Confronto all’americana tra i candidati. Rassegna stampa

Voce di Romagna

Il “primo round” va al giovane De Pascale

CANDIDATI A CONFRONTO L’ uomo Pd s’ impone alla distanza dopo l’ inizio-show di Bucci. Sutter litiga col cronometro

Di: Alessandro Montanari

La campagna elettorale entra nel vivo col primo confronto tra candidati sindaci, organizzato dall’ Azione Cattolica in un cinema Corso strapieno. Più di 200 persone hanno deciso di passare il venerdì sera ad ascoltare i 5 candidati. Si fa sentire nel dibattito l’ assenza del M5S: la mancanza dei grillini alle elezioni ravennati falsa il confronto perché un polo importante di opinione non è rappresentato. Un minuto, massimo un minuto e mezzo, a volte 30 secondi: questo il tempo concesso ai candidati per rispondere a 15 domande, a cui si aggiungevano tre “bonus replica” di un minuto ciascuno. Poco per entrare nei contenuti, ma il confronto all’ americana in fondo serve più a dare un’ idea sulla forma (che come spesso si dice in politica è anche sostanza) che sui programmi. Cinque i candidati presenti: Michele De Pascale (centrosinistra), Massimiliano Alberghini (LpRa, Lega e – forse – Fi), Maurizio Bucci (La Pigna), Raffaella Sutter (Ravenna In Comune), Gian Battista Neri (Fiducia al Nuovo).
Dal punto di vista mediatico, il confronto lo ha vinto, ad unanime giudizio di buona parte della stampa in sala (e anche di alcuni avversari politici), De Pascale. Seconda la Sutter che stacca di pochissimo Bucci. Alberghini deve ancora sciogliersi. A Neri, al debutto pubblico, il quinto posto. Il pagellone, dun que, è il seguente.
MICHELE DE PASCALE 7: E’ il più giovane dei 5 ma il più scafato. Capita, quando a trent’ anni hai già un passato da consigliere comunale, da assessore e da segretario Pd provinciale. Incassa le provocazioni di Bucci senza reagire.
I mesi di campagna elettorale sono serviti da allenamento, così De Pascale è l’ unico a non sprecare i secondi a sua disposizione. Il turismo è il suo pane e infatti la spiaggia di Marina da rilanciare come polo sportivo è l’ idea migliore e più fattibile. Si becca invece i fischi sulla sicurezza, settore in cui rimanda la palla alle leggi nazionali. Scivolone: dice che i trentenni non hanno conosciuto la parola “disoccupazione”. Al referendum sulle trivelle non andrà.
RAFFAELLA SUTTER 6,5: E’ quella che punta di più sui contenuti. Sui tempi però è un disastro, come da antico vizio della sinistra che orgogliosamente rappresenta. Sutter, una vita da dirigente comunale, va fortissimo sul sociale e non ha timore – nonostante la sede che ospita il confronto – di ribadire la sua contrarietà alle convenzioni tra Comune e scuole private. Unica donna in sala, per le idee è forse quella più vicina al M5S. Qualche loro voto potrebbe andare a lei. Proposta migliore: reddito minimo comunale per i poveri. Di veri e propri scivoloni non ne fa, ma spesso lancia idee un po’ utopistiche. Al refe rendum voterà sì.
MAURIZIO BUCCI 6+: All’ inizio non si tiene e sembra poter essere il vincitore della serata. Unico ad alzarsi in piedi quando parla, soffre visibilmente quando hanno la parola gli altri. Soffre tantissimo il poco tempo a disposizione, ma forse se a quasi ogni risposta evitasse di attaccare il Pd avrebbe più tempo per le esporre le sue idee. La proposta migliore: fare di Ravenna un set cinematografico, sfruttando l’ indotto (avete presente Gubbio e Spoleto con Don Matteo?). Sua anche la migliore battuta: “Più che un sindaco sceriffo serviva Rin Tin Tin”. Scroscianti applausi quando rinfaccia a De Pascale la provenienza Pd. Tutto nella prima ora, poi si spegne.
Dirà no al referendum.
MASSIMILIANO ALBERGHINI 5,5: Inutile nascondere che ci si aspettava un po’ di più. Troppi fogli sul tavolo e poca verve. Va bene la provenienza civica, ma ogni tanto il commercialista dovrebbe togliersi la cravatta e indossare la felpa salviniana. Ci aspettavamo che sulla sicurezza il candidato della Lega proponesse qualcosa di più del coordinamento tra le forze dell’ ordine e qualche slogan già sentito. Paga lo scotto del primo confronto pubblico e strappa l’ applauso quando rinfaccia al Comune di aver speso 30mila euro di panchine in mosaici. Servivano e serviranno più lampi del genere, brevi stoccate. L’ idea migliore riguarda il collegamento dei lidi con diverse piste ciclabili, ha uno scivolone quando classifica il porto come “di serie C”. Sulle trivelle dirà no.
GIAN BATTISTA NERI 5: Si era candidato a luglio dello scorso anno, poi un po’ tutti si erano dimenticati di lui. An I candidati Michele De Pascale (centrosinistra), Massimiliano Alberghini (LpRa, Lega e – forse – Fi), Maurizio Bucci (La Pigna), Raffaella Sutter (Ravenna In Comune), Gian Battista Neri (Fiducia al Nuovo) che gli organizzatori del dibattito, che infatti lo hanno contattato con qualche giorno di ritardo rispetto agli altri. Visibilmente emozionato, ci si mette anche Bucci che infierisce dopo avergli sentito inventare la nuova classificazione di “alberghi a due stelle e mezzo”. L’ unico a finire il tempo delle risposte prima del minuto concesso ma in fondo anche durante la presentazione della sua candidatura aveva sostenuto l’ inutilità di lunghi e irrealizzabili programmi elettorali. Col passare del tempo si scalda e lancia pure qualche proposta apprezzata dagli avversari come gli ex poliziotti e carabinieri usati come volontari per la sicurezza. Niente di rivoluzionario, per carità. Ma in fondo di rivoluzione venerdì sera non se n’ è sentita granché. Al referendum voterà no.


