Rimandato a settembre

Martedì in consiglio c’è stata l’audizione del presidente dell’autorità di sistema portuale, Daniele Rossi.
Dopo parecchi mesi dal suo insediamento è stata finalmente l’occasione per sentire la presentazione del progetto di approfondimento del Candiano, il cosiddetto Progettone.
È stata una buona presentazione tecnica dell’intervento comprensiva di costi e tempistiche che prevedono un inizio lavori nel 2019 e una fine (il presidente ha spesso detto “con un po’ di ottimismo”) a dicembre 2023.
È mancata completamente la parte riguardante i benefici dell’investimento: sarebbe stato utile sapere e vedere studi che mostrassero (con la stessa chiarezza usata per i costi e gli interventi da fare) quali vantaggi sono previsti approfondendo il fondale a 12,5 metri in termine di incremento dei traffici, incremento occupazionale, riduzione di inquinamento e superamento delle criticità.
Ma è stata espressa la volontà di continuare ad aggiornare il consiglio comunale a partire da settembre, data in cui sarà presentato il progetto, salvo ritardi. Sarà quella l’occasione per queste delucidazioni e per avere maggiore chiarezza su qualità dei fanghi, luogo in cui verranno riposti e molte altre perplessità.
E’ stata, però, l’occasione per porre l’attenzione su due tematiche per me importanti: elettrificazione delle banchine e manutenzione ordinaria del canale Candiano.
1) Elettrificazione banchine.
Visto che all’interno del cosiddetto “Progettone” la prima fase riguarderà il rifacimento di quasi la totalità delle banchine che coprono il lato sinistro del Canale e di una buona parte di quelle che coprono il lato destro, ho chiesto al presidente Rossi se era stata valutata l’ipotesi di ellettrificare le banchine.
E’ stato risposto che in parte lo si è valutato e che, opinione personale del Presidente, in ogni caso sarebbe una linea non utile e non perseguibile. Io credo invece che uno dei problemi di inquinamento della città sia dovuto alle navi attraccate con motori accesi e l’elettrificazione delle banchine sarebbe una possibile forma di riduzione degli inquinanti (70% per navi attraccate), del rumore, delle vibrazioni che i motori a combustione trasmettono alle banchine. Molti porti europei sono già dotati di questi sistemi che vedono la massima efficienza nei terminal crociere e quando affiancati, naturalmente, a tecnologie sostenibili di produzione dell’energia elettrica. Proprio per questo, ad esempio, il porto di La Spezia entro il 2025 avrà elettrificato tutte le banchine (va ricordato che il termine lavori per il Progettone a Ravenna è fissato, con credibile ottimismo, nel dicembre 2023). Una chiusura così totale contrasta con la linea del minor inquinamento utilizzata, ad esempio, per il nuovo stoccaggio gnl. Sarebbe stata preferibile maggior apertura per avere uno studio di fattibilità e un’analisi costi/benefici.
2) Manutenzione. Il presidente Rossi ha confermato con grande onestà e chiarezza che non esiste attiva, ad oggi, alcuna forma di pulizia/manutenzione ordinaria dei fondali. È in previsione una gara triennale per l’assegnazione dei lavori di manutenzione dei fondali ma il tutto è bloccato perché si è concentrati sulla progettualità del Progettone. Anche questo, purtroppo, continua e continuerà a essere ancora per un tempo non definito una grossa criticità: non possiamo immaginare che ancora oggi nel 2017 si sia costretti a intervenire per la manutenzione dei fondali sull’emergenza con tutte le criticità che questo comporta.
Insomma una prima presentazione del presidente Rossi con alcune luci ma che lascia tante perplessità che saranno, speriamo, approfondita tra qualche mese.
Rimandato a settembre.

Massimo Manzoli
consigliere comunale Ravenna in Comune

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