IN MARCIA PER LA PACE

Concludiamo un anno difficile dopo altri anni difficili. Anche questo, al suo esordio, portava con sé speranze. In particolare valeva l’augurio che si avverassero quei buoni proponimenti che avevano accompagnato i momenti più bui in cui la società pensava solo al Covid. Ricordiamo gli impegni a valorizzare nel giusto modo servizi pubblici come la sanità e la scuola. Una rinnovata attenzione alla sostituzione delle energie fossili per non alimentare più cambiamento climatico e inquinamento. La spinta a riqualificare l’esistente nel rispetto della riduzione del consumo di suolo… Niente di tutto ciò è sopravvissuto. I poteri forti si sono aggrappati alla guerra ucraina per giustificare l’abbandono anche della simulazione di un cambiamento. Ora si parla invece di trasformare il nostro Paese nel centro di distribuzione del gas metano per l’occidente europeo e Ravenna ne fa le spese con una rinnovata stagione tutta all’insegna del fossile, dai rigassificatori alle estrazioni sotto costa. Sempre Ravenna è immemore di slogan come “consumo di suolo zero” e anche in questi giorni dà il via a nuove lottizzazioni, nuove impermeabilizzazioni, nuove residenze e nuove aree commerciali. Scuola e sanità fanno le spese di risorse economiche tutte dirottate sulle energie fossili. E si potrebbe continuare.

Restiamo dunque concentrati sull’esigenza di spegnere l’incendio che sfrutta le sofferenze autentiche inflitte dalla guerra per far pagare ai deboli di ogni Paese l’incremento nell’arricchimento dei forti. Ravenna in Comune ha promesso che avrebbe sostenuto ogni sforzo e ogni manifestazione diretta a far tacere le armi da chiunque fosse stato promosso. E così è stato con manifestazioni sindacali, presidi associativi, iniziative politiche di ogni sorta purché dirette alla pace e non a nuove violenze. Concludiamo coerentemente l’anno manifestando sostegno alla locale Diocesi della Chiesa Cattolica che ha organizzato per il decimo anno una marcia per la pace. Quest’anno sono state coinvolte le comunità russe e ucraine in un percorso che parte dalla chiesa di rito cristiano ortodosso della darsena e giungerà alla chiesa nota come San Giovanni della cipolla in via Girolamo Rossi di rito greco-cattolico. Ha spiegato l’organizzazione diocesana di aver dato come titolo “Insieme per la pace” allo striscione «che accompagnerà quanti vorranno unirsi a questa marcia per cercare tutti insieme di infondere un messaggio di speranza e di unione dei popoli. Partendo dalla chiesa del patriarcato di Mosca e arrivando nella comunità ucraina, vogliamo comunicare che vivere in pace è possibile e sperare che le guerre nel mondo, non solo quella in atto in Ucraina, possano cessare. Tutti i popoli dovrebbero vivere in armonia».

Come Ravenna in Comune, nella consapevolezza che attualmente nessun serio tentativo delle diplomazie è in corso per ottenere la cessazione delle ostilità, continuiamo a sostenere ogni piccolo e grande impegno a livello locale ed extra-locale per rimettere in moto le indispensabili trattative. La guerra è il nostro nemico e l’alleato dei poteri forti. Auguriamo una buona fine d’anno a chi continua ad impegnarsi per fermarla. L’appuntamento è per oggi, 31 dicembre, alle ore 15.30, davanti alla chiesa di via Candiano a Ravenna.

#RavennainComune #Ravenna #pace #marcia

_______________________

ravenna notizie

A Ravenna si marcia per la Pace, dalla chiesa del patriarcato di Mosca a quella ucraina

Fonte: RavennaNotizie del 30 dicembre 2022

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.