CANCELLA L’ODIO NON LE PERSONE

Oggi, 17 maggio, è la giornata dedicata a livello mondiale al contrasto delle forme d’odio, discriminazione e violenza basate sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulle caratteristiche sessuali. Ravenna in Comune concorda con le associazioni LGBTQIA+ nel ritenere che l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia, la transfobia, l’afobia e l’intersexfobia siano manifestazioni di violenza e forme di discriminazione e bullismo specificamente indirizzate contro le persone gay, lesbiche, bisessuali (bi+), trans*, asessuali e intersex.

Per questo Ravenna in Comune ritiene importante aderire proprio oggi alla campagna “Cancella l’odio non le persone” lanciata da Arcigay per ricordare come il nostro Paese sia rimasto uno dei pochi in Europa a non avere una legge di contrasto alle discriminazioni di questo tipo. Come Ravenna in Comune abbiamo sostenuto l’approvazione del disegno di legge nazionale “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”: il cosiddetto disegno di legge Zan. Abbiamo anche sostenuto la legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Le abbiamo considerate imperfette e sicuramente migliorabili, ma comunque un passo in avanti. Tutt’altro che scontato, visto che il primo non è stato approvato e la seconda lo è stata sul filo di lana dopo una estenuante maratona notturna.

Dall’indagine promossa dalla Regione e rivolta alle persone LGBTQI+ per analizzare il fenomeno, spesso sommerso, delle discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, è emerso che una persona su cinque ha dichiarato di aver subito aggressioni fisiche motivate da orientamento sessuale o identità di genere, una su due di aver ricevuto minacce o insulti e otto su dieci di essere state calunniate o derise. Le persone che si sentono discriminate solo in ambito lavorativo sono il 20%, una percentuale che cresce al 24,8% di chi rinuncia a proporsi per un lavoro. Si stima che chi non denuncia rappresenti una forchetta che va dal 44 al 56% del campione.

Eppure oggi dobbiamo riscontrare un nuovo arretramento nel nostro Paese. Ogni anno, fin dal 2007, a seguito di apposita risoluzione del Parlamento Europeo, il Dicastero dell’Istruzione aveva inviato una circolare per invitare le istituzioni scolastiche – di ogni ordine e grado – a promuovere azioni educative e formative, per contrastare le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Lo stesso ministero quest’anno non ha invece trasmesso alcuna circolare alle scuole, ritenendo evidentemente – sia il Ministro che il Governo tutto – che i diritti e la dignità non spettino a tutta la cittadinanza, esprimendo così un’inquietante volontà di esclusione che potrebbe avallare o fomentare discriminazione e stigma nei confronti delle persone gay, lesbiche, transgender, bisessuali, intersessuali. Si tratta di un pessimo segnale che si pone tuttavia in linea di continuità con le politiche repressive e persecutorie promosse dalla maggioranza di governo sia a livello sociale che culturale.

In ragione di quanto sopra e in occasione dell’attuale fondamentale giornata, Ravenna in Comune invita le istituzioni locali a proseguire nelle azioni intraprese con la recente attuazione dello sportello contro le discriminazioni. Da parte nostra continueremo l’azione politica di contrasto verso ogni tipo di discriminazione nei confronti delle persone LGBTQI+ già parte del nostro programma sin dal 2016. È chiaro infatti che quella di oggi è una ricorrenza che non può ancora definirsi un giorno di festa. È un indispensabile giorno di lotta per i diritti di tutte e tutti.

#RavennainComune #Ravenna #IDAHOT #transfobia #discriminazioni

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Aggressioni, minacce o insulti, calunnie o derisioni off e online: ecco cosa emerge dai vissuti delle persone LGBTQI+ che hanno risposto all’indagine promossa dalla Regione e presentata dall’assessora Lori

Fonte: Regione Emilia-Romagna del 9 maggio 2023

 

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