Corriere di Romagna ( Ravenna ) 

Tutto esaurito per i candidati Solo Bucci tenta l’attacco ma De Pascale esce senza graffi

Di: Carmelo Domini

RAVENNA. Bucci ci ha provato e alla fine ne è uscito anche bene, la Sutter è rimasta un po’ troppo nel gruppo in attesa di uno sprint che non c’ è mai stato, mentre la delusione è stata Alberghini: senza felpa ma mai in partita, frenato da quelle risposte già scritte su un foglietto e lette al microfono. E così, alla fine, l’ atteso confronto all’ americana tra candidati a sindaco organizzato dal settimanale catto lico “Il Risveglio”, sorride soprattutto a Michele De Pascale che, con il minimo sindacale, esce senza un graffio dalla sala del Cinema Corso, davvero strapiena e con tanta gente rimasta fuori, con tanti saluti alla crisi della politica. Un incontro atteso quello di venerdì sera sul quale, però, obiettivamente pesava l’ assenza del vero sfidante annunciato del Pd: Michela Guerra, tagliata fuori dalle logiche di Casaleggio e associati e presente solo nei manifesti della vigilia.
Al suo posto Gian Battista Neri, esponente di una futura lista civica e “ripescato” per un confronto in cui ha suscitato sincera simpatia, ma poco altro.
Con la Guerra al suo posto sarebbe stata tutta un’ altra musica e forse la sala dell’ ex cinema parrocchiale non sarebbe nemmeno bastata per un confronto all’ americana a dire il vero molto “all’ italiana”: visto che le dieci domande (troppe) erano state comunicate con diversi giorni di anticipo.
Domande che hanno spaziato dal tema “classico” dei fondali del porto, fino al tormentone del momento: il rilancio del turismo. Si parte proprio da quello, un cavallo di battaglia di De Pascale che appare più convincente anche sul tema della valorizzazione di Marina. Bucci prova subito ad alzare il ritmo e a trascinarlo a un confronto “uno contro uno” che il segretario del Pd non raccoglie: «Il fallimento di Marina – dice Bucci – è la storia del fallimento del Pd, del partito della distruzione come lo chiamiamo noi, dalla lotta allo sballo, a Marinara. Paghiamo 40 anni dello stesso regime e tu Michele, vieni da quel partito lì. E poi l’ idea del palazzo della provincia come hotel non sta in piedi». De Pascale, chiamato in causa, potrebbe replicare, ma preferisce rispondere nel merito più tardi: «abbiamo 30 km di coste, ci deve essere spazio per tutti ».
Segue ricetta strappa applausi: «Sì al divertimento, no allo sballo».
Con Galliano Di Marco in platea le domande arrivano dritte dritte al porto. E qui la Sutter appare la più incisiva: «Bisogna fare in modo che Sapir torni a perseguire gli interessi del pubblico più dei privati». «Bisogna trovare una soluzione – spiega Alberghini – non solo ai fondali, ma anche alle infrastrutture. Inutile fare entrare il triplo delle merci se poi non sappiamo come farle uscire ». «Il porto – ribatte De Pascale – non può essere terreno di scontro, ma di sviluppo. Dobbiamo ritrovare la cattiveria del dopoguerra per ripartire». Galliano se la ride di gusto, quasi fosse al cinema. Bucci lo evoca e lo difende, prima di segnalare ancora una volta «gli intrecci di potere di Sapir». Poco prima aveva invece annunciato un piano di dismissioni dalle partecipate «per mettere liquidità sul territorio: un piano eccezionale per cambiare Ravenna». Il tema più attuale è invece sulle trivelle. La Sutter urla (letteralmente) il suo Sì. Neri dice No, come Alberghini e Bucci. De Pascale andrà al mare. Almeno sul tema sicurezza i leghisti in platea avrebbero gradito lo scatto in salita del loro candidato. E invece il foglietto riletto da Alberghini non scalda gli animi. «L’amministrazione – dice – ha fallito: siamo al primo posto per la criminalità che vede protagonisti molto spesso persone di origini extra comunitaria. Propongo più forze ausiliarie con la nostra polizia municipale». A sorpresa manca un accenno alla moschea. Il risultato comunicativo è un ibrido tra i registri di Pini e quelli di Ancisi. Troppo poco per alzare il livello del confronto che De Pascale trascina dal piano locale a quello nazionale: «Servono leggi più dure: con 3 anni e 4 mesi per un furto non si va in galera, ma i furti sono reati contro la persona e non contro il patrimonio». Nel frattempo la stanchezza comincia a farsi sentire e regala qualche perla: «Il centro dovrà avere un cartellone di appuntamenti conosciuto in tutta Europa» (De Pascale). «Siamo a favore di tutti gli sport per giovani» (Bucci). «Dobbiamo arrivare a Marina in vaporetto» (Neri). Il rush finale è dichiaratamente appaltato agli appelli al voto. Parte Alberghini: «Il nostro è il progetto più ambizioso e serio». Sutter: «Con noi una politica che non sia commistione di poteri». De Pascale: «Sarò il sindaco di tutti». Bucci: «Cambiamento radicale dopo 40 anni di regime» e infine Neri: «Ravenna con me sarà un esempio per le città italiane».


