
È appena finita la manifestazione in Piazza del Popolo in sostegno di Gaza. Costituisce una novità positiva l’adesione dell’Amministrazione Comunale, presente in Piazza con il sindaco, l’assessora alla pace e altri assessori e consiglieri della maggioranza che sostiene la Giunta. Si tratta di un passo nella giusta direzione, tuttavia non ci si può accontentare di questo a così grande distanza dall’inizio del genocidio senza che mai il Comune abbia proferito verbo in sostegno della Palestina ed in condanna di Israele. Ricordiamo anzi due pessimi esempi con cui il PD & soci si sono distinti: lo sventolamento della bandiera di Israele dai Palazzi comunali e la cancellazione dell’immagine della bandiera della Palestina da un campo da gioco comunale.
Da un Comune ci si aspetta di più di quanto può fare un singolo cittadino. Le richieste della piazza, espresse ad alta voce per bocca della Rete La via Maestra, sono state chiare e condivisibili:
«Prima di tutto l’interruzione di ogni rapporto istituzionale, commerciale o economico con enti e aziende israeliane coinvolte nell’occupazione e nella repressione del popolo palestinese, come richiesto anche dal Presidente della Regione Emilia Romagna Michele de Pascale; essere parte attiva nel vigilare sulla legalità e sulla trasparenza dei traffici nel porto di Ravenna. In seguito agli episodi di transito di carichi di armamenti o materiale a doppio uso (civile/militare) riteniamo necessario un maggiore impegno e una sinergia fra Amministrazione comunale, autorità competenti, lavoratori portuali e società civile per garantire il rispetto della legge 185/90 che regola esportazione, importazione e transito di materiali di armamento.
Molte altre misure si possono adottare, ne suggeriamo solo alcune:
- interrompere la vendita di prodotti farmaceutici israeliani nelle farmacie comunali;
- porre attenzione nella concessione di patrocini a eventi culturali o sportivi quando tali iniziative sono patrocinate finanziate o sostenute dall’ambasciata di Israele, dal governo israeliano o da aziende coinvolte nell’occupazione;
- accogliere i profughi palestinesi e incentivare la cooperazione con i presidi sanitari dell’ONU presenti nei territori occupati;
- incentivare le relazioni con enti territoriali omologhi palestinesi nei Territori occupati sostenendo ogni forma di cooperazione con le organizzazioni della società civile e le istituzioni culturali palestinesi;
- conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati.
Con rinnovato senso di responsabilità e urgenza chiediamo che il comune di Ravenna si attivi per discutere, pianificare e rendere pubbliche misure efficaci per interrompere ogni tipo di rapporto con il regime israeliano e per contribuire concretamente alla costruzione di una pace giusta e duratura per il popolo palestinese. Un ulteriore prolungamento del silenzio istituzionale, in un momento così cruciale, rischia di essere interpretato come una forma di complicità passiva».
Ravenna in Comune è pienamente d’accordo e abbiamo applaudito convintamente assieme a tutta la piazza. Quasi tutta la piazza. Il sindaco si è ben guardato dall’applaudire. Come detto, però, non ci si può più accontentare solo di far finta. Ora occorre che l’Amministrazione faccia sul serio. Dasiv’na mosa!
#RavennainComune #Ravenna #pace #Palestina
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Piazza del Popolo piena per il flash mob “Digiuno contro il genocidio a Gaza”
