Il 22 marzo, in pieno pomeriggio, un intervento della polizia municipale ha letteralmente atterrato un ragazzo in Piazza San Francesco. Otto (otto!) agenti con tanto di auto e moto al seguito impegnati tutti per sanzionare il “disturbo alla quiete pubblica” originato dall’ascolto di musica. Secondo quanto riferito da Andrea Maestri, che ha preso le difese del giovane, gli agenti «vogliono sequestrare le casse: lui le difende col suo corpo senza toccare nessuno; con violenza un agente gliele strappa di mano e lo stringe per il collo con un braccio poi lo sbatte contro il muro. Lo ammanettano e lo trascinano in caserma: ha subito traumi fisici refertati in pronto soccorso». Per il Comandante della Polizia Locale, invece, gli agenti intervenuti avrebbero operato correttamente, con uno di loro costretto alle cure mediche.
Come scrivevamo nei giorni immediatamente successivi all’accaduto, “le versioni dell’accaduto date alla stampa sono tra loro divergenti ma il video diffuso in rete supporta l’analisi esposta da Potere al Popolo: «Il fatto gravissimo è sintomatico e si lega a nostro avviso a un clima di repressione voluto e cercato, ovunque e per qualsiasi motivo». Come Ravenna in Comune chiediamo sia data analoga diffusione delle riprese effettuate «dalle telecamere di videosorveglianza e dalle bodycam degli agenti in servizio. L’invito all’Amministrazione Comunale è quello di non alimentare la percezione sempre più diffusa che, anche a Ravenna, la bilancia della Giustizia penda sempre e solo dalla stessa parte».
L’invito di Ravenna in Comune non è stato raccolto dall’Amministrazione Comunale. Il vice Sceriffo Fusignani ha anzi buttato il suo “contributo” su un piatto della bilancia: “Se si pensa di definirmi sceriffo con finalità denigratoria, mi appunto con onore quella stella, se l’obiettivo è quello di fare rispettare la legalità e le norme di civile convivenza, cosa che i nostri agenti hanno fatto anche in questa circostanza”.
OSA e Cambiare Rotta hanno ritenuto che i tempi fossero ampiamente maturi per una esplicita manifestazione di dissenso: «Questi casi perpetrati soprattutto verso noi giovani hanno creato un clima in cui ormai non ci sentiamo più sicuri a vivere la città, berci una birra o semplicemente passare un po’ di tempo con gli amici in spazi che dovrebbero essere pubblici. Non abbiamo più spazi in cui possiamo incontrarci, dibattere o stare insieme, soprattutto nel centro città, in nome di un “decoro” che si traduce in libertà di vivere la città solo per chi ha i soldi per permetterselo mentre per tutti gli altri ci sono repressione e abuso. Ad aggravare la situazione anche i cortei vengono sistematicamente deviati per non farli arrivare in centro, gli spazi per dibattiti o assemblee nelle scuole e nelle università non vengono concessi, fino alle intimidazioni e minacce di denuncia per chi prova ad attaccare uno striscione o distribuire un volantino».
È stata così convocata una manifestazione in Piazza San Francesco, a Ravenna, per domani, venerdì 5 aprile, alle 17.30 (l’appello in forma integrale è pubblicato sul nostro sito):
“No abusi in divisa, no repressione. Rompiamo il silenzio nella città vetrina”.
Ravenna in Comune invita alla partecipazione. Reiteriamo la richiesta all’Amministrazione Comunale alla diffusione delle immagini dei fatti del 22 marzo scorso.
#RavennainComune #Ravenna #repressione #Ingiustizia #OSA #CambiareRotta
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Ravenna. “No abusi in divisa, no repressione”, studenti in piazza
NO ABUSI IN DIVISA, NO REPRESSIONE
ROMPIAMO IL SILENZIO NELLA CITTÀ VETRINA!
Appuntamento: venerdì 5 Aprile, ore 17:30, piazza San Francesco (Ravenna).
Negli scorsi giorni nella nostra città due ragazzi sono stati multati, malmenati, arrestati e denunciati da 8 poliziotti perché stavano ascoltando della musica in una piazza pubblica nel centro della città.
Purtroppo non siamo stupiti: è da anni che perquisizioni arbitrarie, identificazioni, multe, abusi e intimidazioni da parte della Polizia sono all’ordine del giorno a Ravenna e non solo, ricordiamo il caso del lavoratore migrante che solo poche settimane fa è stato malmenato e arrestato senza motivo da una pattuglia di Carabinieri a Modena.
Questi casi perpetuati soprattutto verso noi giovani hanno creato un clima in cui ormai non ci sentiamo più sicuri a vivere la città, berci una birra o semplicemente passare un po’ di tempo con gli amici in spazi che dovrebbero essere pubblici.
Non abbiamo più spazi in cui possiamo incontrarci, dibattere o stare insieme, soprattutto nel centro città, in nome di un “decoro” che si traduce in libertà di vivere la città solo per chi ha i soldi per permetterselo mentre per tutti gli altri ci sono repressione e abuso.
Ad aggravare la situazione anche i cortei vengono sistematicamente deviati per non farli arrivare in centro, gli spazi per dibattiti o assemblee nelle scuole e nelle università non vengono concessi, fino alle intimidazioni e minacce di denuncia per chi prova ad attaccare uno striscione o distribuire un volantino.
La situazione della nostra città si inserisce in un contesto nazionale in cui è da mesi che vediamo un escalation di repressione, in cui i cortei degli studenti da Bologna a Pisa o Catania vengono costantemente manganellati poiché le forze dell’ordine sono legittimate e difese a farlo sia dal Governo Meloni che dai comuni, guidati dal centrodestra come dal centrosinistra.
Non accettiamo più nessun abuso o repressione da parte delle forze dell’ordine di Ravenna, come primo passo pretendiamo le dimissioni immediate di Andrea Giacomini, Comandante della Polizia Locale di Ravenna, responsabile dei fatti di piazza San Francesco.
OSA Emilia Romagna
Cambiare Rotta Emilia Romagna
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p align=”justify”>Fonte: Contropiano del 29 marzo 2024