CMC: CAMBIARE PER NON MORIRE

Qualche settimana fa siamo stati noi di Ravenna in Comune a sollecitare CMC ad un “cambio di passo”, a darsi obiettivi coerenti con i valori storici della cooperazione, abbandonando il sistema delle grandi opere, a sottolineare la “pesantezza” della situazione debitoria attuale e delle connesse responsabilità della dirigenza della cooperativa, a criticare l’atteggiamento del Sindaco che, nelle parole, ha plaudito a quella stessa dirigenza per i “risultati raggiunti” e, nei fatti, l’ha sostenuta. A qualcuno il nostro intervento non è piaciuto. Quasi che stessimo turbando l’intimità di una famiglia e non ci stessimo preoccupando della salvaguardia dei posti di lavoro e del bene collettivo rappresentato da una collettività ravennate con più di un secolo di storia.

Bene, ora sono i sindacati a metterlo nero su bianco, dichiarando lo stato di agitazione dei lavoratori insoddisfatti della direzione della cooperativa dopo l’omologazione del concordato: «Oggi dopo 4 mesi dal raggiungimento di questo importante traguardo, di cui si dà merito alla cooperativa, non si vede quel cambio di passo che si ritiene necessario per il futuro e per il rilancio della cooperativa, anzi diverse problematiche sono diventate non più rinviabili nella propria risoluzione. […] Quello che preoccupa maggiormente e su cui si chiede l’attivazione di un serio confronto di merito è l’avvicinarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali e la mancanza di un piano industriale e di un progetto per il rilancio della CMC».

Dai piani alti della CMC, per ora, è venuta solo la notizia della presentazione di un PUA all’ultimo momento in Darsena (ma questa è un’altra storia, o forse no?) e nessuna garanzia per i lavoratori.

Dunque, ora che sono i lavoratori stessi (che, poi, sono anche i soci della cooperativa) a lanciare l’appello al cambiamento per non morire, esso verrà ascoltato?

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #CMC

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