DONNE CHE SRAGIONANO – COSE FUORI DAL COMUNE

Ieri ci siamo occupate e occupati dell’attacco sferrato alla Sindaca di Russi in quanto donna. Come abbiamo scritto, infatti, la Sindaca, e non una sua presa di posizione, è finita sotto attacco; non dunque per quanto da lei espresso ma «in quanto proveniente da una donna. Non già messo in discussione sulla base dell’esercizio del pensiero critico. Nossignore, il pensiero della Sindaca giovedì sera è stato privato dello statuto della razionalità perché viziato da limiti che sarebbero connaturati al genere femminile». Questa la frase, proferita in un incontro pubblico, che è stata riferita alla Sindaca: «Per me era attaccata da una crisi di depressione post partum, visto che aveva avuto un bambino da poco, perché per dire una cosa del genere bisogna che uno non abbia il totale equilibrio mentale». Il tema dell’incontro sarebbe stato quello dell’alluvione del maggio 2023 ma, come rilevavamo, «sbiadisce di fronte all’attacco sferrato da Claudio Miccoli a Valentina Palli. Che altro non evoca se non una svalutazione della possibilità stessa di un pensiero razionale nelle donne per ragioni naturali, fisiologiche e, anzi, conseguenti ad una patologia propria del genere femminile. Roba antica, accuse vecchie, insulti che pensavamo lontani nel tempo e che, invece, sono freschi freschi».

E allora la domanda è quanto siano oggi radicate posizioni impresentabili come queste, eppure passate indenni al vaglio del cosiddetto secolo dei lumi, se è vero che per lo stesso Diderot «la donna porta dentro di sé un organo suscettibile di spasmi terribili, che dispone della sua persona». Per rispondere abbiamo preso le mosse dalla foto che accompagnava il nostro scritto: una fotografia del 27 luglio 2022 scattata in occasione di una visita a Ravenna del Presidente della Repubblica. Oltre a Mattarella e al Presidente della Regione erano presenti quasi tutti i sindaci e le sindache della Provincia di Ravenna. La foto ritrae praticamente tutti uomini; uniche eccezioni, in seconda e terza fila, le sindache di Bagnacavallo, di Conselice e, appunto, di Russi. Dei vertici dei comuni della provincia solo due, oltre ovviamente a Valentina Palli, si erano espressi venerdì pubblicamente sulla vicenda (a meno di nostra svista). Il Sindaco di Cotignola e la Sindaca di Conselice hanno rispettivamente scritto su fb «Massima solidarietà Valentina!» e «Esprimo vicinanza alla collega Sindaca Valentina Palli. Un linguaggio inaccettabile e mi spiace che siano state rivolte a lei tali parole proprio da una sede pubblica di Conselice concessa per una iniziativa pubblica relativa all’alluvione». Stop.

Nessun altro tra i fotografati del luglio 2022 ha attribuito sufficiente importanza all’accaduto da ritenere indispensabile un’espressione istituzionale almeno fino al tardo pomeriggio di sabato, quando è arrivata la condanna del Presidente della Regione: «Massima solidarietà a nome mio e della Giunta regionale alla sindaca Valentina Palli. Gli insulti sono sempre odiosi, ma l’aggravante sessista con cui la sindaca, l’istituzione più vicina ai cittadini sul territorio, è stata attaccata li rende ancora più esecrabili. Parole irricevibili, in contrasto con il vivere civile e con il rispetto che si deve avere quando ci si confronta nella vita pubblica. Dobbiamo ritrovare il rispetto per l’interlocutore, anche e soprattutto quando la pensa diversamente da noi, e abbassare i toni. La nostra condanna per ogni tipo di violenza, anche verbale, è e sarà sempre totale».

Forse, abbiamo pensato, allora ha ragione Miccoli a credere di potersela cavare con poco: «Le chiederò scusa perché quelle parole mi sono scappate». Pentimento o timore per l’annuncio di querela? Inaccettabile deriva reazionaria o frutto del comune sentire anche in aree che con il fascismo pensano di non avere nulla a che spartire? Quelle che sono, senza ombra di dubbio, indegne offese costruite su stereotipi femminili duri a morire sono patrimonio culturale di una destra retriva o, piuttosto, si trovano a loro agio anche in quel centrosinistra, immortalato dalla foto del luglio 2022, che amministra la stragrande maggioranza della provincia di Ravenna? Dopotutto lo stesso Miccoli, come ricordavamo ieri, è stato «dirigente regionale, ora in pensione, ma prima ancora politico a Ravenna, assessore, presidente del consorzio Marinara e tante altre cose, per decenni legato alle amministrazioni di quello stesso centrosinistra che da decenni “governa” a Russi come a Ravenna». Ed è abbastanza ridicolo cercare di far dimenticare tutto questo riducendo la sua pesante biografia alla sola professione di “geolologo”.

Ieri parlavamo della indispensabilità di agire sull’insieme di fattori della vita quotidiana che alimentano gli stereotipi femminili e maschili, attraverso l’educazione e la prevenzione. Per una forza di sinistra come la nostra si tratta di un impegno (politico, ma anche culturale e sociale) scontato. A giudicare dall’imbarazzante silenzio che a lungo ha accompagnato questa storia, a destra, centrodestra e centrosinistra così scontato non è, evidentemente. E, a questo proposito, perdura il silenzio di Michele de Pascale, Presidente della Provincia nonché Sindaco di Ravenna…

[La fotografia del 27 luglio 2022 ritrae sindaci e qualche sindaca della provincia di Ravenna all’incontro con il Presidente della Repubblica. Valentina Palli, sindaca di Russi, è contornata in rosso e indicata da una freccia]

#RavennainComune #Ravenna #Russi #ValentinaPalli #solidarietà

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Insulti sessisti alla sindaca di Russi, Bonaccini: «Parole irricevibili»

Fonte: Ravenna & Dintorni del 2 marzo 2024

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