Nella seduta del 13 novembre scorso, il Consiglio Comunale ha approvato l’ordine del giorno “No, armi nucleari” presentato dalla consigliera Mariella Mantovani, capogruppo di Art. 1 Mdp, e sottoscritto fin dalla prima fase anche da Ravenna In Comune.
La manifestazione delle “Donne in Nero” di venerdì 5 aprile trova quindi la nostra piena e coerente adesione.
Speriamo di cuore che anche tutte le altre forze politiche che sottoscrissero quell’odg aderiscano a questa iniziativa.
Riportiamo integralmente il comunicato delle Donne in Nero e alleghiamo l’odg approvato lo scorso novembre:
La manifestazione delle “Donne in Nero” di venerdì 5 aprile trova quindi la nostra piena e coerente adesione.
Speriamo di cuore che anche tutte le altre forze politiche che sottoscrissero quell’odg aderiscano a questa iniziativa.
Riportiamo integralmente il comunicato delle Donne in Nero e alleghiamo l’odg approvato lo scorso novembre:
NATO, 70 ANNI BASTANO
Il 4 aprile la NATO compie 70 anni. Fondata come alleanza difensiva è passata dai 12 Stati membri iniziali agli attuali 30. Dopo la caduta del muro di Berlino è iniziata l’espansione NATO verso EST fino ai confini russi e si è innescato un meccanismo di nuova guerra fredda e riarmo globale.
Dal 1999 il Nuovo Concetto Strategico ha impegnato i paesi membri a condurre operazioni militari anche “al di fuori del territorio dell’Alleanza”, per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica e migratoria; così si è trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare in qualunque parte del mondo.
E infatti si è impegnata in guerre in Jugoslavia, in Afghanistan, in Libia e in azioni destabilizzanti in Ucraina e in Siria.
Inoltre la NATO sostiene la necessità di deterrenza nucleare.
In Italia nelle basi di Ghedi e Aviano sono immagazzinati almeno 70 ordigni nucleari, anche se l’Italia nel 1975 ha sottoscritto il Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
Inoltre l’Italia ha seguito il boicottaggio di massa di tutto il gruppo NATO (tranne l’Olanda) al dibattito e all’adesione al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio2017.
L’Italia destina attualmente 70 milioni al giorno a spese militari; la NATO ci chiede di raggiungere almeno il 2% del PIL, ciò significa arrivare almeno a 100 milioni al giorno.
Come antimilitariste e femministe vogliamo restare umane e denunciare che guerre e spese militari sono espressioni di un sistema patriarcale di sopraffazione di pochi sui tanti, un sistema che continua a provocare fra le popolazioni civili morti, distruzioni, povertà e migrazioni.
ARMI E SOLDATI NON CI DANNO SICUREZZA
L’UNICO MODO PER GARANTIRE LA NOSTRA SICUREZZA È IL DISARMO A PARTIRE DALL’ELIMINAZIONE DI TUTTE LE ARMI NUCLEARI
Per questo saremo in Via Cavour, sagrato San Domenico VENERDÌ 5 APRILE DALLE ORE 17,30 e invitiamo tutte e tutti a unirsi a noi.
Donne in Nero
#MassimoManzoli #RavennaInComune #ravenna #NATO#DonneinNero
Il 4 aprile la NATO compie 70 anni. Fondata come alleanza difensiva è passata dai 12 Stati membri iniziali agli attuali 30. Dopo la caduta del muro di Berlino è iniziata l’espansione NATO verso EST fino ai confini russi e si è innescato un meccanismo di nuova guerra fredda e riarmo globale.
Dal 1999 il Nuovo Concetto Strategico ha impegnato i paesi membri a condurre operazioni militari anche “al di fuori del territorio dell’Alleanza”, per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica e migratoria; così si è trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare in qualunque parte del mondo.
E infatti si è impegnata in guerre in Jugoslavia, in Afghanistan, in Libia e in azioni destabilizzanti in Ucraina e in Siria.
Inoltre la NATO sostiene la necessità di deterrenza nucleare.
In Italia nelle basi di Ghedi e Aviano sono immagazzinati almeno 70 ordigni nucleari, anche se l’Italia nel 1975 ha sottoscritto il Trattato di Non Proliferazione Nucleare.
Inoltre l’Italia ha seguito il boicottaggio di massa di tutto il gruppo NATO (tranne l’Olanda) al dibattito e all’adesione al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio2017.
L’Italia destina attualmente 70 milioni al giorno a spese militari; la NATO ci chiede di raggiungere almeno il 2% del PIL, ciò significa arrivare almeno a 100 milioni al giorno.
Come antimilitariste e femministe vogliamo restare umane e denunciare che guerre e spese militari sono espressioni di un sistema patriarcale di sopraffazione di pochi sui tanti, un sistema che continua a provocare fra le popolazioni civili morti, distruzioni, povertà e migrazioni.
ARMI E SOLDATI NON CI DANNO SICUREZZA
L’UNICO MODO PER GARANTIRE LA NOSTRA SICUREZZA È IL DISARMO A PARTIRE DALL’ELIMINAZIONE DI TUTTE LE ARMI NUCLEARI
Per questo saremo in Via Cavour, sagrato San Domenico VENERDÌ 5 APRILE DALLE ORE 17,30 e invitiamo tutte e tutti a unirsi a noi.
Donne in Nero
#MassimoManzoli #RavennaInComune #ravenna #NATO#DonneinNero