LACRIME E PALLONCINI

Non è una bella storia quella che ha interrotto un percorso di integrazione durato tanti anni in Largo Giustiniano a Ravenna. Non lo è per come lo raccontano i giornali e non lo è per come è stato percepito dalle persone coinvolte, dalle famiglie, dalla cooperativa che fino al 29 maggio ha gestito il parcheggio. Ci sono stati pesanti scambi di accuse, in particolare di aver detto il falso, tra i rappresentanti della cooperativa, anzi del mondo cooperativo, e l’Amministrazione comunale, in particolare il Sindaco. Una cosa abbastanza inedita per il “panorama” ravennate.

E poi sono emerse, ma solo successivamente, notizie circa un’operatività in assenza di rilascio di un titolo che lo consentisse da parte della cooperativa. Ma non per responsabilità della cooperativa che, tra l’altro, risulta aver sempre versato il canone previsto, allontanando quindi qualunque rischio di danno erariale da una vicenda con già abbastanza problemi di suo.

Ora le persone che cercavano, con successo, di superare le proprie fragilità svolgendo quello che consideravano con orgoglio il proprio lavoro, sono fuori. Un articolo di Lorenzo Priviato per il Resto del Carlino (“Lacrime e palloncini, mesto addio al parcheggio”) rende evidente come il momento sia delicato:

“I genitori sono in ansia, sono preoccupati per l’avvenire e temono che l’abbandono possa rivelarsi un trauma. «Durante il lockdown i nostri ragazzi erano tristi e non vedevano l’ora di tornare a lavorare al parcheggio – riferisce una mamma –. Dopo la riapertura, una volta tornati, hanno saputo che avrebbero dovuto lasciarlo. Venti giorni circa di lavoro, poi stop. Alcuni, i più fragili, sono crollati, e da un po’ faticano a dormire più la notte». L’aspetto psicologico, di ragazzi con disagio che da sempre lavoravano lì, e che di punto in bianco devono fare le valigie, rischia di essere devastante anche a detta degli esperti. Anche perché, parlando con i vertici della San Vitale, alcuni genitori hanno scoperto che in Azimut saranno assorbiti solo un paio ragazzi, già ora dipendenti della cooperativa, e comunque diversi dai dieci che si occupavano di Largo Giustiniano per i quali il futuro sembrerebbe un’incognita, anche se il sindaco ha assicurato per tutti una ricollocazione. Alcuni di loro, per questa settimana, saranno impegnati dall’Ausl. Ad oggi le famiglie dicono di non sapere altro e la tensione è palpabile”.

E, sempre su Il Resto del Carlino, il Sindaco rassicura:

«Non ci sono dubbi che Largo Giustiniano rimarrà a gestione sociale. Per i ragazzi ci sarà ora un breve periodo di formazione perché quando torneranno al lavoro avranno nuove mansioni. Ad esempio è possibile che debbano controllare attraverso i monitor anche altri parcheggi o intervenire in caso di blocco».

Dalle parole del Sindaco pare di capire, però, che siano confermati i timori delle famiglie sul collocamento in altra sede:

«Non bisogna dimenticare che negli ultimi anni in quel parcheggio si sono alternate circa trenta persone, perché in diversi hanno cominciato lì per poi ottenere altre mansioni. L’area, una volta concluso l’intervento, avrà anche i bagni pubblici ed è possibile che uno dei ragazzi venga impiegato lì, un altro potrebbe essere destinato ai servizi cimiteriali. Di sicuro c’è che tutti riavranno il loro lavoro».

Quanto ad Azimut, riporta il giornale che avrebbe comunque garantito che «sarà un passaggio indolore».

Poiché al momento questo non pare corrispondere al vero e l’operazione sta causando sofferenze proprio a chi si trova meno attrezzato per superarle, sarebbe utile che il Sindaco prestasse attenzione a far corrispondere il prima possibile le parole ai fatti. Gli chiediamo pertanto di tenere personalmente monitorato il percorso per ripristinare la fiducia nelle famiglie e la serenità nelle persone che sono state strappate alle loro quotidiane certezze dopo aver già dovuto fronteggiare il trauma del covid-19. Sarebbe importante anche per dimostrare, al contrario di quanto come Ravenna in Comune siamo propensi a credere, che Azimut non è solo un’invenzione per distribuire dividendi certi ai soliti noti a spese della collettività. Se manca l’attenzione ai bisogni della collettività non si capisce proprio la ragione della partnership con il privato.

Da parte nostra, è certo, l’attenzione su questa brutta vicenda continueremo a mantenerla.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #cooperativa #disabilità

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Ravenna, San Vitale dà l’addio al parcheggio di Largo Giustiniano, subentra Azimut. Rassicurazioni su finalità sociali della nuova gestione

Sorgente: La cooperativa San Vitale fuori da Largo Giustiniano

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