GINECOLOGIA: STOP AL CAOS?

Nello scorso mese di febbraio, spinti dalle molte sollecitazioni che ci erano pervenute, abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco. Il problema rappresentato dall’annunciata riorganizzazione del reparto di ginecologia, già stressato da carenze di personale, con conseguente ribaltamento delle inefficienze sulle pazienti, lo richiedeva. Anzi, lo imponeva, visto che l’Amministrazione sino a quel momento aveva “nicchiato” sul tema.

Osservavamo che: «il settore della sanità ospedaliera è profondamente cambiato negli ultimi decenni e quindi trasformazioni possono verificarsi anche nell’assetto organizzativo. Ci chiediamo però se la scelta di eliminare il reparto ginecologico sia dettata da una vera aspirazione alla razionalizzazione, che dovrebbe voler dire miglioramento della qualità, o non piuttosto dall’ennesima tensione al risparmio. La specificità dei reparti di ginecologia è da sempre stata considerata, ovunque, un passo avanti rispetto alle precedenti organizzazioni delle divisioni di ostetricia-ginecologia e ancor più rispetto ai tempi in cui molte strutture di ginecologia neppure esistevano in quanto tali, ma erano sezioni delle divisioni di chirurgia».

Questi i nostri quesiti: «Che fine faranno le infermiere della ginecologia? Saranno aggiunte al personale delle degenze chirurgiche dove verranno collocate le pazienti ginecologiche, o le si vorrà spalmare in vari servizi dove c’è carenza di personale? Il personale d’assistenza della degenza chirurgica sarà potenziato, o quello che c’è dovrà farsi carico a parità di forze, dell’arrivo di una notevole quantità di pazienti operate? Gli eventuali ricoveri ginecologici non chirurgici, cioè che non necessitano di interventi, ma di osservazione, assistenza e trattamento medico verranno comunque accorpati con pazienti reduci da interventi o avranno un loro spazio? I ginecologi di guardia, il cui lavoro quotidiano consiste soprattutto nella sorveglianza e nell’assistenza in sala parto, nell’esecuzione delle numerosissime visite di pronto soccorso sia ostetrico che ginecologico, nella esecuzione delle visite di dimissione e nella produzione della relativa documentazione, dovranno “fare le corse” fra due luoghi fra loro molto distanti per riuscire a espletare tutto il loro lavoro? E se verranno chiamati a risolvere un problema in degenza ginecologica mentre sono occupati in sala parto o in pronto soccorso ostetrico (evenienza già oggi assai critica, nonostante la prossimità dell’ostetricia e della ginecologia), come dovranno cavarsela?».

Il nostro non voleva essere allarmismo ingiustificato. Infatti, così concludevamo: «Siamo convinti che la qualità delle prestazioni non ne avrà un detrimento: quell’unità operativa continuerà a produrre attività di alto livello, e le singole pazienti non correranno alcun rischio. Ma crediamo che ciò si otterrà per l’impegno personale di chi lavora in quel settore e sopporterà nuovi carichi di lavoro, non perché la nuova forma organizzativa sia la migliore. I sindacati, in proposito, che cos’hanno da dire? Ma soprattutto: medici e infermiere della ginecologia sono stati in qualche misura chiamati alla discussione della questione e in qualche modo coinvolti in un processo decisionale o dovranno trovarsi di fronte a un fatto compiuto?».

A seguito dell’annuncio della nostra interrogazione ci fu una reazione di stampo negazionista dell’Auslona: «È totalmente ingiustificato qualsiasi allarme relativamente all’adeguatezza degli organici sia della ginecologia, sia della chirurgia». Nulla da parte dell’Amministrazione.

Poi, solo in luglio, l’ammissione delle criticità da parte del Sindaco, con associata promessa di pronta soluzione a settembre. Ora siamo arrivati a settembre. E oggi pomeriggio dovremmo avere, infine, in Consiglio Comunale, risposta alle domande che non sono certo solo nostre, ma sono fatte in rappresentanza di una cittadinanza giustamente allarmata per il deterioramento progressivo di quella che è sempre stata un’eccellenza dei nostri territori: la sanità pubblica.

#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #ginecologia

_______________________________________________________________________

Ospedale, degenza di Ginecologia a rischio chiusura? “Forte preoccupazione” Ancora critiche sull’ospedale di Ravenna. A sollevarle, questa volta, è il capogruppo in consiglio comunale di Ravenna in Comune, Massimo Manzoli

Sorgente: L’interrogazione di RiC e la smentita dell’Auslona

________________________________________________________________________

“Caos” al reparto di Ginecologia, il sindaco: “A settembre la riorganizzazione da parte dell’Ausl”

Sorgente: l’annuncio del Sindaco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.