Il resto del carlino ( Ravenna ) 

Aspiranti sindaci, un duello soft Solo Bucci prova ad attaccare

Di: Francesco Monti

Qualche frecciata, molto fair play, poche sorprese. Il primo dibattito tra i candidati a sindaco, organizzato da Azione cattolica, Agesci e Masci, è una maratona di tre ore che strema sia i candidati sia il pubblico del cinema Corso. La sala è strapiena, qualcuno fatica a entrare. Oltre alle inevitabili claque ci sono gli attivisti delle associazioni cattoliche che organizzano il confronto – compresi gli scout con tanto di fazzoletone e calzoni corti. Al tavolo Michele De Pascale (Pd), Massimiliano Alberghini (Lega Nord, Lista per Ravenna), Maurizio Bucci (La Pigna) e Raffaella Sutter (Ravenna in Comune) e anche, a sorpresa, Gian Battista Neri, che sta cercando di creare una lista civica, ‘Fiducia al nuovo’.
NON C’ È Michela Guerra: lei e gli altri ‘grillini’ del meetup devono ancora decidere se correre con una loro lista dopo la bocciatura da parte di Grillo e Casaleggio. Ma a due mesi dalle elezioni è tempo di iniziare a incrociare le spade. La formula – dettata da Giulio Donati, direttore del settimanale diocesano Risveglio Duemila – è quella del confronto all’ americana: risposte brevi (da 30 secondi a un minuto e mezzo) più un massimo di tre repliche a testa.
Chi cerca da subito di scaldare il clima è Maurizio Bucci, che si scaglia contro il Pd, «Partito della distruzione», si gioca quasi subito tutte le sue repliche e lancia ripetute provocazioni a De Pascale. Il quale, invece, si mostra ‘istituzionale’, snocciola principi generali (molti) e punti programmatici (meno).
Alberghini parte rigidissimo («Sono iscritto all’ ordine dei commercialisti e degli esperti contabili», dice presentandosi) e nelle prime risposte legge da alcuni fogli (non sarà l’ unico). Neri, neofita a tutti gli effetti, fatica a trovare il filo. La Sutter calca da subito sulla parola «sinistra». Si entra nel vivo, con domande (tante) a tutto campo, partendo dal turismo. Qui Bucci si infervora – «Dobbiamo rivoluzionare tutto, servono nuovi musei» – e su Marina di Ravenna affonda: «È il simbolo del fallimento di questa amministrazione».
«Non si può solo guardare indietro», replicherà in due occasioni De Pascale, attirandosi l’ ironia di Alberghini: «Mi fa piacere notare che De Pascale non è qui a rappresentare il Pd». La Sutter lancia una frecciata sulla cultura: «Se per l’ amministrazione è così importante perché non si trovano risorse e un festival come Komikazen è costretto a migrare?».
NON PUÒ mancare una domanda sul referendum del 17 aprile, che riguarderà la durata delle concessioni per le attività estrattive in mare. A schierarsi per il Sì è solo la Sutter. De Pascale annuncia «con dolore» la sua astensione per far fallire «un referendum sbagliato».
