I POVERI TIGLI DI RAGONE

E tanto perché si deve cercare di rispettare la natura e valorizzare quelle macchine stupende di rifornimento d’ossigeno che sono gli alberi con la loro massa fogliare, i cittadini di Ragone all’inizio del mese si sono beccati un bel pesce d’aprile dalle nostre istituzioni. Il rumore delle motoseghe ha improvvisamente invaso il piccolo borgo fluviale, e chi ha messo il naso fuori dalle finestre ha dovuto prendere atto che una squadra di operatori, incaricata dalla Provincia, stava abbattendo i sei secolari tigli che ombreggiavano la strada provinciale in prossimità del (famigerato) ponte sul fiume Montone. Tigli che erano le ultime vestigia di un’antica alberatura scomparsa nel tempo. L’unica cosa bella che la frazione poteva esibire erano appunto quei sei maestosi alberi, e che adesso non ci sono più. E non risulta che di tale iniziativa si sia avuta notizia con qualche anticipo; né il Comitato Cittadino (organo di aggregazione e di “autogoverno” della cittadinanza) né il Consiglio Territoriale (organo istituzionale, anche se negletto e bistrattato) ne sapevano nulla. Questi organismi, quando a qualcuno fa comodo per poter dire che c’è la partecipazione, vengono citati e sbandierati; poi quando devono succedere fatti concreti che riguardano da vicino la vita della popolazione, nessuno li consulta e nemmeno li si avvisa.

Pare, ma non è stato possibile prendere atto di nessuna documentazione fitosanitaria, che l’operazione sia stata motivata da problemi di salute delle piante, e conseguente pericolo di caduta di rami. Ma è proprio certo che non vi fosse alternativa all’abbattimento? Trattamenti farmacologici, potatura o altro sono stati presi in considerazione? Come dire che se la torre pendente di via Ponte Marino a Ravenna è giudicata pericolante, una bella mattina gli abitanti del centro storico si svegliano con gli operai che stanno provvedendo a tirarla giù. Qualcuno poteva degnarsi di rendere edotti gli organi del decentramento di quanto succedeva? E pare altresì, ma ovviamente in questa nebbia di comunicazione e di trasparenza ogni ipotesi è al contempo ammissibile e campata per aria, che nemmeno il Comune ne sapesse niente (la proprietà della strada è provinciale e quindi alla Provincia competono gli interventi di manutenzione).

Sappiamo che il Comitato Cittadino ha scritto all’Assessore al Decentramento del Comune di Ravenna per chiedere delucidazioni, ma al momento in cui viene composto questo articolo non è giunta risposta alcuna. Ma se non siamo proprio rimasti indietro, ricordiamo che il Presidente della Provincia è il Sindaco di Ravenna. Strano, pertanto, che in Comune proprio non ne sapessero niente. E comunque, uno straccio di coordinamento fra le varie istituzioni sarebbe apprezzabile.

Insomma, viva la democrazia. Si parla tanto di quanto possa essere preziosa l’identità delle comunità e in nome di questo concetto magari si valorizzano il tortello, la gara di pesca o la foto d’ epoca. Ma sei alberoni maestosi che tenevano compagnia (per usare le parole di un agricoltore del luogo) possono essere sacrificati senza che qualcuno si prenda nemmeno la briga di spiegare qualcosa. Un insulto ambientale e un insulto culturale. Andiamo proprio bene!

tratto da l’Argine, periodico on line di Ravenna in Comune zona 7

#lArgine #RavennaInComune #Ravenna #Ragone

2 comments to “I POVERI TIGLI DI RAGONE”
  1. Si fa prima ad abbatterli che fare le prove di stabilità.
    Non è la prima volta che succede a Ragone. C’era un gattice censito contanti di piastrina che è stato potato, direi massacrato nelle branche maggiori e adesso puoi vedere il suo scheletro proprio dopo l’imbocco dell’argine destro in direzione Pilastro. Chiediamo almeno la tutela per i tigli della scuola.

  2. Tra l’altro non esiste una legge comunitaria che vieta il taglio degli alberi nel periodo di nidificazione e riproduzione dell’avifauna?
    La direttiva europea 2009/147/CE.
    Tra l’altro a Punta Marina stiamo assistendo alla potatura sistematica del verde pubblico. Su mia domanda in proposito ad altro gruppo del consiglio mi è stato risposto che il regolamento del verde del comune prevede il divieto solo per il taglio e non per la potatura, quando nel regolamento stesso scaricato dal sito del comune cita che la potatura è vietata dal 1 aprile. Devo pensare che il regolamento è stato modificato senza aggiornare la pagina, o che si sta procedendo contro il regolamento stesso a causa del fatto che chi ne ha la competenza non lo conosce? Spero vivamente la prima che ho detto. Grazie

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