Sabato mattina, presso la sede di Rifondazione Comunista, a Ravenna, come coalizione che ha sostenuto la candidatura di Marisa Iannucci alle ultime elezioni amministrative, abbiamo tenuto una conferenza stampa. Paolo Secci per Ravenna in Comune, Gianfranco Santini per Potere al Popolo, Giovanni Gavelli per il Partito Comunista Italiano e Ilario “Iuri” Farabegoli per Rifondazione Comunista hanno espresso il punto di vista della coalizione sul processo elettorale, dall’avvio della campagna alla proclamazione dei risultati, anche in rappresentanza della candidata sindaca che non è potuta intervenire in quanto fuori Ravenna.
Ravenna in Comune ha riconosciuto di essere insoddisfatta del risultato in quanto, benché le preferenze accordate a Marisa Iannucci abbiano superato la soglia del 3% (diversamente da quanto accaduto ai candidati della sinistra alle precedenti elezioni del 2021) non si è ugualmente ottenuta la rappresentanza consiliare che era il dichiarato obiettivo da raggiungere il 25 e 26 maggio 2025. La mancata elezione si è accompagnata ad un quadro di devastante astensione dal voto. Ne deriva un doveroso ringraziamento a chi ha prestato la propria disponibilità nelle candidature delle liste della coalizione e a chi ha accordato fiducia alla coalizione votando per le diverse liste e per la candidata sindaca. Ci premeva rispondere alla fiducia manifestata verificando puntualmente i passaggi che hanno condotto all’esito elettorale ma questo ha incontrato grosse difficoltà.
Potere al Popolo ha infatti precisato di come sin dai primi giorni sia stata tentata un’interlocuzione con gli uffici preposti alle operazioni di assegnazione dei seggi per quelle verifiche normalmente previste da parte delle liste che hanno partecipato alle elezioni. Tuttavia, mentre ci aspettavamo una risposta immediata in un’ottica di trasparenza, abbiamo subito una serie di rinvii a tempi, uffici e anche amministrazioni diverse, che ci hanno costretto infine ad avvalerci del patrocinio di un legale. Anche così, peraltro, non ci è riuscito di accedere ai verbali delle singole sezioni elettorali e, solo a fine giugno, si è potuto visionare il solo verbale riassuntivo. Questa oggettiva mancanza di trasparenza si somma ad una infinità di ostacoli e impedimenti che hanno contrassegnato tutta la campagna. Dalla difficoltà ad ottenere i banchetti elettorali all’invisibilità dei tabelloni per la cartellonistica in molte località fuori dal centro cittadino.
Il Partito Comunista ha espresso accordo con la ricostruzione e si unisce alla richiesta di risposte ritenute doverose da parte, quanto meno, dell’Amministrazione Comunale. Rileviamo come la preoccupazione che tutti affermano di condividere circa la crescente distanza dal voto da parte della maggioranza dell’elettorato, in realtà, sembra più un’attestazione pro-forma che un sentimento autentico. Evidentemente, per qualcuno, il fatto che all’elezione del sindaco partecipi solo la metà degli aventi diritto non è così grave. Ad esempio il Partito Democratico riesce a controllare la maggioranza del Consiglio Comunale con il 18,7% dei voti del corpo elettorale.
Il Partito della Rifondazione Comunista, cui sono state affidate le conclusioni, ha ribadito la condivisione di quanto sopra detto. Ha aggiunto la disponibilità della coalizione ad un dialogo produttivo con l’Amministrazione al fine di risolvere, per quanto di competenza comunale, le problematiche sollevate. La capacità di mettere in campo delle soluzioni migliorative ce l’abbiamo: se da parte di chi ha assunto la responsabilità amministrativa c’è un effettivo interesse ad affrontare le problematiche segnalate, siamo pronte e pronti alla collaborazione. In ogni caso occorre dare risposta alla mancanza di trasparenza che abbiamo denunciato.
[nell’immagine di RavennaToday: un momento della conferenza stampa]
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La coalizione di sinistra: “Un muro di gomma per avere informazioni sui risultati delle elezioni”