Appello

Per informazioni sulla privacy invitiamo a leggere il D.lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 ( link )


RavennaInComune

CAMBIAMO RAVENNA

Noi, cittadine e cittadini di Ravenna, ci rivolgiamo alla città per lanciare un progetto ambizioso: cambiarla.

  • Oltre gli spartiti. Per una politica che non sia commistione di poteri, cambiamo musica.
    Ravenna è stata per decenni un centro di sviluppo e civiltà, invidiata per la sua qualità della vita e per il suo livello di benessere, in Italia e all’estero. Cosa ci lascia, invece, l’ultima amministrazione del PD? Un groviglio d’immobilità, sconfitte, crisi e interessi. E mentre la disoccupazione e la povertà crescono, le cerchie del potere si fanno sempre più strette. È ora di cambiare musica e spartiti, e per questo bisogna dar voce alle energie migliori restituendo dignità e decoro alle radici della città, medaglia d’oro della Resistenza e nella lotta al fascismo, orgoglio per i suoi cittadini che oggi hanno bisogno di idee e proposte concrete per ricominciare a sperare nel futuro.Intendiamo coinvolgere le teste e i cuori migliori della città, in una grande impresa collettiva.
  • Chi e cosa serve ?
    Ravenna ha bisogno di essere governata dall’anima autentica della città. Certamente un progetto difficile, in un’Italia martoriata dalla crisi che non trova una risposta adeguata nei governi, che è possibile solo se alle “combriccole” di cui sono piene le pagine dei giornali – da Mafia capitale al Mose, all’Expo, alle spese pazze e ai piccoli-grandi scandali nostrani – sostituiamo la nostra partecipazione, la democrazia e la difesa della Costituzione. Tutto questo per dar vita a un programma di governo della città serio e credibile, centrato su un’azione costante di cambiamento.
  • Cambiare in tempi di crisi.
    l’emergenza rispetto alla quale non possiamo voltarci ci pare evidente: l’impoverimento dovuto alla crisi. La prima necessità è un piano contro la povertà e per il lavoro che mobiliti risorse ed energie perché nessuno resti indietro. Come ridare prosperità? La stella polare è l’interesse dei cittadini e non qualche presunto “potere forte”, Noi desideriamo una città che non si pieghi alle lusinghe e ai ricatti di nessuno. Questo è solo l’inizio per permettere che le grandi energie nascoste della nostra comunità si attivino, ridando fiato al turismo e alla costa, rimettendo al centro il porto, favorendo le nuove attività imprenditoriali. Questo deve portare al centro la dignità assoluta del lavoro, valore fondante di Ravenna.
  • Lavoro e ambiente stanno bene insieme.
    Salute, ambiente ed economia devono stare insieme. Le trivelle di ENI continuano a devastare la costa, mettendo a rischio la salute dei cittadini e il turismo. Vanno fermate.
  • La buona scuola è pubblica.
    La “buona scuola” per noi deve essere una vera scuola pubblica, senza finanziamenti alle scuole private, valorizzando davvero il lavoro degli insegnanti, la qualità pedagogica e le famiglie. In tal senso, la laicità è un valore fondante della nostra impresa. Sapere ed educazione sono il sale dello sviluppo e della libertà.
  • Bene Comune
    Noi amiamo Ravenna e per questo la vogliamo pubblica e al servizio del cittadino. Le privatizzazioni, camuffate o meno, distruggono il tessuto delle relazioni e il benessere economico di una città. La nostra prospettiva è quella di un’amministrazione intelligente che aiuti a incentivare l’iniziativa dei cittadini e che non si ponga come freno spesso assurdo alle attività e alla creatività. Una città bene di tutti, quindi, che rispetti ad esempio la volontà popolare sull’acqua pubblica.
  • La cultura senza spartiti già scritti.
    La cultura non è una poltrona, non è un balletto per i poteri forti, è un mezzo per stare nel cambiamento e per far crescere la consapevolezza. La cultura può essere anche una spinta per il turismo, ma è soprattutto luogo di creazione, scambio di saperi, diffusione su tutto il territorio di anticorpi al conformismo.
  • Prima di tutto la salute per tutti
    La sanità pubblica non deve essere abbandonata ad uno stato d’emergenza e a cattivi manager selezionati per la solita, eterna, affinità politica. Migliorare la sanità pubblica come effettivo diritto universale è un obiettivo prioritario.

Per fare tutto ciò abbiamo bisogno della partecipazione di tutti e di istituzioni aperte in grado di coinvolgere e dare voce costantemente ai cittadini e le cittadine. Solo così è possibile sopprimere una volta per tutte la bramosia e gli interessi dei “soliti pochi” e il nostro territorio può tornare a nuova vita. Per uscire dalle secche di questi anni è necessario unirsi. Per cambiare musica c’è bisogno di un orchestra ampia: il contributo di ciascuno fa la differenza. Non stiamo più alla finestra a guardare questa palude. Prendiamo la voce, rimbocchiamoci le maniche. Questo è solo un inizio, insieme possiamo costruire una Ravenna migliore.

 

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