“Ravenna in Comune si impegna dalla parte dei lavoratori per intervenire nelle sedi opportune affinché il Polo chimico venga salvaguardato. Per ottenere questo risultato è necessario rimodernare la produzione facendo quegli investimenti di innovazione da lunghi anni promessi e mai attuati verso la chimica verde e in genere di ultima generazione, in maniera tale da garantire anche una maggiore sostenibilità ambientale della produzione. In caso contrario l’esito è la delocalizzazione di produzione a basso valore aggiunto”.
Questo stava scritto nel nostro programma 5 anni fa e questo fa parte anche oggi del nostro dna. Assieme all’opposizione alla continuazione nelle estrazioni dei fossili da bruciare quando invece si dovrebbe immediatamente avviare una vera transizione incentrata sulle rinnovabili. E a tutto quello che è venuto dopo (e quindi non poteva trovar posto nel nostro programma) ma che è di terrificante attualità (e quindi sosteniamo con coerenza): dal sostegno ai principi della dichiarazione di emergenza climatica al rifiuto del più grande deposito di CO2 al mondo, ecc.
Per questo restiamo interdetti quando sentiamo l’assessore della Giunta regionale a trazione PD rivendicare come positivo esito dell’incontro con ENI l’aver ottenuto assicurazioni (peraltro vaghe) sul proseguimento delle attività della chimica fossile a Ferrara e a Ravenna. E basta. Senza spendere due parole, perché non è stata avanzata alcuna richiesta in merito, su investimenti non di testimonianza sulla chimica verde. Su processi sostenibili anche in termini occupazionali in termini di conversione delle produzioni. Come se insistere sull’esistente senza traguardare l’inevitabile transizione anche nella chimica, come già nell’energia, fosse di per sé un risultato. Le battaglie gloriose, ma perdute, dei minatori inglesi contro l’abbandono del carbone non hanno insegnato nulla.
Ravenna in Comune chiede all’Amministrazione Comunale di difendere l’occupazione e quella importante risorsa economica rappresentata dalla presenza di ENI a Ravenna. Chiediamo al contempo di non accettare qualunque decisione di ENI come inevitabile. Altrimenti anche l’ennesimo accordo con il cane a sei zampe con cui vengono scambiati il danno arrecato al territorio con risarcimenti economici non porterà risultati tangibili e positivi per Ravenna.
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Petrolchimico Ravenna. Vertenza in Regione. Colla: “Assicurazioni su continuità attività, ma necessario formalizzare impegni”
Fonte: RavennaNotizie del 30 marzo 2021
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Nuovo accordo tra Comune di Ravenna ed Eni: 2milioni per interventi in campo di energia sostenibile e tutela ambientale