UNA DISCARICA CHIAMATA PARCO MARITTIMO?

Passata la festa, gabbato lo santo? Non crediamo proprio! Ci riferiamo alle rassicurazioni fornite qualche giorno fa dall’Assessore ai Capri Espiatori, arch. Federica Del Conte. L’Assessora era stata interpellata sulla presenza di «cavi, accendini, tubi di plastica, reti, piastrelle rotte», nonché di «plastiche in quantità, laterizi, corrugati» negli stradelli appena rifatti di quello che l’Amministrazione si affanna a chiamare Parco Marittimo, ovvero gli accessi pinetali al litorale delle nostre coste. Lo scorso 26 marzo avevamo visto con i nostri occhi un apposito servizio televisivo del TG regionale in cui quelli che, almeno all’apparenza, sembrerebbero rifiuti di cantiere edile dispersi tra la sabbia, erano invece così giustificati da un altro assessore, Giacomo Costantini, il quale lo definiva «materiale di riuso che può avere in percentuale anche degli scarti di altre lavorazioni edilizie».  

Il giorno dopo l’Assessora, come detto, aveva provato a tirar fuori il briscolone: «La difformità, rilevata in cinque stradelli, è relativa all’utilizzo di un materiale non corrispondente a quanto richiesto per granulometria. Non si procederà, quindi, alla sostituzione per una ragione ambientale, ma perché il materiale utilizzato ha una dimensione diversa rispetto a quella richiesta e le prove di carico non hanno dato esito positivo. La ditta sta già procedendo alla rimozione e alla sostituzione. Venerdì scorso sono state eseguite le prove di carico su tutte le altre aree e i risultati sono stati tutti positivi». Ci permettiamo di non essere d’accordo: fino a prova contraria, infatti, anche nelle aree dove secondo l’Assessora tutto sarebbe a posto, di “a posto” non pare esserci un bel niente.

Ieri, 10 aprile, nell’edizione delle 14.00 del TGR Emilia-Romagna, tra un servizio e l’altro in cui si decantavano le attrazioni turistiche per le gite fuori porta del Lunedì di Pasqua, è andato in onda un nuovo approfondimento sulle spiagge ravennati. Racconta il giornalista e viene mostrato nelle immagini che «Siamo andati a vedere altri punti dello stesso cantiere e abbiamo riscontrato lo stesso problema. È evidente che anche qui ci sono moltissimi rifiuti, come vediamo, mescolati al terreno, dalla zona Colonia alla zona Terme: corrugati, cavi, reticoli da cantiere».

Ravenna in Comune chiede all’Amministrazione e al Sindaco di fornire urgenti spiegazioni. Il danno arrecato dalla diffusione televisiva da parte della RAI di immagini di rifiuti (o comunque di qualcosa che dalle immagini televisive si fa fatica a qualificare diversamente) in quella che dovrebbe essere una zona da tutelare e, allo stesso tempo, la “cartolina” delle nostre spiagge, ci appare enorme. Enorme appare anche la contraddizione tra le dichiarazioni fin qui rilasciate dall’Amministrazione e la realtà. Poiché l’Amministrazione non lo sta facendo, ringraziamo noi sentitamente il civismo delle associazioni, Italia Nostra in primis, che hanno portato attenzione su questa vicenda. Ora non si lasci alla sola Magistratura il compito di fare la sua parte. Ci aspettiamo che de Pascale batta un colpo e l’Amministrazione faccia qualcosa di diverso rispetto a ripetere ossessivamente che «Tutti i materiali utilizzati nel cantiere sono muniti di certificati a marchio CE attestanti l’ecocompatibilità». Ravenna in Comune è assolutamente d’accordo con chi denuncia come inaccettabile che «la plastica che qualche bravo cittadino si impegna a togliere delle spiagge, poi qualcun altro, con appalti a ribasso, la ristende sulle dune». Allora Sindaco, come la mettiamo?

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Ancora rifiuti nel cantiere del parco marittimo, la preoccupazione dei cittadini

La segnalazione da Italia Nostra, indagine dei Carabinieri della Biodiversità

Fonte: TGR Emilia Romagna del 10 aprile 2023

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