CAPORALATO: BENE I PERMESSI SPECIALI “PER GRAVE SFRUTTAMENTO LAVORATIVO”, MA SERVONO RISORSE PER IL CONTRASTO

Qualche giorno fa la Questura di Ravenna ha rilasciato il permesso speciale “per grave sfruttamento lavorativo” (ai sensi dell’art. 22 Testo Unico immigrazione) a due lavoratori migranti richiedenti asilo sottratti, grazie ad una attività congiunta sindacale e istituzionale, alla condizione di sfruttamento da parte di un’organizzazione criminale attualmente sotto processo. Questa è la conclusione di una vicenda emersa nella scorsa primavera. Parliamo di più di venti lavoratori (in gran parte pachistani e afghani, sia in possesso di un titolo di soggiorno che richiedenti asilo) che alloggiavano in una grande e isolata casa di campagna. Al mattino venivano condotti a lavorare per raccogliere frutta e verdura o potare gli alberi fuori dal territorio di Bagnara (con viaggi medi di un’ora), per tornare solo alla sera, guadagnando 50 euro al mese e lavorando fino a 80 ore settimanali.

Proprio ieri sera ho partecipato ad una iniziativa sul tema del caporalato intervistando il professor Carchedi, sociologo dell’Università di Roma e uno dei massimi conoscitori dell’argomento. È stata l’occasione per fare il punto su un tema che non tocca solo lo sfruttamento del lavoro agricolo ma anche quello nella logistica, nel commercio, nella gestione dei sub-appalti (con finte cooperative o cooperative spurie), nello sfruttamento sessuale, nel turismo. Quasi tutte categorie di caporalato ben presenti nel territorio comunale ma di cui, difficilmente, si riesce a fare un racconto comune.

In un momento in cui il nostro ispettorato di lavoro è svuotato di investimenti e forze lavoro, in un momento di crisi ed emergenza in cui le mafie tornano a farsi pressanti (pochi giorni fa la notizia di dieci interdittive antimafia nella vicina Rimini per il rischio di infiltrazione nel turismo) resto convinto che ogni ente territoriale debba investire risorse, fortemente, per coordinare azioni che portino all’emersione delle economie grigie di ogni genere.

Abbiamo portato sui tavoli del Consiglio Comunale l’idea di un Osservatorio sulla Legalità nel lavoro trainato e sostenuto dal Comune. Ad oggi, dopo il compromesso consigliare, quel tavolo è stato istituito in Prefettura e si sta occupando quasi esclusivamente del porto. Continuiamo a rilanciare con forza maggiori iniziative che possano incidere su tutti i settori in cui illegalità, economie grigie, caporalato, sono presenti.

Massimo Manzoli

Capogruppo Ravenna in Comune

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Secondo incontro online della Biblioteca di Cervia sul tema delle mafie: si parla di sfruttamento lavorativo e caporalato

Fonte: RavennaNotizie del 3 febbraio 2021

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Permesso speciale per “grave sfruttamento lavorativo” a due migranti vittime di caporalato a Bagnara di Romagna

Fonte: RavennaNotizie del 28 gennaio 2021

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