Ravenna: presente e futuro dell’edilizia

Sabato 16 aprile si è tenuta una conferenza organizzata dalla lista “Ravenna in Comune” sul tema dell’edilizia con relatori Davide Conti (Fillea CGIL Ravenna), Massimo Manzoli (portavoce e capolista della lista assieme a Dora Casalino) e la candidata sindaco Raffaella Sutter. 

Pubblichiamo un resoconto dei lavori curato da Massimo Manzoli. (Fotogallery alla fine dell’articolo)

La situazione del settore presentata da Davide Conti è allarmante. Tra il 2007 e il 2015 il settore edile a Ravenna ha perso oltre il 60% degli addetti e oltre il 60% delle aziende. I due esempi più eclatanti sono quelli delle cooperative storiche Iter e Acmar. Sul fronte Iter nonostante l’accordo preso il 5 febbraio in Regione per la realizzazione di un ramo operativo attivo nel settore delle facility e delle manutenzioni immobiliari sia pubbliche che private, sono preoccupanti i ritardi per l’attuazione di questo progetto e la data del 18 maggio, prevista per i licenziamenti, è vicina. L’Acmar vive una situazione anche peggiore, con 260 lavoratori di cui la metà sospesi dal lavoro con l’intervento degli ammortizzatori, ma senza ancora un piano industriale e di rilancio concreto che possa far pensare ad un miglioramento prima della scadenza di ottobre della cassa integrazione straordinaria.

E’ emersa forte l’idea di una crisi che ha completamente stravolto le logiche del settore ma anche la consapevolezza degli errori commessi in passato: speculazioni edilizie, costruzioni di appartamenti e aree abitative senza la reale esigenza del mercato, cementificazione eccessiva del suolo. Tutte concause che hanno portato Ravenna ad avere 90243 unità immobiliari abitative totali di cui 69989 effettivamente occupate e il 23%, cioè 20254, non occupate, e ad essere maglia nera in Regione con 9mila ettari di territorio consumati l’anno. In questo contesto sono molte anche le strutture pubbliche e private lasciate all’abbandono che, invece, potrebbero essere recuperate come il palazzetto dell’Anagrafe o l’Ex Macello in centro o discoteche, appartamenti, piscine lasciati al degrado a Lido Adriano. Tutte strutture che stanno diventando pericolose anche per la cittadinanza. Vanno quindi rivisti, afferma Sutter, incentivi ai privati affinchè mettano in sicurezza la strutture sfitte e le rendano disponibili, inserendo vincoli e sanzioni sui tempi di realizzazione delle opere e per chi lasci strutture in uno stato di pericolosità per la cittadinanza. Il settore dell’edilizia andrà quindi incentivato lungo questa strada: una spinta risoluta verso la risoluzione dell’emergenza abitativa tramite l’edilizia sociale; la cura, ristrutturazione e messa in sicurezza dell’esistente con una grande opera anche riguardo ai rischi sismici e idrogeologici; l’efficientamento energetico di tutti gli edifici del territorio.

Altro tassello fondamentale sul tema dell’edilizia è legato alla legalità. Spiega Manzoli come in Regione fino al 2012 il 70% degli appalti erano dati in sub appalto, eludendo così molti livelli di controllo, e circa il 70% degli appalti veniva ancora assegnato con il ‘massimo ribasso’. L’eliminazione di questa forma di gara non può essere l’unico aspetto a garantire trasparenza in un appalto, ma dovranno essere previsti criteri di valutazione stringenti che permettano di escludere ribassi anomali e l’infiltrazione della criminalità nel settore e forme di premialità per chi denuncia estorsioni o irregolarità.

Dalla discussione con il pubblico del settore presente (architetti, addetti al settore, operai edili, tecnici) è emersa forte la problematica del nascere di moltissime “partite iva individuali”, lavoratori che vengono poi sfruttati dalle aziende che vincono gli appalti. Per questo è necessario pretendere chiarezza, fin da subito, su quali aziende effettueranno i sub-appalti, con quale forme di lavoro oltre che con quali materiali. La lista “Ravenna in Comune” propone di inserire un minimo salario garantito per i lavoratori delle ditte appaltatrici nel settore pubblico e la realizzazione di una piattaforma online, semplice e fruibile per il controllo e la trasparenza negli appalti pubblici.

Nella parte conclusiva dell’incontro sono state presentate alcune idee di rilancio del settore che vanno dal potenziamento delle esperienze come le aziende ESCO in Europa o al caso di Friburgo, città di 220.000 persone, in cui le politiche green hanno portato a ridurre del 14% le emissioni dei gas serra e del 90% i consumi idrici, oltre a creare oltre 13.000 nuovi posti di lavoro ‘puliti’.

Questo nuovo modo di concepire l’edilizia e l’urbanistica deve essere il futuro per il settore edile e questo sarà l’obiettivo che la lista “Ravenna in Comune” porterà avanti.

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