PER IL COMUNE GLI ALBERI SONO UN PERICOLOSO NEMICO DA ABBATTERE?

Leggiamo su RavennaNotizie quanto riportato da Azimut, incaricata dal Comune di Ravenna della manutenzione delle alberature pubbliche, ossia che si è proceduto “all’abbattimento di una pianta di pioppo le cui caratteristiche del fusto non garantivano le necessaria sicurezza per i fruitori del parco della Fratellanza a Ravenna”. Si tratta della risposta fornita a seguito delle rimostranze, pubblicate sempre da RavennaNotizie, di chi credeva fosse in corso la “potatura di uno splendido esemplare di pioppo nero sito nel parco della Fratellanza, in via Cilla, a Ravenna”.

Non abbiamo gli elementi evidentemente in possesso di Azimut per ritenere se la pianta in questione possedesse o meno le caratteristiche di pericolosità, evidenziate dalle opportune verifiche di stabilità, che ne giustificassero l’abbattimento. Resta il fatto che, come evidente dalla documentazione fotografica allegata, si trattava di un esemplare sicuramente meritevole di attenzione anche per l’età dello stesso.

È altrettanto evidente come continui la prassi nel nostro Comune di una “facile” potatura radicale o, addirittura, di abbattimento quando queste dovrebbero essere misure estreme. Non siamo “solo” noi a dirlo, ma è lo stesso Regolamento del verde comunale il quale riporta il seguente decalogo:

  1. Gli alberi forniscono numerosi benefici alle comunità che li ospitano: ambientali, ecologici, estetici, culturali e psicologici.
  2. Chi si occupa di gestione degli alberi deve prima di tutto garantire la massima espressione dei benefici che essi forniscono attraverso la salvaguardia della loro integrità biologica ed architettonica.
  3. La perdita di branche, la formazione di cavità interne ed il cedimento strutturale contribuiscono all’autodeterminazione biologica ed architettonica dell’albero; esse possono essere parzialmente prevenute, ma non evitate integralmente.
  4. La convivenza con gli alberi comporta un minimo livello di rischio. Questo rischio è statisticamente assai modesto.
  5. Il livello di “rischio zero” connesso alla convivenza con gli alberi coincide con l’eliminazione integrale di questi ultimi, ovvero con la rinuncia a tutti i benefici che da essi derivano.
  6. Chi si occupa di gestione degli alberi deve inserire la riduzione del rischio tra le altre finalità della propria attività, valutando il rischio stesso in funzione dei benefici che forniscono gli alberi.
  7. Tutti gli interventi che direttamente o indirettamente alterano l’integrità biologica ed architettonica degli alberi riducono i benefici che questi forniscono alla comunità e, a parità di altre condizioni, aumentano il livello di rischio nel medio e lungo periodo
  8. La gestione degli alberi deve essere tecnicamente ed economicamente proporzionata al reale livello di rischio.
  9. La riduzione del livello di rischio non è in relazione diretta con il cedimento strutturale. Chi si occupa di gestione degli alberi non deve evitare il cedimento strutturale ma le potenziali conseguenze negative dello stesso, privilegiando soluzioni che non incidano sull’autodeterminazione dell’albero.
  10. Quando il livello di rischio connesso alla convivenza con gli alberi è considerato inaccettabile e non sia possibile provvedere alla sua riduzione attraverso pratiche compatibili con la dignità dell’albero, ovvero con il rispetto della sua integrità biologica ed architettonica, l’abbattimento deve essere considerato come unica soluzione possibile.

Alla luce di quanto sopra come Ravenna in Comune chiediamo vengano esplicitate dall’Assessorato competente le ragioni che hanno reso indispensabile l’abbattimento, non potendosi ritenere a questo proposito esaustiva la risposta fornita da Azimut.

[nella fotografia: il grande pioppo nero del parco di Via Cilla a Ravenna prima e dopo l’abbattimento]

#MassimoManzoli #RavennainComune #Ravenna #verde #alberi

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Potatura pioppo nero nel parco della Fratellanza: era proprio necessario mutilarlo così?

Fonte: RavennaNotizie del 14 marzo 2021

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Potatura del pioppo parco della Fratellanza. Risponde il tecnico: “il fusto non garantiva la necessaria sicurezza”

Fonte: RavennaNotizie del 15 marzo 2021

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