NON È IL BIBLIOBUS: È IL BIBLIOBAR!

Nicola Fabrizio a Russi è impegnato politicamente: candidato sindaco e poi consigliere comunale nella scorsa consigliatura, è consigliere comunale anche in questa (Cambia Ross). È impegnato culturalmente: organizzatore di innumerevoli eventi e concerti tra cui, per anni, quello del primo maggio russiano. È impegnato imprenditorialmente: gestisce lo Ziggy Bar. È probabilmente dall’insieme di tutte questi impegni che è venuta fuori l’idea di organizzare uno spazio per lo studio dopo la chiusura delle biblioteche. Di seguito uno stralcio dell’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino di sabato (in allegato la versione integrale dell’articolo):

«Alla luce dell’ultimo decreto avevo deciso di tenere chiuso la mattina, e parlando con alcuni ragazzi ho accolto la loro richiesta di potersi sistemare qui fino al 3 dicembre, nella speranza di una riapertura della biblioteca. Così ci siamo organizzati, un solo studente per tavolo per mantenere fede alla regola del distanziamento, in questo modo posso ospitare tra interno ed esterno una decina di studenti. Per quanto riguarda il pomeriggio, quando il bar è aperto al pubblico, chiederemo ai clienti silenzio e rispetto per chi sta studiando. In questo modo riesco ad evitare i rischi di assembramento al bar e allo stesso tempo do la possibilità ai ragazzi di poter studiare in sicurezza e tranquillità».

Grazie Nicola per la buona esperienza di Russi. E, a Ravenna, si sta facendo qualcosa di analogo?

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«Il mio bar? Una biblioteca per gli studenti»

Nicola Fabrizio titolare dello Ziggy di Russi: «Loro non sanno dove studiare e allora li accolgo qui, ovviamente rispettando la sicurezza»

Per l’ennesima volta, dopo un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri o una sua variazione, lo Ziggy bar di via Ungaretti a Russi si reinventa cercando di andare incontro ai giovani. A partire da ieri il titolare Nicola Fabrizio ha deciso di destinare la propria attività a favore degli studenti, coloro che frequentavano la biblioteca comunale chiusa dalla data di ieri. «Una risposta ad un bisogno – dichiara Nicola Fabrizio – per diversi ragazzi di avere un luogo dove potersi applicare nei propri studi, che per diversi motivi non riescono a farlo presso le proprie abitazioni». Da qui l’idea di offrire gli spazi interni ed esterni del bar, dalle ore 9.30 alle 12.30 e successivamente dalle 14.30 alle 18 a coloro che ne faranno richiesta. Ma come può uno studente applicarsi all’interno di un bar? «Alla luce dell’ultimo decreto avevo deciso di tenere chiuso la mattina, e parlando con alcuni ragazzi ho accolto la loro richiesta di potersi sistemare qui fino al 3 dicembre, nella speranza di una riapertura della biblioteca. Cosi ci siamo organizzati, un solo studente per tavolo per mantenere fede alla regola del distanziamento, in questo modo posso ospitare tra interno ed esterno una decina di studenti. Per quanto riguarda il pomeriggio, quando il bar è aperto al pubblico, chiederemo ai clienti silenzio e rispetto per chi sta studiando. In questo modo riesco ad evitare i rischi di assembramento al bar e allo stesso tempo do la possibilità ai ragazzi di poter studiare in sicurezza e tranquillità». Ma c’è ancora un messaggio che Fabrizio intende lanciare con questa apertura verso le esigenze degli studenti e non solo, quello di «fermare il massacro che persiste nei confronti della cultura, che in questo momento sta pagando un prezzo troppo alto. Nel nostro piccolo noi continuiamo a lanciare segnali per sostenere la cultura, oggi pomeriggio in video conferenza ospiteremo la presentazione di ‘Una meravigliosa posizione’, il nuovo libro di Giuseppe ‘Pippo’ Civati, con cui interagirò a partire dalle ore 16». Gianni Zampaglione

Fonte: Il Resto del Carlino del 7 novembre 2020

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Biblioteche chiuse, il bar diventa aula studio: «Chiediamo silenzio a chi entra»

Fonte: RavennaeDintorni del 5 novembre 2020

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