RIPENSARE IL CENTRO CONTRO LA DESERTIFICAZIONE

Ravenna in Comune condivide l’appello lanciato già da alcuni mesi all’Amministrazione cittadina da parte di residenti e commercianti del centro storico per contrastare la desertificazione e la ghettizzazione che alcune aree, in progressiva estensione ad altre, stanno subendo. Spiegano i firmatari, nel riportare l’appello (che riproduciamo integralmente sul nostro sito), che «la stampa locale ha evidenziato quasi ovunque, com’era prevedibile, solo alcuni aspetti» soffermandosi in particolar modo su alcuni termini che, a Ravenna, sono una sorta di clickbait: “degrado” e “Speyer” in particolar modo. La realtà è ben diversa, come scrivono: «La tutela e la salvaguardia di S. Apollinare Nuovo (a gestione di Opera di religione della Diocesi di Ravenna!!!) e dell’area circostante ci sta particolarmente a cuore. S. Apollinare Nuovo è monumento UNESCO, uno dei più visitati di Ravenna a livello internazionale, ma assiste quotidianamente a un passaggio di traffico pesante e insostenibile, con autobus obsoleti, spesso poco frequentati, furgoni adibiti a consegne, auto e moto, nonostante la ztl (se e quando in funzione). Traffico nei due sensi di marcia che provoca vibrazioni, inquinamento ambientale ed acustico, nonché altri fattori negativi. I pedoni (abbiamo documentazione fotografica) che a migliaia attraversano l’area, devono procedere su marciapiedi incredibilmente stretti che impediscono il passaggio di carrozzelle (sia per bambini che per portatori di handicap). È assolutamente necessario modificare la viabilità in questo tratto anche per prevenire incidenti e danni alle persone». Certo, i problemi della cosiddetta Isola San Giovanni sono innegabili (e per i quali vanno implementati «progetti e pratiche atti all’inserimento e alla cittadinanza attiva»), ma altrettanto importante è l’avanzamento della «desertificazione abitativa, a favore della periferia della città e degli investimenti nei sempre più numerosi centri commerciali con conseguente insensato consumo di territorio che le recenti alluvioni hanno tristemente e palesemente evidenziato. E ciò a scapito di attività commerciali storiche o comunque di prima necessità che non esistono più in centro. Per non citare ambulatori medici, uffici comunali, servizi necessari alla vita quotidiana dei residenti, che non sono turisti».

Concludiamo riportando l’appello finale: «Ripensare il centro storico e la città tutta in un’ottica che preveda un respiro ampio, una visione d’insieme in cui siano coinvolti ambiente, cultura, viabilità e vivibilità. Siamo cittadini, appunto, cittadini responsabili e attivi, non solo in sede di voto».

Come Ravenna in Comune abbiamo segnalato i problemi irrisolti del centro cittadino durante la nostra permanenza in Consiglio Comunale e nel Consiglio Territoriale n.1. Inutilmente. Continuiamo a farlo sul territorio e, pertanto, nell’appoggiare la petizione qui brevemente illustrata in alcuni dei suoi punti salienti, ricordiamo la possibilità di sottoscriverla presso il Grinder Coffee Lab in via Roma 178.

[nelle immagini: Via di Roma a Ravenna]

#RavennainComune #Ravenna #centro

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Lettera aperta all’Amministrazione/Comunicato stampa

Da cittadine e cittadini residenti in centro storico, gestori di locali pubblici, operatori culturali e sociali, rileviamo notevoli criticità.

Abbiamo stilato un doumento- di cui qui riassumiamo i punti- e raccolto numerose firme, a disposizione degli uffici competenti dell’Amministrazione comunale, a cui chiediamo interventi urgenti.

1- Riqualificazione dell’Area di S.Apollinare Nuovo, via di Roma e zona circostante, già oggetto nel 2019 di numerosi incontri tra l’allora Assessore Fagnani e tecnici competenti per studio di fattibilità. Incontri a cui purtroppo non ha fatto seguito alcuna delibera. Ma tutto ciò è certamente agli atti dell’Amministrazione e ne resta traccia sulla stampa locale. S. Apollinare Nuovo è monumento UNESCO, uno dei più visitati di Ravenna a livello internazionale, ma assiste quotidianamente a un passaggio di traffico pesante e insostenibile, con autobus obsoleti, spesso poco frequentati, furgoni adibiti a consegne, auto e moto, nonostante la ztl (se e quando in funzione). Traffico nei due sensi di marcia che provoca vibrazioni, inquinamento ambientale ed acustico, nonché altri fattori negativi. I pedoni (abbiamo documentazione fotografica) che a migliaia attraversano l’area, devono procedere su marciapiedi incredibilmente stretti che impediscono il passaggio di carrozzelle (sia per bambini che per portatori di handicap). E’ assolutamente necessario modificare la viabilità in questo tratto anche per prevenire incidenti e danni alle persone.

