Il Parco del Delta del Po Emilia-Romagna organizza un incontro con un ospite d’eccezione, Alessandro Barbero, oggi, martedì 20 maggio. Lo scopo è di promuovere la bellezza delle aree naturali del Parco.
Eppure non sempre alla bellezza corrisponde tutela ed attenzione, in un territorio massacrato da cemento, industria pesante, estrazioni, caccia, distruzione degli habitat, e persino turismo “inconsapevole”: gli esempi sarebbero tantissimi, ma ci limitiamo ad uno dei più urgenti e gravi, relativo a quello che possiamo definire “il bluff Ortazzo”.
Il Parco, dopo che è “sfuggito” l’acquisto dell’intero comparto – zona A+B+C – rimasti in mano privata, e dopo lo scandalo della mancata acquisizione, ha tentato di portare il nuovo proprietario in Tribunale, ma ha successivamente rinunciato all’azione, ovvero a fare valere il diritto di riscatto, ed è andato a trattativa extragiudiziale, acquistando le zone A+B, quando invece, in prima battuta, avrebbe potuto acquisire l’intero comparto con una cifra analoga.
Nel frattempo, la parte più appetibile dal punto di vista dello sfruttamento turistico/commerciale, ricca di habitat ormai rarissimi, la zona C, è passata di nuovo di mano ad un altro privato con numerosi interessi nei paraggi, tra cui il raddoppio di un villaggio turistico a 200 metri dalla suddetta zona. Tale raddoppio è avvenuto senza che il Parco richiedesse VIA o Valutazione di Incidenza Ambientale.
Non bastasse, sfumata la possibilità di creare per Ortazzo, Ortazzino e zona C una Riserva Naturale dello Stato, richiesta a gran voce fin sotto le finestre del Ministero dalle associazioni – ottenuto il parere positivo di Ispra -, il Parco ha timidamente avviato la riclassificazione della zona C in B (anch’essa auspicata da Ispra), comprensiva di ulteriori migliorie a favore della tutela dell’intero comparto. Ebbene, la Delibera del Comitato esecutivo del Parco, datata 22 aprile 2024 che prevedeva la riclassificazione è ferma al palo da oltre un anno, e restano parole nel vento anche l’Ordine del Giorno in tal senso sottoscritto all’unanimità del Consiglio comunale su proposta di Lista per Ravenna.
Nel frattempo, la Regione mette già le mani avanti e parla di turismo anche per le aree A e B. Con quale criterio e diritto, dopo che sono rimaste pressoché prive di pressione antropica per 50 anni?
Per richiedere con la massima urgenza la conclusione della riclassificazione e l’innalzamento delle tutele, senza le quali l’acquisto dell’Ortazzo resta solo un’operazione di greenwashing, la coalizione a sostegno della candidatura di Marisa Iannucci a Sindaca di Ravenna costituita da Ravenna in Comune, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano; il Collettivo La Comune e Italia Nostra sezione di Ravenna organizzano un presidio oggi, martedì 20 maggio, dalle ore 20.00 alle 21.00, presso il Pala Costa in Piazza Caduti sul Lavoro 13 a Ravenna.
La coalizione a sostegno della candidatura di Marisa Iannucci a Sindaca di Ravenna costituita da Ravenna in Comune, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano; il Collettivo La Comune e Italia Nostra sezione di Ravenna
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La sinistra di Iannucci in presidio per la riclassificazione della Zona C di Ortazzo Ortazzino ferma al palo