per lo sviluppo delle crociere – dice Orio Rossi –, ma c’è un problema che va affrontato e risolto. Quello del terminal è un progetto importante che la nostra comunità non può vivere come una penalizzazione». La Pro Loco punta a una soluzione «concordata con Comune e Autorità portuale» e ricorda che la località «è dotata di due strade e mezzo. Una diventerà l’arteria principale, le altre due con una limitazione della velocità ai 30 km orari. Quindi occorre prevedere cosa succederà quando il terminal comincerà a essere a regime». Contemporaneamente Orio Rossi è consapevole che «anche il paese dovrà strutturarsi, i negozi e le altre attività dovranno mettersi nelle condizioni di essere accoglienti per i crocieristi che arriveranno in zona già dal giorno precedente la crociera e che potrebbero fermarsi al ritorno». «Punto qualificante del progetto – specifica Daniele Rossi, presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna – è la sostenibilità ambientale che sarà garantita sia dall’investimento sul sistema di alimentazione elettrica delle navi ormeggiate sia da una perfetta integrazione del Parco delle Dune con il contesto cittadino locale. L’investimento nell’area verde avanzerà contemporaneamente all’ampliamento del terminal crociere. L’elettrificazione delle banchine richiederà un investimento di 28 milioni che contiamo di avere dal Recovery Plan». E per salvaguardare la sostenibilità, l’Adsp intende trovare una soluzione ai problemi connessi alla viabilità: «Abbiamo davanti a noi alcuni anni per concretizzare la soluzione ai problemi di traffico, quindi possiamo ragionare sull’intervento ritenuto da tutti più opportuno. Una soluzione potrebbe essere l’allargamento della strada che corre a fianco della pineta, allargandola, e procedendo poi con adeguate compensazioni ambientali». E il sindaco de Pascale: «Sono consapevole che dovremo affrontare il tema della viabilità di Porto Corsini, ma preferisco occuparmi di come risolvere il problema del traffico che non avere le crociere». Lorenzo Tazzari

Fonte: Il Resto del Carlino del 21 aprile 2021

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