2- L’area dei giardini Speyer assume sempre più le sembianze di un ghetto urbano ed è un pessimo biglietto da visita per chi arriva a Ravenna in treno (se si continua a pensare alla nostra come città “turistica”). Il degrado del centro storico, con abbandono sempre crescente da parte dei residenti di aree limitrofe a quella in questione ,è purtroppo ogni giorno più forte. L’Isola di San Giovanni si estende oramai anche a via Mariani e a via di Roma. Ciò avviene gradualmente sia per aree sempre più estese di locali e appartamenti disabitati che per affitti senza necessaria attenzione allo stato degli immobili e al numero dei locatari (o degli effettivi abitanti) ,che per abbandono di importanti “presidi” quali ad esempio uffici del Comune per far spazio ad uno studentato che vedrà la luce, pare, solo nel 2026.

3- Sta chiaramente avanzando la “desertificazione abitativa”, a favore della periferia della città e degli investimenti nei sempre più numerosi centri commerciali con conseguente insensato consumo di territorio che le recenti alluvioni hanno tristemente e palesemente evidenziato. E ciò a scapito di attività commerciali storiche o comunque di prima necessità che non esistono più in centro. Per non citare ambulatori medici, uffici comunali, servizi necessari alla vita quotidiana dei residenti, che non sono turisti.

4- L’endemica mancanza di parcheggi strutturati aggrava questa situazione, unita alla assenza di taxi, introvabili sempre ma ancor più evidente durante i recenti convegni nazionali ed internazionali.

5- A ciò si aggiunge un sempre più marcato problema di sicurezza: dai recenti fatti di cronaca relativi a Piazza Baracca e via Cura agli atti dolosi perpetrati nella zona di Piazza S. Francesco e Tomba di Dante Alighieri, su cui è necessario intervenire con misure di dissuasione e prevenzione.

6- Chiediamo un incontro urgente con l’Amministrazione locale, perché si trovi senza ulteriori ritardi soluzione in tempi brevi: è dal 2019 che aspettiamo….

Dopo la pubblicazione su stampa locale il 10/11/23, abbiamo aggiunto alcune riflessioni.

1) Riferimento a stampa locale su lettera aperta. La stampa locale ha evidenziato quasi ovunque, com’era prevedibile, solo alcuni aspetti della nostra lettera aperta (sicurezza, Speyer, degrado, ecc) omettendo quello che per noi è il punto più critico. La tutela e la salvaguardia di S. Apollinare Nuovo (a gestione di Opera di religione della Diocesi di Ravenna!!!) e dell’area circostante ci sta particolarmente a cuore. Ravenna è un unicum e i suoi mosaici e monumenti devono essere difesi da rischi derivanti da incuria, traffico insensato ed inquinamento. Sarebbe molto importante/necessario coinvolgere quante più persone/istituzioni possibili e progettare un incontro pubblico sui temi da proporre evtl. al Consiglio comunale (per evitare la frammentazione di responsabilità da parte dei vari Assessori).

2) La denuncia del degrado ed abbandono da parte dell’Amministrazione (a parte il presidio di controllo delle forze dell’ordine) dell’area Isola S. Giovanni e zona circostante allargata tende a richiamare l’attenzione della cittadinanza tutta e dell’Amministrazione sulla necessità di considerare questa zona “parte viva” della città. Occorre motivare e sostenere la richiesta abitativa, in modo da rallentare e limitare il suo graduale e progressivo “divenire ghetto urbano”. La presenza di extracomunitari e migranti in quest’area, fatto di per sé assolutamente non negativo, deve essere accompagnata da progetti e pratiche atti all’inserimento e alla cittadinanza attiva, che mantengano e sostengano anche la coabitazione dei residenti.

3) La lettera aperta contiene molti punti di riflessione. Ci rendiamo conto che questo possa indurre ad una superficiale lettura di generalizzato malcontento. Non è così: per altro MM ha già avuto incontro con l’ASS Baroncini in merito ad area S. Apollinare Nuovo, ottenendo generiche rassicurazioni sull’acquisto a breve di autobus elettrici. 

È del tutto evidente che tutti i punti analizzati nella nostra lettera aperta devono essere considerati un unicum dall’Amministrazione.

Ripensare il centro storico e la città tutta in un’ottica che preveda un respiro ampio, una visione d’insieme in cui siano coinvolti ambiente, cultura, viabilità e vivibilità.

Siamo cittadini, appunto, cittadini responsabili e attivi, non solo in sede di voto.

Primi firmatari 

Maurizio Masotti (Tracce Migranti ODV), Rita Mazzillo (Ca de Ven), Francesco Palumbo (Caffè Palumbo), Nevio Spadoni (Poeta e drammaturgo), Raffaele Calisesi (Galletti Abbiosi) e Luca Bernabini (KOKO Mosaico).

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Imprenditori e cittadini scrivono al Comune.
Masotti (Tracce Migranti): traffico e barriere. «Incontriamoci»

Fonte: Risveglio 2000 del 16 novembre 2023

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Lettera aperta al Comune da commercianti del centro. «Basta degrado e servono parcheggi». Chiedono di essere ricevuti urgentemente per parlare di S. Apollinare Nuovo, Giardini Speyer, consumo di suolo e centri commerciali. Tra i firmatari Palumbo, Ca’ de Ven e Nevio Spadoni

Fonte: Più Notizie del 9 novembre 2023

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