75 ANNI DI QUOTIDIANA CATASTROFE

Se le immagini di morte e distruzione che arrivano da Gaza fossero quelle del terremoto che ha colpito la Turchia, avrebbero fatto in un attimo il giro del mondo, destando dovunque compassione e solidarietà. Se quelle stesse immagini testimoniassero le ferite di guerra di qualche località dell’Ucraina, ogni giornale televisione e canale social le avrebbe già diffuse, colorandole di partecipato dolore per le vittime. Invece arrivano da Gaza, un posto nel mondo dove queste cose avvengono continuamente. Le immagini non girano. Le vittime non si vedono e di loro i media si disinteressano. Chi le colpisce non riceve condanne, né mediatiche, né politiche, né giuridiche.

Un anno fa lo stesso esercito israeliano che bombarda la Palestina ha ucciso una giornalista, Shireen Abu Akleh, sparando colpi a distanza abbastanza ravvicinata da poter riconoscere la scritta Press sul giubbotto antiproiettile e sul casco. È stata proprio quella scritta invece a condannarla a morte. Nessuno pagherà per questo. La sua morte, la morte di una giornalista palestinese con passaporto statunitense, una figura di primo piano nel mondo dei media internazionali, non poteva passare inosservata come succede continuamente per le morti degli altri palestinesi. Ma il suo ricordo è destinato comunque a venire cancellato, assieme a quello delle altre vittime palestinesi. Donne e uomini, di ogni età, vecchi e bambini inclusi.

Yawm al-Nakba, il Giorno della Catastrofe, è la denominazione con cui viene ricordata ogni anno, da 75 anni, la cacciata delle popolazioni che abitavano la Palestina da parte dello stesso esercito israeliano che oggi continua a sparare loro addosso. In un luogo dove non ci sono rifugi antiaerei a proteggere chi non può più nemmeno scappare.

Oggi pomeriggio, 13 maggio, dalle 17.30, a Ravenna, in via Cavour, davanti alla chiesa di San Domenico, le Donne in Nero torneranno a manifestare per la cessazione di queste morti. Così come in passato hanno fatto per la cessazione delle violenze in Ucraina, in Afghanistan e in tutte le parti del mondo dove la violenza continua ingiustamente a imperversare. Ravenna in Comune sostiene la causa per una pace giusta in Palestina ed invita a partecipare alla manifestazione di oggi. Nel nostro sito riportiamo per esteso il comunicato delle Donne in Nero.

[Fotografia pubblicata l’11 maggio 2023 da Walid Mahmoud – Palestinian Photojournalist from Gaza Strip]

#RavennainComune #Ravenna #DonneinNero #Palestina

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NON DIMENTICHIAMO IL POPOLO PALESTINESE

Il 15 maggio ricorre il 75° anniversario della nascita dello Stato di Israele che per il popolo palestinese ha significato la NAKBA (catastrofe) con la cacciata di più del 60% della popolazione, distruzione di villaggi e massacri.

Fin dall’inizio lo Stato di Israele ha elaborato un sistema di leggi, politiche razziali e discriminatorie per cui i palestinesi sono intrappolati in un crudele regime di oppressione: espulsione dalle proprie terre e dalle proprie case, frammentazione territoriale, segregazione giuridica, limitazione drastica della libertà di movimento tramite leggi muri e check point, limitazione sistematica di diritti politici economici e sociali, negazione della cittadinanza, demolizione di case e negazione di concessioni edilizie, uccisioni illegali, arresti e detenzione amministrativa senza accuse e processi, aggressioni violente e impunite da parte dei coloni, divieto di ricongiungimento familiare.

Una realtà certificata e definita come regime di APARTHEID dalle più importanti Organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International, Human Rights Watch, B’Tselem e un rapporto ONU.

La comunità internazionale continua a ignorare quella che è ormai una realtà lampante: Israele sta commettendo crimini contro l’umanità di apartheid e persecuzione nei confronti dei palestinesi.

Di fronte alle complicità di governi, istituzioni e imprese con le politiche di Israele, ci uniamo alla solidarietà della società civile internazionale con la resistenza del popolo palestinese e con la sua lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza. Sosteniamo le campagne di boicottaggio e disinvestimento. Chiediamo che vengano imposte sanzioni mirate nei confronti di Israele per i suoi crimini. Invitiamo tutte e tutti a manifestare con noi SABATO 13 MAGGIO dalle ore 17,30 a Ravenna in Via Cavour, davanti San Domenico.

Donne in Nero

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