L’AMMUCCHIATA CHE SOFFIA SUL GAS

Un paio di giorni fa si è svolto a Ravenna un convegno, l’ennesimo, per dare una spinta al gas metano con la benedizione del Sindaco (l’ennesima pure quella). Leggiamo dai resoconti giornalistici: «Estrazioni, il sindaco: “Sacrosanto riprenderle”. Autorità Portuale: “Se a Ravenna non riprendono bloccarle anche in Croazia“». Parole in libertà anche dalla viceministra dell’ambiente (dell’ambiente!) Gava della Lega: «non si può investire solo sulle rinnovabili». E dall’assessore regionale alla green economy (la green economy!) Colla del PD: «il paese si aiuta insieme, senza destra e sinistra. Sul rigassificatore a Ravenna il sì è granitico».

C’è una grande ammucchiata che soffia sul gas.

A livello locale, a Ravenna, il Consiglio Comunale ha votato senza contrari il via libera al rigassificatore e da maggioranza e opposizione si scambiano e firmano mozioni su mozioni a sostegno del fossile. È ben vero che l’unica opposizione di sinistra in Consiglio eravamo noi di Ravenna in Comune e mancando noi non si può certo pretendere che lo facciano i Coraggiosi… Quanto sia potente ENI a Ravenna, del resto, lo sappiamo bene. Certo, che definire “granitico” il voltafaccia delle istituzioni rispetto al no pronunciato nel 2008 sempre dalle istituzioni locali è un po’ forzato. Forse che Colla si è perso le manifestazioni, le marce, le petizioni e le vibrate proteste che hanno contrassegnato questi mesi Ravenna e la costa?

Sempre in tema di ammucchiata, su scala nazionale, come segnalato da Greenpeace, il primo decreto aiuti bollato Meloni, il quater, bandisce proprio la “decarbonizzazione” sostituendola con una più ambigua “ottimizzazione” (art.6). Su scala europea la forzatura dell’inserimento delle estrazioni di gas tra i progetti “verdi” (la cosiddetta “tassonomia”) finanziabili segna un arretramento poderoso rispetto alla politica degli annunci di svolte energetiche sempre più spesso rinviate. Su scala mondiale, alla Cop27, nell’Egitto del nostro partner commerciale, il dittatore al-Sisi, non si pongono freni (peraltro volontari, vista l’assenza di conseguenze in caso infrazione agli impegni) all’uso del gas. Anche perché quasi tutti gli sponsor della conferenza vi sono legati a doppio filo.

Dovrebbe sorprendere l’ammucchiata visto che a parole sono tutti ben consapevoli di cosa sta comportando il cambiamento climatico. È appena uscito, tra l’altro, il rapporto dell’Osservatorio Città Clima 2022 realizzato da Legambiente e sintetizzato in una mappatura del rischio climatico. Nella sola Italia, nei primi dieci mesi del 2022 sono stati registrati ben 254 fenomeni meteorologici estremi, ossia un aumento del 27% rispetto a tutto il 2021 (intero anno). Di questi eventi 18 si sono verificati nella nostra Regione. A Ravenna nell’ultima decina d’anni quasi ogni anno si è verificato un evento cosiddetto estremo. Quando parliamo di eventi estremi intendiamo quelli sotto gli occhi di tutti: allagamenti per bombe d’acqua, grandinate eccezionali, esondazioni ormai periodiche, trombe d’aria, stop alle infrastrutture, siccità, scioglimento dei ghiacciai, arretramento del cuneo salino dei fiumi, eccetera eccetera. Tra le aree a maggior rischio di scomparsa per l’innalzamento del livello dei mari ENEA colloca proprio il ravennate, particolarmente fragile anche per il fenomeno della subsidenza intensificato dalle estrazioni di gas.

Invece non ci sorprende che siano lo stesso tutti d’accordo a spingere per continuare l’estrazione e lo sfruttamento del gas metano nonostante sia una delle cause principali del riscaldamento climatico e, quindi, degli eventi estremi. Tutti sono transizionalisti. Non negano il riscaldamento climatico ma negano che si possa fare a meno del gas. Il mantra ripetuto ossessivamente è che le rinnovabili sono sì indispensabili ma ancora per tanti decenni saremo costretti a ricorrere al gas metano. La realtà è che ci saremo costretti perché si bloccano volontariamente le rinnovabili. Non si danno autorizzazioni all’installazione. Si ritarda l’allaccio alla rete nazionale quando vengono realizzate. Si negano le semplificazioni necessarie al loro sviluppo. Contemporaneamente si continua ad incentivare economicamente e proceduralmente il mondo dei fossili. Sino all’enfasi di questi giorni che sta interessando proprio il mondo del gas metano. Il rigassificatore è stato appena autorizzato per un quarto di secolo! Alla faccia della transizione e dell’emergenza!

Ravenna in Comune è al di fuori di questa ammucchiata. Con coerenza abbiamo perseguito fin dalla nostra costituzione politiche energetiche sostenibili. Proprio la nostra estraneità all’ammucchiata, la precisa volontà di non scendere a compromessi con quella che è la politica estrattivista del Sindaco, è stata una delle più importanti ragioni di rottura con alcune delle forze politiche che pur avevano sostenuto il nostro progetto. Non lo facciamo per salvare il pianeta. Il pianeta si adatterà anche ad una temperatura maggiore di qualche grado. Lo facciamo per “egoismo“, per preservare il nostro (relativo) benessere, la nostra società (da cambiare) e il nostro territorio (fragilissimo) per noi e per chi verrà dopo di noi. Perché è tutto questo che il gas mette a rischio.

Ieri a Piombino si è svolta l’assemblea dei comitati, associazioni, gruppi che aderiscono alla rete nazionale che si è costituita per resistere a tutto questo. A Piombino nei prossimi giorni sarà presentato il ricorso avanti al TAR per fermare il rigassificatore che gli è destinato. A Ravenna la decisione attenderà qualche giorno in più visto che i tempi scadranno un po’ più avanti. Altre manifestazioni ci attendono. Come Ravenna in Comune, in particolar modo, proseguiremo a diffondere le informazioni essenziali a comprendere cosa significa la mancata transizione, i suoi pericoli, i suoi danni. La lotta continua.   

#RavennainComune #Ravenna #gnl #Piombino #Portoscuso #rinnovabili

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ravenna notizie

Emergenza clima. L’E-R tra le regioni più colpite da eventi estremi, a Ravenna 8 negli ultimi 12 anni

Fonte: Ravenna Notizie del 18 novembre 2022

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Estrazioni, il sindaco: “Sacrosanto riprenderle”. Autorità Portuale: “Se a Ravenna non riprendono bloccarle anche in Croazia”

Fonte: Ravenna Today del 18 novembre 2022

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