LA NOSTRA LEGA SI CHIAMA PARTITO DEMOCRATICO

de pascale

 

Il candidato Sindaco de Pascale (Partito Democratico) nel 2016 andò al ballottaggio con la parola d’ordine “Ravenna non è leghista”. Nel 2021 de Pascale è stato rieletto al primo turno con grande squillo di trombe ma – come Ravenna in Comune – vogliamo ricordare che la metà degli aventi diritto non ha votato.

In questi sei anni l’Amministrazione de Pascale ha provveduto a denunciare quattro antifascisti – poi condannati nel 2020 – per avere ricoperto con disegni floreali, croci celtiche e naziste tracciate sul muro di una scuola comunale e lasciate per lunghi mesi visibili ai passanti. A settembre 2021 la polizia locale ha multato per un totale di 44.000 euro i dieci sottoscrittori della convenzione dello Spartaco per intrattenimento musicale non autorizzato all’aperto, mancato distanziamento di un metro (si era in restrizioni Covid) e distribuzione di cibo e bevande. Ai cittadini della zona di Savarna che poche settimane fa protestavano esasperati durante un Consiglio comunale per il mancato completamento del ponte sul Lamone, un consigliere alleato del Partito Democratico commentava a caldo con un conciliante “bisogna schiacciargli le unghie” e invocava provvedimenti legali e sanzionatori.

Di questi giorni è la denuncia, sempre da parte della polizia locale, di alcune animaliste che pacificamente stazionavano sullo scalone municipale, con cartelli in difesa delle nutrie del parco Teodorico. Sulle nutrie si possono avere le più diverse opinioni ma qui si tratta di garantire la libertà di espressione. La stessa libertà di espressione che si è garantita al Jova Beach Party per cui si sono tagliate tamerici, spianata una spiaggia, ristretta per giorni la circolazione da e per Marina di Ravenna, impiegato un servizio di ordine pubblico e sicurezza di 540 agenti di polizia locale nelle due giornate di concerto.

Se avesse amministrato la Lega di Matteo Salvini non ci saremmo stupiti di questi atteggiamenti ripetutamente repressivi. Lo stesso Matteo Salvini invoca ripetutamente anche la pace fiscale, cioè un condono delle tasse non pagate. E anche questa pace fiscale sembra puntualmente applicata a Ravenna. Se nel 2016 il Comune di Ravenna recuperava 364.549,95 euro, per il 2022 il Ministero dell’Interno comunica che si è arrivati a ben 1.106,85 euro. Verona, città governata negli ultimi quindici anni dalla destra, nel 2022 ha incassato dalla lotta all’evasione fiscale 33.897,28 euro. Sono pochi ma oltre 30 volte la ridicola cifra di Ravenna.

Cifre di questa portata significano semplicemente che il Comune di Ravenna non fa più alcuna lotta all’evasione fiscale.

Messi in fila questi fatti, perché non riconoscere che la nostra Lega si chiama Partito Democratico?

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Nutrie del Parco Teodorico, animalisti manifestano in Comune per adottarle: “E invece siamo stati denunciati”

Fonte: RavennaTodai del 7 novembre 2022

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