In questi giorni si è avuta l’ennesima dimostrazione di quanto il potere a Ravenna non abbia rispetto né per i cittadini, né per le organizzazioni partitiche, che pur stanno al fianco del PD, nella speranza di raccattare qualche briciola. Nella teatrale tragedia degna di una rappresentazione all’Alighieri (e viene in mente la comparsata del Sindaco nel giorno della Liberazione di Ravenna), non ci stupisce il comportamento del PD, ferreo e deciso nel non riconoscere nulla alle formazioni amiche, né ci stupisce il comportamento succube di chi, come il PRI, docile e fedele alleato, non ha nemmeno accennato una protesta o una qualsiasi balbuziente presa di posizione.
Chi conosce le dinamiche e le imposizioni piddine non può stupirsi: in fondo è la prassi quotidiana di amministrazione di questa Giunta, di questo PD ravennate.
«Vicesindaco? Vedremo dopo il voto… Andremo a votare e ognuno avrà il ruolo che gli spetta. Sul tema del vicesindaco penso che una coalizione deve mantenere il baricentro determinato dalle urne fino alla fine», così Paglia, noto esponente di Sinistra Italiana a Ravenna su un quotidiano locale.
Come Ravenna in Comune troviamo tutto molto logico. Dimostrato dai precedenti storici che il titolo di vicesindaco vale “zero”, ecco che a richiederlo è un partito che ha portato avanti “zero” battaglie, “zero” proposte, insomma non ha inciso per nulla sulle decisioni della maggioranza de Pascale in Consiglio, di cui ha fatto parte dopo le elezioni del 2021 (non che per il resto abbia dato molte altre notizie di sé: livello politico piatto!).
Torniamo col ricordo al 2021, quando sia Sinistra Italiana che Possibile (o quel che ne rimaneva) fecero di tutto per traghettare Ravenna in Comune verso qualcosa che non le apparteneva: la maggioranza a sostegno di de Pascale, appunto. Che per queste forze politiche equivale ad essere semplici spettatori di quanto il potere amministra senza disturbare. Questa è la fine che vogliono farci fare i tifosi del voto utile, oppure chi pensa che Ravenna in Comune dovrebbe allearsi con il PD per non far vincere la destra.
Quante volte abbiamo sentito queste favole! Come se quelli che, in un appello lanciato in questi giorni da Sinistra Italiana, sarebbero i loro valori («la pace e l’antifascismo, la tutela dell’ambiente e dei beni comuni, la dignità del lavoro e il contrasto a disuguaglianze e discriminazioni») fossero veramente delle priorità programmatiche e non invece parole in libertà. Alleandosi con il PD (scelta ormai definita, che lo stesso Paglia ha confermato), cioè con un partito che vota per inviare armi affinché non si spengano i conflitti, come è possibile raggiungere la pace? Come si fa ad essere antifascisti con un PD che per anni se l’è presa con chi chiedeva si vietassero le manifestazioni fasciste invece che con i fascisti? Ambiente e beni comuni, dignità di lavoratrici e lavoratori, saranno mai raggiunti in alleanza con un PD che, anche a Ravenna, batte ogni record di cementificazione, favorisce i servizi privatizzati, sta dalla parte del padrone favorendo l’impoverimento della popolazione e la messa in un canto di chi non balla al suono del piffero mainstream?
Come Ravenna in Comune ribadiamo con forza quanto abbiamo sempre dichiarato (anche quando lo diceva pure chi adesso fa la valletta al potere): diamo voce a chi voce non ha, stiamo dalla stessa parte di chi combatte contro speculatori e arrivisti, ce la prendiamo con chi vuole svilire la politica e con chi deturpa il territorio, denunciamo i senza vergogna la cui massima aspirazione è fare da stampella al PD. Non sono parole vuote: la nostra storia politica senza compromissioni parla per noi.
In direzione ostinata e contraria Ravenna in Comune c’è e ci sarà
#RavennainComune #Ravenna #Sinistra #Coerenza #Elezioni
_________________________
Paglia ( Avs ) : << Vicesindaco? Vedremo dopo il voto >>
Fonte: Corriere di Romagna edizione di Ravenna – Giornale cartaceo del 29 Novembre 2024