Gli altri sono per il No, con il distinguo di Bucci: «Nella mia lista ci sono posizioni differenziate». Sul tema lavoro è la Sutter a giocare la sua carta: «Reddito minimo comunale per le fasce più povere». Sui servizi sociali De Pascale ribadisce l’ intenzione di chiudere l’ Asp e restituire la gestione diretta al Comune. Alberghini promette una svolta su questo tema («Controlli sui redditi Isee, nuove regole per l’ assegnazione delle case popolari») e sulla sicurezza. Il pubblico mostra segni di cedimento. Arriva il momento degli appelli finali al voto. Alberghini cita Marzullo: «Guardatevi intorno, fatevi delle domande e datevi delle risposte». La Sutter promette di «mettere al centro il bene comune e non gli interessi privati». De Pascale invita a valutare attentamente i programmi, e tanto basta per incassare un lungo applauso dal popolo del Pd accorso in massa. Bucci tira l’ ultima stoccata al «regime». Chiude Neri, che la butta sull’ orgoglio: «Ravenna deve essere un esempio per tutto il paese».


Ravennanotizie.it

Primo confronto a cinque dei candidati Sindaci: uno spettacolo riuscito solo a metà.

Di: Pier Giorgio Carloni

Il primo confronto all’americana fra i 5 candidati (quelli finora in pista, ma non è detto che tutti arrivino alla fine e che altri non si aggiungano in corsa) andato in scena ieri sera al cinema Corso di Ravenna, grazie all’organizzazione dell’Associazionismo cattolico è stato uno spettacolo riuscito solo a metà. Gran pubblico, sala strapiena, gente fuori in strada che non è riuscita ad entrare, dunque molta attesa. Ma attesa, lo diciamo subito, in parte andata delusa. Tante parole certo, ma progetti di…. [ continua a leggere ]


Ravenna In Comune: testata ravennanotizie

 


Ravennaedintorni.it

Primo confronto “all’americana“ tra i candidati: la nostra classifica

Di: Federica Angelini 

Un confronto all’americana come quello andato in scena venerdì 1 aprile al cinema Corso organizzato da alcune associazioni cattoliche della città ha forse – per i tempi, le modalità, la quantità e varietà di domande – lasciato solo qualche spunto di riflessione in termini di contenuti reali agli spettatori ma ha sicuramente messo in luce “dal vivo” i candidati.
E stando appunto al gioco dell’incontro “all’americana” ecco la nostra personale e discutibile classifica sui candidati tenendo appunto conto dei vari fattori in gioco. E dando a tutti loro come atto che quella formula del confronto tende sicuramente a favorire i politici più esperti a discapito di chi magari… [ Continua a leggere ]


Ravenna In Comune: testata Carlino


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In una sala gremita,anche all’esterno, il settimanale diocesano Risveglio 2000, ha organizzato il confronto fra i 5 candidati sindaci che fino ad ora si sono presentati.
Un confronto all’americana che ha dato poco spazio all’idee e ai progetti dei 5 candidati, non abituati a sintetizzare un pensiero, ma d’altra parte in un massimo di 90 secondi non si può pretendere di presentare un progetto di…. [ Continua a Leggere ]

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Ha fatto il tutto esaurito il primo confronto “all’americana” tra i candidati a sindaco di Ravenna organizzato dell’Azione Cattolica di Ravenna-Cervia, in collaborazione con i gruppi Agesci della Diocesi e con la comunità Masci La Traccia. Di più: il cinema Corso non è riuscito a contenere tutto il pubblico… [ Continua a Leggere ]

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