
In Palestina non è scoppiata la pace. A Gaza si continua a morire anche se un po’ meno ma in Cisgiordania la mattanza prosegue come e più di prima. Così come continuano gli attacchi in Libano. Eppure Trump li chiama accordi di pace e finge di non vedere le violazioni israeliane.
Leggiamo sull’ultimo rapporto di Francesca Albanese all’ONU (“Genocidio di Gaza: un crimine collettivo”), rilasciato il 20 ottobre scorso:
«Gli Stati hanno continuato a concedere licenze di esportazione di armi a Israele, a riesaminare e a trattenere parzialmente le licenze nonostante le preoccupazioni riconosciute (ad esempio, Regno Unito, Canada, Australia) e a consentire il trasferimento di armi attraverso i propri porti e aeroporti (ad esempio, Italia, Paesi Bassi, Irlanda, Francia, Marocco). L’Italia, terzo esportatore verso Israele nel periodo 2020-2024, ha sostenuto di rispettare gli obblighi legali di cessare tali esportazioni, pur continuando ad applicare gli accordi esistenti e adottando un approccio non interventista nei confronti del transito. Queste azioni, nonostante i chiari obblighi e le preoccupazioni crescenti, indicano l’intenzione di facilitare i crimini israeliani».
C’è anche Ravenna e non è certo qualcosa di cui vantarsi. I traffici portuali tracciati dalle inchieste di Linda Maggiori (a cui va la nostra perenne gratitudine) denunciano le responsabilità che ricadono sulla nostra comunità. Il sangue palestinese macchia Ravenna ed è una vergogna che può essere lavata solo grazie all’impegno che possiamo metterci come cittadine e cittadini.
Domani, martedì 28 ottobre, dalle ore 18.00 è stata convocata in Piazza del Popolo un’Assemblea permanente contro il genocidio, la guerra e il riarmo. Tra gli interventi è previsto quello di Linda Maggiori. L’iniziativa è convocata dal movimento “Blocchiamo tutto” esteso a tutto il nostro Paese.
Ravenna in Comune parteciperà ed invita la cittadinanza alla partecipazione.
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Nuovo presidio in piazza per Gaza
